Commenti a: Caffè Ungaria http://trasciatti.it/2011/01/16/caffe-ungaria/ Lunario inattuale di letteratura e desueta umanità Mon, 21 May 2012 17:28:22 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Trasciatti http://trasciatti.it/2011/01/16/caffe-ungaria/comment-page-1/#comment-135 Trasciatti Sun, 16 Jan 2011 23:18:43 +0000 http://trasciatti.it/?p=953#comment-135 Visto che l'altra sera ero poco loquace e un po' incartato nelle mie carte, riporto qui non un commento alla serata, ma un commento al libro di Nicola, che scrissi qualche tempo fa: "Dal Falco viaggiatore per stile di vita e viaggiatore della parola: dal giornalismo ai versi, a un libro di prose d'arte. Questo. In copertina c'è l'immagine di un circo. Il volume si chiude con un brano sul circo. Un cerchio che si chiude, appunto. Il racconto 'Al circo' è emblematico del modo di guardare la realtà di Dal Falco. Spostare lo sguardo dall'attore principale al comprimario, dalla 'stella' alla 'spalla'. Non per un vezzoso piacere per il minore e per l'eccentrico, ma perché spesso l'essenziale è fuori dalla scena, fuori dalla luce dei riflettori. Quelle di cui ci parla Dal Falco, nella sua prosa densa, poetica, sono storie che accadono nell'ombra: 'Traslochi', per esempio, 'così irrazionale da dover essere raccontata'; lo stesso vale per 'Nei paesi di campagna' o per 'Bucolica'. Il rapporto dell'autore con i luoghi è sempre molto intimo, li chiama per nome, e in essi abitano persone/personaggi che hanno sempre un nome. Il nome come cifra simbolica di un destino. Il toponimo come anima di un luogo. E a ogni destino che Dal Falco mette sulla pagina con parole ricercate fa da contraltare un disegno ruvido, scabro, spogliato di orpelli. Sono i disegni di Luigi Mariani, pittore che non si allontana quasi mai da casa e disegna sotto un fico, artista-perno che accompagna da fermo lo scrittore-trottola. Un'alleanza artistica improbabile e necessaria. Visto che l’altra sera ero poco loquace e un po’ incartato nelle mie carte, riporto qui non un commento alla serata, ma un commento al libro di Nicola, che scrissi qualche tempo fa: “Dal Falco viaggiatore per stile di vita e viaggiatore della parola: dal giornalismo ai versi, a un libro di prose d’arte. Questo. In copertina c’è l’immagine di un circo. Il volume si chiude con un brano sul circo. Un cerchio che si chiude, appunto. Il racconto ‘Al circo’ è emblematico del modo di guardare la realtà di Dal Falco. Spostare lo sguardo dall’attore principale al comprimario, dalla ’stella’ alla ’spalla’. Non per un vezzoso piacere per il minore e per l’eccentrico, ma perché spesso l’essenziale è fuori dalla scena, fuori dalla luce dei riflettori. Quelle di cui ci parla Dal Falco, nella sua prosa densa, poetica, sono storie che accadono nell’ombra: ‘Traslochi’, per esempio, ‘così irrazionale da dover essere raccontata’; lo stesso vale per ‘Nei paesi di campagna’ o per ‘Bucolica’. Il rapporto dell’autore con i luoghi è sempre molto intimo, li chiama per nome, e in essi abitano persone/personaggi che hanno sempre un nome. Il nome come cifra simbolica di un destino. Il toponimo come anima di un luogo. E a ogni destino che Dal Falco mette sulla pagina con parole ricercate fa da contraltare un disegno ruvido, scabro, spogliato di orpelli. Sono i disegni di Luigi Mariani, pittore che non si allontana quasi mai da casa e disegna sotto un fico, artista-perno che accompagna da fermo lo scrittore-trottola. Un’alleanza artistica improbabile e necessaria.

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