Ecco, immaginate una strada dritta, senza alberi, né lunga né corta, con le facciate che si guardano alla stessa altezza, delimitando una striscia di cielo marino, solo apparentemente tranquillo.
Il sole è tiepido, un marzo già bullo, con odori e vampe dai finestrini che sanno di giugno: carichi e screziati come in una piena maturità.
Una giornata femminile, di donne sui terrazzi, accanto alla pianta del basilico, al bucato che schiocca di luce.
Saliamo le scale e la morbidezza di fuori s’innerva di un fondo di cucina.
Il fondo perenne che abita le scale dei condomini. È curioso, perché l’odore dei condomini, sottilmente diverso l’uno dall’altro, resta uguale, giorno per giorno, nonostante mutino i cibi e i sapori e nonostante le finestre socchiuse. Leggi tutto…
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