Piccola memoria di Piazza Fontana
di Alfredo Tamisari
La sera del 12 dicembre 1969, mio padre, che lavorava vicino al luogo della strage, tornò a casa più tardi del solito. Noi l’avevamo appena saputo e mia madre continuava a ripetere: «Ma perché, Signore, perché…?».
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A Pantano non manca l’acqua. Una volta c’era un fontanile che chiacchierava fitto con la strada bianca e nei giorni d’afa faceva accelerare il passo anche a chi non avesse la gola proprio secca.
L’acqua che scorre ha lo stesso potere di una voce che canta alla finestra o si perde nelle lontananze del campo.
Allora, salendo dal basso, si raggiungeva il fontanile passando davanti alla casa e costeggiando la scala esterna.
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