Il Trasciatti » Appuntamenti http://trasciatti.it Lunario inattuale di letteratura e desueta umanità Tue, 22 May 2012 09:37:52 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 Roberto Deidier oggi a Pistoia http://trasciatti.it/2012/05/22/roberto-deidier-oggi-a-pistoia/ http://trasciatti.it/2012/05/22/roberto-deidier-oggi-a-pistoia/#comments Tue, 22 May 2012 08:29:31 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2134

Martedi 22 maggio alle ore 18, presso Lo Spazio di via dell’ospizio, incontro con il poeta e saggista Roberto Deidier, a partire dai libri Gabbie per nuvole (Empiria, 2011, pag. 104, euro 14,00) e Il lampo e la notte (Sellerio, 2012, pag. 336, euro 20,00). Parteciperanno alla serata Elio Pecora e Giuseppe Grattacaso.
 
A partire da un verso del sonetto A una passante di Baudelaire (“Un éclair… puis la nuit”), Roberto Deidier ne Il lampo e la notte. Per una poetica del moderno ripercorre alcune linee basilari della poesia moderna e contemporanea, secondo un’ottica ispirata dall’attuale critica letteraria di impianto comparatistico. Le opere poetiche e saggistiche di Pound, Eliot, Borges e in particolare di Auden e Brodskij costituiscono i riferimenti di un discorso nel quale nozioni e concetti, quali genere, canone, tradizione, ritmo, sono riconsiderati in base ad autori a torto trascurati: da Espronceda a Corbière, da Solmi a Wilcock. Un lucido ripensamento originale del rapporto tra classicità e avanguardia che inaugura una prospettiva nuova per leggere la poesia.
 
Gabbie per nuvole è invece un quaderno di traduzioni, che deve essere considerato quale una mappa di amicizie e spaesamenti, concepita come una piccola geografia degli autori importanti, che hanno accompagnato Deidier nella sua scrittura: da Keats a Artaud, da Apollinaire a Stevenson. Come “luci di passaggio, piccoli lampi, effetti del cielo e della stagione. E ogni tentativo di fermarli, di portarli nella nostra lingua, altro non è che la costruzione di una gabbia per nuvole”.
 
Roberto Deidier è nato a Roma nel 1965, poeta e saggista, insegna nell’Università di Palermo. Autore di numerosi studi sulla modernità letteraria, ha curato opere e carteggi di Penna, Saba, Montale, Manganelli. Tra i suoi volumi di critica letteraria: Le regioni della poesia (1996), Dall’alto, da lontano. Scritture dell’adolescenza, della fiaba e dello scorcio nel Novecento italiano (2000) e, con la  casa editrice Sellerio, Le forme del tempo. Miti, fiabe, immagini di Italo Calvino (2004). I suoi interventi su Penna sono riuniti nel volume Le parole nascoste (Sellerio 2008). Ha pubblicato le raccolte poetiche Una stagione continua (peQuod, 2002) e Il primo orizzonte (San Marco dei Giustiniani, 2002). Sue poesie sono apparse su numerose riviste italiane e straniere, come «Paragone», «Poesia», «Présages», «World Literature Today» e «Nouvelle revue française». È redattore della rivista «Poeti e poesia».

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Silvestroscopio e dintorni http://trasciatti.it/2012/03/26/silvestroscopio-e-dintorni/ http://trasciatti.it/2012/03/26/silvestroscopio-e-dintorni/#comments Mon, 26 Mar 2012 21:47:19 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2047

E’ con vero piacere che faccio questo annuncio: Sauro Donati, presente nel volume MAI DIRE: A LUCCA MAI! ha vinto il Primo Premio Assoluto al concorso internazionale A.L.I Penna d’Autore con il libro di storia alternativa Cristoval Colòn (Campanotto editore). Altri due “nostri” autori sono in finale al Premio Italia (il premio assegnato dai fan della fantascienza e del fantasy): Salvatore Proietti, come traduttore e con due articoli, e Dario Tonani, con un romanzo e due racconti, uno dei quali presente appunto nel nostro volume. Leggi l’articolo sul Premio Italia. Ed ecco il racconto di Tonani:

Silvestroscopio

Paco districò lo stivale dalla poltiglia e avanzò di un altro passo. A dispetto dei suoi nove anni, non fosse stato per la robaccia che si appiccicava alle suole sarebbe già arrivato in cima. Era salito alla discarica che ancora non…
Nevicava, ma non in senso stretto: dal cielo cadevano fiocchi di schiuma candida che sui polpastrelli diventavano una pastella oleosa.
Milano, periferia est della città, impianto di riciclo n. 22, mattatoio di chine. Un terrapieno alto venti metri imbiancato di bava traslucida e sferzato dal bagliore rotante dei lampeggianti; sul pendio forme appena accennate, colori sfatti.
Cartoni morti. A migliaia.
Latrare di cani da guardia in lontananza.
Paco si fermò a riprendere fiato e strizzò gli occhi nella luce crepuscolare.
Gabbiani volteggiavano in tondo spalmando il cielo del loro bailamme. Qualcuno nel becco teneva una macchia sfilacciata di colore, il brandello di una placenta strappata…
Migliaia di cartoni morti, forse milioni. Ammucchiati in terrapieni tutti uguali, lambiti dall’ultima luce del giorno.
Per essere sicuri di ucciderli, i cartoni vanno percossi un po’ come si fa coi cuccioli di foca. Allo scopo di agevolare l’operazione si usa prima irrorarli di gas refrigerante, in modo che si fa più facile spezzarne la placenta cristallizzata. Il risultato è una macilenta granita di colori. Oppure, ma è una procedura che richiede perizia e mano ferma, si può sfilare la placenta mentre sono ancora vivi…
Paco scivolò un paio di volte e si tirò in piedi, i guanti senza dita zuppi di quella strana crema di sapone. Guadagnò la sommità del terrapieno e si voltò: alla luce morente del crepuscolo, la vista dell’impianto toglieva il respiro. Calcestruzzo grezzo, forme squadrate e lampeggianti arancio, come inflorescenze tossiche, in corrispondenza di ogni saracinesca. Sul piazzale, le operazioni di carico e scarico si erano interrotte come sempre appena prima del tramonto, ma le luci allo iodio rimanevano accese tutta notte a inquadrare le enormi cifre gialle che contrassegnavano le aeree di parcheggio dei camion.
Placentificio 22.
Reticolati che si perdevano nei campi per chilometri.
Pescò la torcia dalla tasca del lungo pastrano cerato, si chinò sui talloni e sparò intorno il fascio di luce. Una selva di occhietti ciechi ammiccò nel crepuscolo. Dove accidenti lo aveva lasciato? Lassù doveva esserci un vecchio Gatto Silvestro spelacchiato, il suo cartone preferito. Il suo avatar di “gommaccia”. Il suo Silvestroscopio!
Eccolo! Uno dei pochi cartoon rimasto intero. La testa faceva ribrezzo, gli occhi erano due orbite vuote, il muso semisciolto contratto in una smorfia. Puzzava di verdura marcia e trementina, come tutta la porcheria che aveva sotto i piedi.
Ma era un Silvestroscopio; ti accomodavi dentro e guardavi il mondo in modo diverso. Lo vedevi alla maniera dei cartoon, più rosa e meno grigio. E il cielo notturno… beh, il cielo notturno era uno spettacolo.
Lo sfilò dal resto dei cadaveri tirandone il muso con entrambe le mani. Il corpo era flaccido e oleoso, pareva un costume di carnevale lasciato a macerare nella salamoia. Dietro, lungo la schiena, qualche talentuoso addetto al ricevimento doveva averne estratto la placenta praticando un taglio chirurgico che andava dalla base del collo all’inguine. Il cartone era stato quindi eviscerato della sua “anima” e di tutta la poltiglia di contorno. Una buccia vuota, un po’ pesce e un po’ peluche sventrato…
I cani, di nuovo quel latrare nervoso.
Paco si liberò del pastrano, sollevò un piede e lo infilò nella gamba del cartone; poi, in bilico su una zampa di gatto, introdusse anche l’altro. Passò quindi alle maniche e infine, usando gli artigli, incappucciò la testa in quella del Silvestro. Il tanfo di guasto lo prese alla gola. Lì dentro, nel Silvestroscopio, non si respirava. Dovette chiudere gli occhi per non perdere l’equilibrio, boccheggiava e lacrimava. Si passò l’avambraccio sul muso con la speranza di far cessare il prurito al naso. E si bloccò.
Qualcuno stava svoltando l’angolo dei magazzini di carico: un addetto della sicurezza, due pastori tedeschi al guinzaglio.
Panico. Si acquattò nella fogna di cartoni, rischiando di finire lungo e disteso nel loro marciume. Sentiva il suo respiro come un mantice rotto. Gli pizzicava il mento. Attraverso i fori delle orbite, poi, non riusciva a girare gli occhi come avrebbe voluto. Guardare fuori era un tripudio di cromie psichedeliche, ma anche un’impresa.
Il tipo con i cani puntò la torcia in direzione dei terrapieni. Uno dopo l’altro ne sondò i fianchi.
Cartoni morti. A migliaia. Tutto quello che non si era potuto avviare al riciclo era laggiù, bucce vuote accatastate l’una sull’altra, come frutti marci…
La torcia lo inquadrò, inzuppandolo di luce giallognola (lui la vide come una melassa di oro smaltato). I cani abbaiarono, l’uomo, al traino delle bestie, si mise ad arrancare su per il terrapieno.
Paco scattò in piedi e si gettò a capofitto sul pendio opposto.
Scivolò, cadde, riprese a correre a gambe larghe. Ma il costume lo ostacolava: le zampone erano troppo grandi e non facevano presa sul pavimento viscido di cartoni morti. Attraverso le orbite di quell’assurdo costume non riusciva a vedere altro che una sottile e ballonzolante fettina di orizzonte (rosso fuoco). Né tantomeno dove stesse mettendo le zampe. Urlò, cadde, rotolò di nuovo.
Szaaaac!
Qualcosa lo colpì alla spalla. Si sentì invadere da un gelido torpore. Fece per alzarsi, ma le zampe non rispondevano. Con la testa a valle, stava scivolando adagio verso la base del terrapieno. Tossì. Dopo un istante lunghissimo, finalmente si fermò.
Gli mancava il fiato e non riusciva a mettere a fuoco le immagini. Fece per muovere le labbra, ma riuscì solo a versarne fuori un filo di bava.
I colori fuori si spensero di colpo. Il Silvestroscopio doveva essersi guastato.
Una sagoma scura entrò nel suo campo visivo; ringhiò e mostrò le zanne. Alle sue spalle, un’altra ombra la tirò indietro. Nella mano che aveva lasciato cadere il guinzaglio teneva ora una bomboletta spray, nell’altra un bastone sollevato sopra la testa.
Uno spruzzo di gelo vaporizzato sul muso. Non fu più in grado di serrare le palpebre. Lo sguardo si ghiacciò sul nulla. Un attimo, e uno dei cani si avventò sul suo addome (dopotutto era un gatto). Strappò un brandello di gommaccia che cominciò a sbatacchiare furiosamente da una parte e dall’altra. Lasciò cadere il boccone, abbaiò e tornò alla carica con un morso rabbioso.
Pelle rosa e… sangue emersero dalle viscere del cartone. Entrambi i cani si accucciarono arretrando sulle zampe anteriori, l’uomo abbassò il bastone e gridò qualcosa che Paco non riuscì a capire.
Un istante dopo, il ragazzino sentì che lo stavano sfilando a forza dal suo Silvestroscopio.

(Tratto da MAI DIRE: A LUCCA MAI! Uno sguardo alla fantascienza italiana, a cura di Alessandro Trasciatti, Del Bucchia editore)

(In alto: Invasione di Roberto Alquati)

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Mai dire a Lucca mai: Intervista http://trasciatti.it/2012/03/14/mai-dire-a-lucca-mai-intervista/ http://trasciatti.it/2012/03/14/mai-dire-a-lucca-mai-intervista/#comments Wed, 14 Mar 2012 08:13:13 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2026

Mai dire: A Lucca Mai! La fantascienza torna a Lucca
11-03-2012 / Intervista di Nazareno Giusti
www.loschermo.it

LUCCA, 11 marzo – Carlo Fruttero diceva che a Lucca non avrebbe mai potuto atterrare un’astronave, troppo provinciale è l’Italia per ambientare storie future credibili. Nel 1996 A Lucca mai! divenne il titolo, polemicamente, prima di un’antologia edita dalla Perseo Libri, poi di un convegno che, proprio a Lucca, cercava di riaffermare la vitalità della fantascienza nostrana. A quindici anni  di distanza forse, non a caso, Alessandro Trasciatti ha deciso di inaugurare la nuova serie dei Libratti- che sarà presnetata sabato 24 marzo, alle ore 18, a Palazzo Tucci e di cui vi avevamo parlato alcuni mesi fa- proprio con “un pugno di buoni racconti e di considerazioni intorno a questo genere letterario che alcuni davano per tramontato, un genere letterario di grande popolarità, ma che ha avuto sempre difficoltà a vedere riconosciuta la sua dignità letteraria”. Continua…

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Mai dire sabato 24 marzo http://trasciatti.it/2012/03/10/mai-dire-sabato-24-marzo/ http://trasciatti.it/2012/03/10/mai-dire-sabato-24-marzo/#comments Sat, 10 Mar 2012 11:11:01 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2004

Finalmente ci siamo. I Libratti nuova serie decollano  sabato 24 marzo, alle ore 18, a Palazzo Tucci, via Battisti 13, Lucca. Verrà presentata la nuova iniziativa editoriale (curata da Alessandro Trasciatti per Del Bucchia Editore) che parte con il volume Mai dire: a Lucca mai! Uno sguardo alla fantascienza italiana, con racconti di Maurizio Antonetti, Stefano Carducci, Sauro Donati, Alessandro Fambrini, Giuseppe O. Longo e Dario Tonani; interventi critici di Valentino Chinnì, Luciano Luciani, Salvatore Proietti e Tiziano Toracca. Il volume è arricchito dai disegni di Roberto Alquati.

Carlo Fruttero diceva che a Lucca non avrebbe mai potuto atterrare un’astronave, troppo provinciale è l’Italia per ambientare storie future credibili. Nel 1996 A Lucca mai! divenne il titolo, polemicamente, prima di un’antologia edita dalla Perseo Libri, poi di un convegno che, proprio a Lucca, cercava di riaffermare la vitalità della fantascienza nostrana. Quindici anni dopo (o poco più), il volume Mai dire: a Lucca mai! vuole offrire un pugno di buoni racconti e di considerazioni intorno a questo genere letterario che alcuni davano per tramontato.

Previsto pane, salame e vino buono.

                                                                                                         

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I Libratti nuova serie http://trasciatti.it/2012/03/04/i-libratti-nuova-serie/ http://trasciatti.it/2012/03/04/i-libratti-nuova-serie/#comments Sun, 04 Mar 2012 21:46:35 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1991

I Libratti nuova serie: Mai dire \”A Lucca mai!\”Avevamo annunciato per febbraio l’uscita di Mai dire: “A Lucca mai!” , il primo dei Libratti nuova serie, tutto dedicato alla fantascienza italiana. Siamo un pochino in ritardo, ma ci stiamo avvicinando al traguardo. Presto nuove notizie. Intanto potete leggere l’indice del volume:

Note introduttive

Libratti nuova serie, di Alessandro Trasciatti

Una letteratura tra due maledizioni, di Luciano Luciani

Racconti

Il dono, di Stefano Carducci

La luce negli occhi, di Maurizio Antonetti

Peccato, di Maurizio Antonetti

La mosca nel caffè, di Maurizio Antonetti

1950: il peso più grande, di Alessandro Fambrini

L’Anima della Città, di Sauro Donati

La voce dal tempo, di Giuseppe O. Longo

Silvestroscopio, di Dario Tonani

Lettera aperta, di Alessandro Trasciatti

Approfondimenti

Lucca e alienità circostanti: osservazioni informali sulla fantascienza italiana, di Salvatore Proietti

Fantascienza in senso distopico: “Il pianeta irritabile” di Paolo Volponi e “Amore senza paura” di Leonida Rèpaci, di Tiziano Toracca e Valentino Chinnì

Un acquario su Piccola Terra, di Alessandro Trasciatti

Appendice

Gli autori della presente pubblicazione

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Lune del lunedì a Bologna http://trasciatti.it/2012/02/13/lune-del-lunedi/ http://trasciatti.it/2012/02/13/lune-del-lunedi/#comments Mon, 13 Feb 2012 09:17:01 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1934

LUNE DEL LUNEDI’
Letture per strumenti stravaganti
a cura di Ermanno Cavazzoni

Arrangiamenti di musiche note (anche assai note) sullo spirito comico dei testi; i quali sono originali e quasi tutti inediti, letti (quasi tutti) dagli autori.

 
lunedì 13 febbraio 2012 – ore 21.30

SOGNI

Ermanno Cavazzoni: voce
Vincenzo Vasi: voce, giocattoli
Giorgio Casadei: chitarra semiacustica Piretti 1948, chitarra/basso doppio manico, ukulele, tastiere giocattolo, organo Bontempi, carillon, sintetizzatore Korg monotron, labirinto sonoro, giocattoli meccanici

Testi di Ermanno Cavazzoni
Arrangiamenti di Giorgio Casadei e Vincenzo Vasi

***

Biglietti 7 €
Biglietteria aperta dalle ore 21.00 del giorno dello spettacolo

Centro di Ricerca Musicale
Teatro San Leonardo
via San Vitale 63 Bologna

AngelicA t 051.240310
info@aaa-angelica.com

www.aaa-angelica.com/aaa/lune-del-lunedi-cavazzoni

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2012: anno dedicato a Caproni http://trasciatti.it/2012/02/01/2012-anno-dedicato-a-caproni/ http://trasciatti.it/2012/02/01/2012-anno-dedicato-a-caproni/#comments Wed, 01 Feb 2012 08:11:50 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1920

2012
Anno dedicato a Giorgio Caproni
Il Comune di Livorno dedica un anno intero di iniziative alla celebrazione del suo Poeta

Inizio delle celebrazioni
venerdì 3 febbraio ore 17
Livorno
Teatro C. Goldoni
• Cerimonia di consegna dei due violini appartenuti al poeta e donati al Comune di Livorno dai figli Silvana e Attilio Mauro Caproni
• Saluto del Sindaco di Livorno Alessandro Cosimi
• Intervento musicale a cura dei Solisti e Ensemble del Laboratorio Strumentale della Fondazione Teatro C. Goldoni
Coordinamento scientifico Lorenzo Greco
Progetto grafico Anna Laura Bachini

info: Comune di Livorno – Ufficio Cultura e Spettacolo – 0586 820587/523/521 – servizi.culturali@comune.livorno.itwww.comune.livorno.it

L’AltroVerso
FotoGrafiche di Anna Laura Bachini
Studio di Grafica e Design
Progettazione grafica – Immagine coordinata
Negozio – Atelier
Pannelli di arredamento urbano e di interni – Borse – Complementi di arredo
Oggettistica del Territorio

via Borra 51 – 57123 Livorno
tel 0586.829036
mobile 335.5933894

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Aggiustare il muro: un convegno a Lucca (3 e 4 febbraio) http://trasciatti.it/2012/01/31/aggiustare-il-muro-un-convegno-a-lucca/ http://trasciatti.it/2012/01/31/aggiustare-il-muro-un-convegno-a-lucca/#comments Tue, 31 Jan 2012 17:50:34 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1915

Le Mura hanno protetto Lucca per secoli, ma non hanno impedito nel corso della sua storia né che i cittadini si espandessero con le proprie attività in tutta Europa, né che si aprissero ai maggiori influssi della cultura internazionale – dalla poesia siciliana mediata da Bonagiunta Orbicciani a quella piena di suggestioni religiose e di pensiero di Chiara Matraini, dai fermenti della Riforma protestante a quelli dell’Illuminismo. Leggi l’articolo sulla Gazzetta di Lucca.

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