Il Trasciatti » Viaggi http://trasciatti.it Lunario inattuale di letteratura e desueta umanità Tue, 22 May 2012 09:37:52 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 Ricordando Tonino http://trasciatti.it/2012/03/28/ricordando-tonino/ http://trasciatti.it/2012/03/28/ricordando-tonino/#comments Wed, 28 Mar 2012 09:16:39 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2058

Un trattore Argo, della collezione del meccanico Massaroni a Bellaria, in Romagna, e un bel testo di Tonino Guerra.

Altri link relativi alla Romagna.

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Ricordando Tabucchi http://trasciatti.it/2012/03/28/ricordando-tabucchi/ http://trasciatti.it/2012/03/28/ricordando-tabucchi/#comments Wed, 28 Mar 2012 09:05:05 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2053

Un disegno di Roberto Alquati. Un treno che parte da lontano, che attraversa l’Europa, passa per Parigi e poi s’infila giu’ per la Spagna fino a Salamanca, e giu’ giu’ fino a Lisbona.

Voglio farle una domanda, disse il dottor Cardoso, lei conosce i médecins-philosophes? No, ammise Pereira, non li conosco, chi sono? I principali sono Théodule Ribot e Pierre Janet, disse il dottor Cardoso, è sui loro testi che ho studiato a Parigi, sono medici e psicologi, ma anche filosofi, sostengono una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere “uno” che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un’illusione, peraltro ingenua, di un’unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazioe di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone. Il dottor Cardoso fece una piccola pausa e poi continuò: quella che viene chiamata la norma, o il nostro essere, o la normalità, è solo il risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io spodesta l’io egemone e ne prende il posto, passando a dirigere la coorte delle anime, meglio la confederazione, e la preminenza si mantiene fino a quando non viene spodestato a sua volta da un altro io egemone, per un attacco diretto o per una paziente erosione. Forse, concluse il dottor Cardoso, dopo una paziente erosione c’è un io egemone che sta prendendo la testa della confederazione delle sue anime, dottor Pereira, e lei non può farci nulla, può solo eventualmente assecondarlo. (A. Tabucchi, Sostiene Pereira, Feltrinelli, 1994, pp. 122-23).

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Acconci: Spiaggia tunisina http://trasciatti.it/2012/03/19/acconci-spiaggia-tunisina/ http://trasciatti.it/2012/03/19/acconci-spiaggia-tunisina/#comments Mon, 19 Mar 2012 19:31:15 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=2035

Il pittore Acconci ci manda questa cartolina da lui stesso realizzata durante una recente gita a Tunisi. Gli avevo detto: Se vai a Tunisi, mandami una cartolina dove ci siano delle palme a sinistra, una costruzione piccola, un po’ araba sulla destra, e sullo sfondo il mare. Detto fatto.

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Contro il nucleare, dentro il nucleare http://trasciatti.it/2012/02/20/contro-il-nucleare-dentro-il-nucleare/ http://trasciatti.it/2012/02/20/contro-il-nucleare-dentro-il-nucleare/#comments Mon, 20 Feb 2012 20:45:17 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1953

Tratto da Il Segno – Gennaio 2012

L’incidente non è chiuso, la triste storia continua

da Tokyo
Toshi Kameda

In Giappone vi è l’usanza di scambiarsi un biglietto d’auguri per il nuovo anno, ma quest’anno molti non se la sono sentita di farlo vedendo ancora molte persone sofferenti. Coloro che, a tutt’oggi, si trovano in una sistemazione provvisoria sono circa 333mila e, tra questi, 60mila nella sola provincia di Fukushima. Le vittime dello tsunami sono state 15.841 e i dispersi 3.493 (al primo dicembre 2011). Hanno perso il lavoro 120mila, 200mila se si considerano anche i lavoratori autonomi. Si procede con un passo molto lento verso la ricostruzione del Paese.
Abbiamo lasciato un anno tragico che non dimenticheremo mai. Un vero e proprio “Anno Zero” post-nucleare inciso nella coscienza del popolo. Sono passati più di nove mesi dall’incidente della centrale nucleare Fukushima n. 1 (Daiichi) e il Governo sembra volere frettolosamente chiudere il caso. Infatti, a metà dicembre, ha dichiarato concluso l’incidente confermando “la chiusura a freddo” (cold shutdown in inglese) dei quattro reattori nucleari
sui sei totali. Questo vuol dire che si manterrà sotto i 100 gradi sia la temperatura al fondo del contenitore a pressione del reattore (RPV), sia dentro il contenitore del reattore (DW). Il livello dell’esposizione radioattiva nella centrale è sceso sotto 1 millisievert l’anno ed è diminuito anche il livello di emissione all’esterno delle radiazioni. Quindi, conclusa questa fase, si dovrebbe procedere con lo smantellamento totale della centrale.
Non sono mancate dure critiche alla frettolosa dichiarazione del Governo. La situazione nella centrale non sembra tanto tranquilla. Prima di tutto il termine “chiusura a freddo” presuppone che il reattore nucleare sia a posto
e questo non sembra essere il caso della centrale di Fukushima n. 1 il cui nocciolo (fuso) è uscito dal contenitore del reattore. Due settimane prima della decisione del Governo la TEPCO (la compagnia elettrica di Tokyo) aveva ufficialmente ammesso questo aspetto. Direi che ci stiamo avvicinando alla “sindrome cinese”, il film americano del 1979 con Jack Lemmon e Jane Fonda incentrato sull’incidente ad una centrale nucleare. Nel film si racconta anche dell’ipotesi che il nocciolo fuso potrebbe fondere la base della centrale e, perforando la crosta terreste,
raggiungere la Cina. Stiamo assistendo in Giappone a una realtà a dir poco simile. I noccioli fusi dei tre reattori, secondo la simulazione dell’Istituto dell’Energia applicata del Ministero dell’Economia, del Commercio estero e dell’Industria, avrebbero corroso il contenitore del reattore. Sarebbe stato fuso il 57% del nocciolo del reattore n. 2 e il 63% del n. 3, e rispettivamente avrebbero corroso di 12 e 20 cm la base cementata del contenitore (DW). Il reattore n. 1 è andato addirittura oltre, con una corrosione di 65 cm, ad appena 37cm dall’esterno in acciaio. La TEPCO, in
base ad alcune simulazioni, ha tranquillizzato i cittadini dicendo che la corrosione è ormai ferma.

Per quanto riguarda la temperatura non si può ignorare il fatto che vi è un margine di 20 gradi e non è possibile sapere che cosa stia veramente succedendo nella centrale. A questo proposito la TEPCO inserirà un endoscopio nei contenitori. Anche il sistema di raffreddamento non è ancora del tutto rassicurante malgrado il Governo abbia garantito che questa fase terminerà verso la seconda metà di luglio. Ma ci sono altri aspetti drammatici. Ai primi di dicembre i 150 litri di acqua contaminata sono finiti in mare. Il 17 dicembre si è bloccato il sistema di raffreddamento della vasca del combustibile (SFP) del reattore n. 1 a causa della perdita di acqua. Il giorno dopo 230 tonnellate di acqua sono state trovate nel tunnel al di sotto di una struttura di stoccaggio dell’acqua altamente radioattiva. L’emissione all’esterno delle radiazioni, diminuita secondo il Governo, non tiene in conto la fuoriuscita in mare dell’acqua radioattiva. Sembra perciò prematuro considerare “chiuso l’incidente”. E’ ancora presente il rischio che si possa fermare il sistema di raffreddamento dei reattori o che possano non andare bene altre operazioni come quella dell’iniezione del gas d’azoto per evitare ulteriori esplosioni di idrogeno. Quindi, stando così le cose, lo stato della chiusura a freddo appare una “sospensione affrettata”.

“Finita” la fase 2 ora il Governo vorrebbe procedere con lo smantellamento della centrale. Secondo il programma presentato dal Governo e dalla TEPCO ci vorranno fra i 30 e i 40 anni per smontare i quattro reattori. Fra il 2013 e il 2021 si dovrebbe recuperare il combustibile esausto della vasca di stoccaggio (SFP) dei quattro reattori e riempire i contenitori del reattore per poi procedere (dal 2021 in poi) al recupero dei noccioli fino allo smantellamento totale. Il tutto dovrebbe concludersi nel 2051. Ma è una previsione ottimistica perché non sarà facile recuperare i noccioli fusi come avvenne dopo l’incidente di Three Mile Island. Alla fine di dicembre il Governo ha revocato lo stato d’emergenza di un’altra centrale nucleare, la Fukushima n. 2 (Dai-ni)*, in cui tre reattori su quattro dopo essere stati sommersi dallo tsunami sono tornati sotto il controllo del sistema di raffreddamento. Dire che l’incidente è ormai chiuso appare solo un’affermazione propagandistica lontana anni luce dalle percezioni della gente che continua a temere la diffusione della contaminazione. Tra novembre e dicembre è emerso che anche il riso di alcune zone della provincia di Fukushima è contaminato nonostante le rassicurazioni delle autorità; anche il latte in polvere venduto nei mercati dopo il controllo sia del produttore che del Ministero della sanità, è risultato contaminato con 30,8 becquerel di cesio al kg. Un’altra notizia che ha destato scandalo, è stata la scoperta di una tela plastica con un alto livello di radiazioni (96mila becquerel di cesio) lasciata incustodita sul terreno per lungo tempo nei pressi di una scuola elementare al centro di Tokyo. Non è escluso che i bambini si siano avvicinati e l’abbiano toccata. A scoprire l’accaduto non sono state le autorità competenti ma, come sempre, i semplici cittadini. Quindi, se a nove mesi dall’incidente accade ancora una cosa simile, vuol dire che l’emergenza non è terminata. Infine c’è un ulteriore aspetto: dove mettiamo i 22milioni e 650mila tonnellate di macerie delle 126mila case distrutte dallo tsunami,
molte delle quali contaminate? E dove mettiamo le ceneri radioattive provenienti dagli impianti di depurazione dell’est del Paese? L’impressione è che stiamo entrando in una sfera sperimentale che, prima d’ora, l’umanità
non aveva mai conosciuto. In Giappone, ogni fine anno, viene scelto un ideogramma rappresentativo
dell’anno appena concluso. Per i 2011 è stato scelto “KIZUNA”, vuol dire “il legame”. Il legame di famiglia, il legame tra gli uomini, il nostro legame con il mondo, il legame tra l’umanità. Con “Kizuna” ce la faremo.

* Nella provincia di Fukushima oltre alla centrale nucleare “Fukushima 1 (Dai-ichi)” ne esiste un’altra, “Fukushima 2 (Dai-ni)” gestita sempre dalla TEPCO.

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Nicola Dal Falco: Sul grande fiume http://trasciatti.it/2011/12/05/nicola-dal-falco-sul-grande-fiume/ http://trasciatti.it/2011/12/05/nicola-dal-falco-sul-grande-fiume/#comments Mon, 05 Dec 2011 09:28:01 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1713

Il fiume copre l’orizzonte, bagna la linea fin dove giunge lo sguardo. Nella stagione secca i contorni sfumano, non c’è la pioggia con i suoi violenti rovesci a dissolvere la foschia, avvicinando d’incanto i profili lontani.
Tutto rimane avvolto in un’aria stagnante, in un tremolio di braci al punto che le isole sembrano staccarsi e fluttuare secondo i capricci della corrente.
Il bollore che sale fa tremare la punta della canne palustri come il brodo di una pentola. Il fiume Zaire scorre in un’apparente immobilità, avvolgendosi nelle pieghe del letto che davanti a Kinshasa si allarga per più di venticinque chilometri, dando vita poco prima della foce ad un grande estaurio interno, il pool Malèbo.
Acqua primordiale, prima corrente che si è aperta un passaggio nella morsa del fango.
Seduti alla terrazza dello Yacht Club di Kinshasa, l’altoparlante diffonde una musica da colonna sonora, sempre uguale.
Un’eterna sigla in cui i titoli di testa continuano a scorrere senza che il film inizi davvero.
La sensazione netta, oppressiva, di attesa si legge negli sguardi, galleggia nelle conversazioni dei presenti, puntuali i fine settimana come tutti i fine settimana.
I motoscafi, allineati nel porto canale, sono già carichi di frigo portatili, sedie, tende e bocce.
Arlette ha pure pensato al budino.
Fin dal mattino, le barche dei residenti europei infiorettano otto, slalom più o meno riusciti per evitare i banchi di sabbia, brutali come la schiena di una balena.
Quando il fondo artiglia lo scafo, spingendo l’elica fuori, ai bagnanti non resta che smontare e spingere fino ai bordi del canale.
E la corsa riprende tra siepi galleggianti di giacinti d’acqua, meta uno dei tanti isolotti bianchi su cui drizzare una tenda tricolore per il pic nic.
Le ore passano scandite in ogni quarto, lentamente.
Potremmo essere in villa, in una qualsiasi campagna d’Europa.

Prima che arrivino le zanzare
Tuttavia, se a tavola si beve un Bordeaux servito da una bottiglia appena imperlata di ghiaccio, stoviglie e bicchieri si riciclano dopo una veloce sciacquata nel fiume.
Mentre passa l’arrosto passa anche una piroga di zairesi, uno rimane in piedi spingendo con la pertica sul fondo, l’altro si tuffa e nuota davanti cantando.
A volte solo un breve braccio di fiume separa due “giri” diversi. Sempre di bianchi si tratta, ma divisi da gusti e abitudini così diversi da costituire altrettante tribù sopraffatte da irrimediabili etichette.
La sfida a bocce continua; le signore sono più brave ad avvicinare il pallino.
Nel fervore del gioco le lingue si mutano in un idioma franco-italo-fiammingo.
A Mano a mano che il sole scende dietro le torri di Kinshasa, la linea bluastra della riva si scurisce e le cornacchie si avvicinano, stringendo i voli intorno al campo.
Conoscono l’ora. Ancora un po’ e tutto verrà ripiegato, arrotolato, rinscatolato a tempo di record.
Rimarranno solo le impronte sulla sabbia granulosa.
Sul grande fiume non si sono boe per indicare la via del ritorno, si naviga a vista e l’idea di una birra gelata al bar del circolo, prima che le zanzare scendano a stormi, fa spingere sul gas.

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Orient Express http://trasciatti.it/2011/11/27/orient-express/ http://trasciatti.it/2011/11/27/orient-express/#comments Sun, 27 Nov 2011 01:57:39 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1690

Trasciatti legge i tarocchi sull’Orient Express.Trasciatti con Timofey Kostin da San Pietroburgo nel vagone ristorante

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Ci giungono http://trasciatti.it/2011/09/17/ci-giungono/ http://trasciatti.it/2011/09/17/ci-giungono/#comments Sat, 17 Sep 2011 20:53:40 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1482

Ci giungono da Randaccio delle strane foto. Si possono fare ipotesi. Anche scommesse. Chi indovina vince due prosciutti, uno crudo e uno cotto.

 

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Questo monte http://trasciatti.it/2011/08/27/questo-monte/ http://trasciatti.it/2011/08/27/questo-monte/#comments Sat, 27 Aug 2011 20:58:40 +0000 Trasciatti http://trasciatti.it/?p=1408

Questo monte è probabilmente il Subasio, un gran montone di terra ben conosciuto da frate Francesco. Questi monti dell’Appennino direi che siano prossimi alla sparizione. Sono talmente vecchi che sono quasi tondi e levigati e sfarinati. Mi ricordo di aver studiato che, quando un monte – a suon di millenni – è stato tutto eroso dagli agenti atmosferici e praticamente sparisce, quello che resta (un ex monte spianato) viene chiamato “penepiano”.

Nell’ultimo fine settimana ho effettuato una spedizione in Umbria per verificare lo stato dei monti appenninici in procinto di diventare penepiani.  Sono salito, anzi, mi hanno portato per esempio a Monteluco. Ma devo dire che lì, più che lo stato dei monti, mi ha colpito lo stato delle anime. C’erano infatti delle cellette a strapiombo nella roccia dove vivevano gli eremiti. Fa impressione vedere questi buchi bassi scavati nella pietra, non ci si sta in piedi. D’inverno è da morire pensare di star lì dentro.

Ringrazio Gianfranco Mammi per le foto.

Un romito

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