Finalmente disponibile on line il primo dei Libratti nuova serie, MAI DIRE: A LUCCA MAI! Uno sguardo alla fantascienza italiana, presentato sabato 24 marzo a Lucca. Erano presenti alcuni degli autori del volume, anche nascosti tra il pubblico. Cerimoniere di turno, Luciano Luciani, di cui riportiamo il seguente brano, tratto dalla nota introduttiva al volume:
“Sconcerto, disappunto, collera: questa la gradazione, in crescendo, dei sentimenti della Professoressa delle Medie nello scoprire il genere delle letture del suo giovane discente. Eravamo alla fine degli anni cinquanta in una scuola alla quasi, allora, periferia di Roma e in una tranquilla discussione in classe sui libri preferiti da noi giovinetti alle soglie del “teenagerato” era emersa la mia già lunga – nonostante la giovane età – frequentazione con i Bem (Bug-Eyed Monsters, i Mostri dagli Occhi d’Insetto) che riempivano allora i volumetti di “Urania”. Leggi tutto…
A Pantano non manca l’acqua. Una volta c’era un fontanile che chiacchierava fitto con la strada bianca e nei giorni d’afa faceva accelerare il passo anche a chi non avesse la gola proprio secca.
L’acqua che scorre ha lo stesso potere di una voce che canta alla finestra o si perde nelle lontananze del campo.
Allora, salendo dal basso, si raggiungeva il fontanile passando davanti alla casa e costeggiando la scala esterna.
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Sono una maniaca. Da una vita segno su un’agenda ogni cosa che faccio. Di anno in anno. No, nessun pensiero. Banalmente azioni. Ore 8: spesa al supermercato. Ore 10: ritirate ricette dal medico. Ore 12: aperitivo con Ida. Posso andare avanti così annotando anche la cosa più insignificante. Che poi insignificante non è se serve a farti rivivere la tua vita. Faccio poi i riassunti mensili. A trovare genitori tot volte, dalla figlia tot, dai nipoti tot, dai malati dell’ospedale tot.
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Ecco, immaginate una strada dritta, senza alberi, né lunga né corta, con le facciate che si guardano alla stessa altezza, delimitando una striscia di cielo marino, solo apparentemente tranquillo.
Il sole è tiepido, un marzo già bullo, con odori e vampe dai finestrini che sanno di giugno: carichi e screziati come in una piena maturità.
Una giornata femminile, di donne sui terrazzi, accanto alla pianta del basilico, al bucato che schiocca di luce.
Saliamo le scale e la morbidezza di fuori s’innerva di un fondo di cucina.
Il fondo perenne che abita le scale dei condomini. È curioso, perché l’odore dei condomini, sottilmente diverso l’uno dall’altro, resta uguale, giorno per giorno, nonostante mutino i cibi e i sapori e nonostante le finestre socchiuse. Leggi tutto…
La cucina della nonna
di Alessandro Trasciatti
Una radio anni ‘60, un mobile da cucina bianco, un tavolo di fòrmica verde. Così si presentò la stanza agli occhi del dott. Pistelli. Certo, c’erano molte altre cose, ma la sua attenzione fu estremamente selettiva. Soprattutto il mobile era interessante. Non tanto per ciò che mostrava, ma per ciò che potenzialmente nascondeva. Semplice e geometrico riempiva quasi una parete, liscio e lucido. leggi tutto