• M on Mer, 08/05/2009 - 15:38

    Lasciando perdere per un attimo gli attributi asinini e piccanti del peperoncino (Capsicum frutescens L.), vorrei complimentarmi con Angelica per l'atmosfera, polverosa, salmastra e profondamente viareggina che ha saputo ricreare.
    L'unica nota a mio avviso un po' stonata è quella lunga digressione botanica iniziale, di per sé apprezzabile, ma forse un po' fuorviante.
    D'altra parte, le piante sono le creature più affascinanti dell'universo, e l'Angelica stessa (celebrato genere della famiglia delle Umbelliferae, di cui fanno parte sia la carota che la cicuta) ne comprende molti, variegati esempi: Angelica pubescens e Angelica glabra, per esempio - con e senza peli; ma ci sono anche le Angelica ampia, venosa, dentata e genuflexa, a seconda dell'aspetto e delle inclinazioni. Per non parlare, poi, dell'assai poco pudica Angelica scabra.
    Ma le mie preferite sono senza dubbio le Angelica lucida e arguta, come l'autrice di questa bella storia.
    Grazie per averla scritta, Angelica!!!
    M

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