L'ambulatorio del dottor Vannini è aperto

Voglio ringraziare la Direzione per questo modesto ambulatorio. In realtà avrei potuto stabilirmi in un blogolo più grande più bello più accogliente più intelligente più ricco e meglio frequentato. Dico “in realtà” ma voi sapete tutti (almeno per sentito dire) che la realtà non esiste e che anzi il cosiddetto “principio di realtà” non è altro che una forma cronica (cioè non acuta) di quello che è il Principio Universale di Derealizzazione. Che cos'è che crea un vero paziente? Che cosa lo spinge a varcare la porticina dal vetro smerigliato del mio ambulatorio? Ve lo dirò io: la paura che una forma di encefalite cronica diventi acuta. Parlo naturalmente di encefalite in senso figurato. Di encefalite ecumenica. Vale a dire gastrica reumatica cistifellea pneumologica urinaria e perfino genitale. Sì, perché la malattia mentale, cioè l'acutizzazione di una derealizzazione che era silente (ossia allo stato cronico) è una condizione metapatologica che investe il paziente nella sua interezza catastrofica. In pratica è una summa di catastrofi naturali che spianano l'animo del paziente fino alla cosiddetta “tabula rasa junghiana”. A questo punto uno psichiatra avveduto che cosa deve fare? Io credo che la prima cosa da fare sia scansarsi dal luogo del disastro. E qui c'è il classico “tranfert di interdizione passiva” che consiste nell'attirare sessualmente il paziente e poi fargli lo sgambetto. Sembra una cosa crudele invece noi psichiatri utilizziamo questo metodo tutto sommato incruento per stimolare la reattività del paziente verso le frustrazioni primarie. Il paziente si deve consolare pensando che il principio di derealizzazione farà da cuscinetto tra il suo io (freudianamente polimorfo e perverso) e la frustrazione primaria che grazie al nostro calcio terapeutico si troverà costretto a subire.
 
Beh mi piace sentirmi parlare, lo ammetto. Sono sempre di una chiarezza assolutamente pedagogica. E io per primo imparo da me. Questo è un buon segno. Sì perché ogni paziente va trattato non come un caso clinico da riportare all'ovile della letteratura medica. No! Ogni paziente è un malato ex novo e richiede ogni volta un rimaneggiamento anche profondo della nostra rudimentale manualistica. La malattia mentale non è mai “classica”. Diffidate dei colleghi (psichiatrucoli) che magari dopo la prima occhiatina superficiale vi dicono ad esempio: “ecco un classico caso di psicobulimia letargica”. Ah Ah Ah Ah Ah. Su questo e solo su questo si regge l'inefficacia della obsoleta psicoterapia. Non esiste un paziente affetto da psicobulimia letargica. Esiste lo psicobulimicoletargico, e è sempre un caso unico. E per questo caso Unico lo psichiatra avveduto non può fare altro che scrivere trattati e controtrattati. Solo dopo, quando attraverso la naturale dialettica della trattatistica e controtrattatistica il medico avrà chiarito a se stesso non l'origine della malattia ma l'origine del paziente medesimo, solo allora dicevo, si potrà tentare una cura.
Ora comunque sono stanco e vado a dormire.
 
Nedo Vannini Psichiatra

  1. nedovannini on Ven, 01/18/2008 - 22:34

    Eh sì, la vita ridacchia quando uno finalmente ha un ambulatorio. I pensieri sono più torniti, e quelli acciambellati hanno un buco perfetto, come quello che mia nonna Assuntina faceva nei buccellati con un bicchiere. Me lo diceva mia nonna Assuntina: “Da grande avrai un ambulatorio piccolo ma molto decoroso. Ti metterai lì comodo, sul cavallino a dondolo, e aspetterai i pazienti. Come quando nonno Alberigo fa finta di pescare sul molo con la sua canna giocattolo e con un filo grosso come un bucatino. Certo i pesci non brillano d'acume, infatti, quel barbagianni ne porta a casa (tutte le sere) almeno una dozzina, come le uova. Chissà perché le uova nascono tutte a dozzine... In fondo non ci avevo mai pensato...”.
    Sì, Assuntina è stata la mia prima paziente. Aveva le visioni come sua madre Annunziata. Il ramo femminile era davvero molto contorto. Secondo me c'erano stati degli innesti sbagliati. Sì perché il mio bisavolo Efisio, giardiniere di Boboli, innestava un po' a caso e quasi sempre con la luna di traverso.
    Ecco, come dico “luna” mi prende una malinconia tremenda, da stramazzare. Forse mi viene in mente la buonanima di mio nonno, Gigino il barbiere, che era licantropo. Non so, mi sento quasi mancare. Sì manco. Manco all'appello. Ma poi mi chiamano? Io non sento nessuno lì dietro, dietro la porta dal vetro smerigliato. Allora penso: e se l'ambulatorio fosse dall'altra parte? Se avessero scritto Nedo Vannini Psichiatra dalla parte sbagliata? E se io, ad esempio, fossi la signora Percalli?

    Qui la solitudine è vasta e silenziosa come una coltivazione di cotone idrofilo. I dodici fratelli Trasciatti dormono beati nelle loro cullette e si succhiano i pollici. E io? Non ho nemmeno una caramella di menta, né un lassativo. Ho i cassetti tutti pieni di tranquillanti. Ma i tranquillanti sono per i trattori che potrebbero svegliarsi tutti insieme e diventare smaniosi...

  2. trasciatti on Sab, 01/19/2008 - 09:24

    Io, se così posso esprimermi, potrei essere un nuovo paziente, dottor Vannini, non so se lei mi accetterebbe, le assicuro che si farebbe delle grasse risate che la rimetterebbero un poco al mondo. A questo mondo intendo dire, nell'altro magari c'è già. Però non me la sento di disturbarla, volevo bussare al vetro smerigliato ma poi ci ho ripensato, ho sentito il suo russio fievole e roco, beato, lei stava bene lì a dormire acciambellato accanto alle culle dei Trasciatti. E allora mi son detto: ripassiamo un'altra volta. Ho sbagliato? Dovevo bussare e svegliarla? Non so, mi dica lei. Mi permetto però di farle un appunto. Questa storia degli ambulatori con i vetri smerigliati dove l'ha letta? Ma non lo sa che ormai non ce ne sono più se non nei romanzi del Trasciatti? Ormai tutte le porte mediche son fatte di materiali plastici antinfortunistici, ma non c'è mai stato all'ospedale? Non ha visto che anche gli ospedali ormai son tutti di plastica? Lei, secondo me e senza offesa, sta vivendo in un romanzo del Trasciatti.

    Anelito Tagliasacchi

  3. nedovannini on Sab, 01/19/2008 - 10:07

    Lei Anelito ha un bellissimo nome. Dovrebbe limitarsi a sospirarlo come una brezza domestica. Ma come fa a dubitare dell'esistenza dei vetri smerigliati? Sarebbe come dubitare dell'esistenza delle divinità boschive, delle balze celesti o dei lucumoni.
    Nella mia casa (in quella che mi vide nascere e morire) tutte le porte avevano vetri smerigliati, perché mio padre – giustamente – pensava che la luce fosse una specie di grande gatto bianco, che nessuno, nemmeno un grande topo nero, avrebbe mai potuto fermare. Lei mi dirà che forse mio padre era pazzo. Sicuramente sì. Ma vede, proprio per questo aveva uno stile incomparabile, anche, nell'arredare le case.
    Così... tutta la vita sono stato incerto tra l'architettura di interni e la psichiatria. Poi mi sono convinto che sono la stessa cosa, e allora, come vede, faccio sonni tranquilli (sebbene malinconici).
    Comunque entri pure. Non mi disturba affatto. Però si limiti a sussurrarmi il suo nome. Altro non potrei sopportare.

  4. trasciatti on Dom, 01/20/2008 - 00:15

    Vengo a chiedere un consulto, vengo a pregarla di aiutarmi, io che sto malissimo sotto le coperte e anche sopra, che ho il sonno tutto addolorato da paure infinitesimali, che tremo all'idea di sparire nel sonno inghiottito come un bambinello dai vortici dell'infinito demoniaco, ma anche paradisiaco (lei lo sa che angoscia può mettere l'idea dell'nfinito?), ma insomma sto malissimo, non dormo, mangio come un ippotalamo e ricreo quantità enormi di cacca, otturo le tubazioni, e passo ore a far doccie diluviali per purificarmi da me stesso, lo sa questo?, cosa crede che sia venuto a fare, per divertirmi? faccio incubi che non le dico per non spaventarla, tremo all'idea di uscire di casa anche di giorno, non faccio l'amore con una donna da quando avevo dodicianni e da alloa mi accontento delle cassettiere e dei comodini, non mi pare una bella vita come qualità della vita specie se uno pensa solo alla morte e a quello che c'è dopo specie se non c'è niente che è un pensiero ancora più spaventevole che se ci fosse qualcosa perché se finisce tutto qui allora che ci siamo venuti a fare al mondo, una passeggiatina di qualche anno? io spero di durare un po' di più almeno allo stato atomico. E insomma, in tutto questo bailamme che uno si ammazzerebbe se non avesse paura anche di ammazzarsi, lei mi viene a dire che posso sussurrargli al massimo il mio nome? Ma vada a cagare, mostro senza cuore né calzini!

     

    Anelito Incazzato

  5. nedovannini on Dom, 01/20/2008 - 21:37

    ... sed rem dubiam decrevit vox opportune emissa, quod cum senatus post paulo de his rebus in curia Hostilia haberetur cohortesque ex praesidiis revertentes forte agmine forum transirent, centurio in comitio exclamavit: 'Signifer, statue signum; hic manebimus optime'. Qua voce audita, et senatus accipere se omen ex curia egressus conclamavit et plebs circumfusa adprobavit... Naturalmente lei capisce benissimo che cosa voglio dire, dottore. Anzi secondo me dovrebbe scrivere con gesso da sarta “hic manebimus oprtime” sul vetro smerigliato. Sa, il gesso da sarta ha una leggera consistenza cerosa. Naturalmente hic manebimus io e lei, dottore. L'Anelito non mi dispiaceva ma è un po' rumoroso. Cioè, non capisce che questo è un luogo che può contenere soltanto il suo nome, che è un nome davvero inadatto a un uomo orchesco come lui. Un uomo intestinale direi, con una cistifellea che sembra una spremitura di fegato d'oca. Insomma uno schifo che sporcherebbe un luogo sacro come questo (e sia chiaro: io in terra non ci pulisco, dottore!). Peccato perché davvero il nome era molto bello. Anelito mi sa di alito mentoso o eucaliptico. Ma forse è una cosa mia: l'anelare volante di un' anima amatiana. Ho anche pensato: e se quel ciacchero escrementizio avesse una coratella di libellula? Ronzare ronza. Ma è un ronzio di tafano. È inutile fantasticarci e renderlo flebile con l'autoinganno e lo svilimento critico. Io sarei per chiuderlo fuori senza tante storie, il bestione. Ma lui ce l'ha la chiave dell'ambulatorio? Io ci scommetto, dottore, che lei le lascia in giro le sue chiavi. E cosa crede che facciano quei maledetti trasciattucoli che fingono un sonno innocente nelle loro cullette? Ci spiano, dottore! Aspettano una mossa falsa per denunciarci alle Autorità e far mettere i sigilli a questo ambulatorio. L'invidia, dottore, è come la cocaina: se l'annusi una volta dopo la devi annusare per sempre. Sono degli orribili annusatori quei trasciattotti paciocconi che si dondolano nelle loro cullotte. È un dondolare ipnotico, dottore. Vogliono obnubilarci le antenne prensili per non essere captati. Così una volta obnubilati noi siamo come due carciofi lessi, e senza più nemmeno una spina. Insomma noi non nuociamo! Il che è pazzesco perché lei lo dovrebbe ammettere, dottore, che questo ambulatorio ha passaggi segreti dappertutto, e dappertutto lei, nottetempo, porta fiaschi di nitroglicerina come fosse un vinaio. Io la capisco sa? C'è qualcosa di immateriale negli esplosivi liquidi. Qualcosa di marino e, mi permetta una considerazione ostetrica, di amniotico-placentare. E perché no, di endocranico. Sì all'Anelito bisognerebbe spaccargli la testa con quelle grandi macchine che servono a mettere i tappi di sughero alle bottiglie di rosatino. Ma no, mi sono lasciato prendere la mano dalla mattanza. No, l'Anelito andrebbe soffocato con un cuscino mentre gli si sussurra nell'orecchio: sei morto? E lui zitto perché è furbissimo... Ma dottore che fa? Dorme? Mi lascia solo in questo luogo di spiritati?

    rob. amato

     

  6. trasciatti on Lun, 01/21/2008 - 00:00

    O Amato la smetta di tormentarmi. Ma non lo vede che sto pensando? Stavo pensando a lei, che crede? Pensavo di trovarle un posto per la notte. L'armadio potrebbe andare, no? Certo non faccia rumore, perché qui ufficialmente sono solo, e lei – ufficialmente – abita nel loculo accanto. Comunque ora mi lasci prendere sonno. Sa? Va preso con la massima delicatezza. Per le punte del tait.

    nedovannini

  7. trasciatti on Lun, 01/21/2008 - 00:09

    Anelito sono di nome e di fatto. Sarò orco, botrione e escrementizio, sarò pure uomo crasso e fecale, fagocero e volgare, ma io anelo, ANELO!, capito?, alla leggerezza dell'anima, al soffio delle petunie, alla leggerezza vaporosa dei sogni indotti dalla camomilla, aspiro ad essere vegetariano, anzi, proprio vegetale, un soffione che galleggia nel venticello. Lo capite questo? Razza di bigotti saputi e tronfioni, voi due, Amato e Vannini, bella coppia di mezzicefali, di cranioti, belliumbusti da blog di quart'ordine. Melomani basculanti, petardi scoppiati, merde!

    Anelito

  8. nedovannini on Lun, 01/21/2008 - 08:43

    - Ha dormito bene Amato?

    - Come una camicia. Ma quante ne ha?

    - Ma no, è una sola. È il Camicione del Vannini. Una specie di camicino della felicità, ma più grande.

    - Ah.

    - L'ha sentito l'Anelito stamani?

    - Sì ma era ancora notte. Comunque non parla mica male. Anzi...

    - Volgare è volgare però.

    - Mah... Secondo me anela. È anelante. Poi lo ha sentito? Vuole diventare vegetariano. È un bel proposito no? Si sente che è uno che anela perché soffre.

    - Sì, ha molti disturbi gastrici. Io me ne intendo perché prima di fare lo psichiatra facevo il gastrenterologo dilettante. Cioè, mi piacevano molto i clisteri, perché sono un uomo di lettere, e, la sera, volevo che la mamma mi raccontasse le fole dei cerusici. C'era il cerusico buono e il cerusico cattivo, si combattevano sulla pancia del paziente, che ovviamente era il mondo. Io non ho mai capito chi ero. Mai fatta una circumnavigazione e nemmeno un viaggetto. No, facevo un buco nel mappamondo e lì, caro il mio Amato, mi incistavo.

    - Guardi Vannini, io me ne intendo di queste cose e nell'armadio ci sto proprio bene. E l'Anelito venga pure, basta che sia in un angolino. Ogni tanto lo possiamo anche mettere sul tavolo psichiatrico, come un tafano decorativo, un petunione (direbbe lui). Ma solo ogni tanto. Lei mi capisce, dottore, cioè... io la capisco... noi ci capiamo: in un ambulatorio il silenzio è tutto.

  9. nedovannini on Lun, 01/21/2008 - 13:14

    Guardi Trasciatti,
    è inutile che lei mi mandi messaggi telepatici tipo: “So che le è stata indirizzata una paziente, si chiama Alma Blake ma non la conosco personalmente. Se la trova in ambulatorio sia gentile con lei...”.
    Io non prenderò in cura NESSUNA paziente. Donne qui non ce ne voglio! E anche per le pulizie credo che prenderemo Anelito.
    Ripeto: NESSUNA paziente. Se si presenta la prendo a calci!

  10. NESSUNA on Lun, 01/21/2008 - 15:18

    Bussa NESSUNA alla porta dell’ambulatorio del Ciclopico Vannini. Spera che l’occhio zitello sia impegnato a credersi un terzo occhio, ed osa: "Vorrei parlare gentilmente col Dottore. Cerco lavoro come entità delle pulizie. Sono NESSUNA e se fossi anche un’Alma non avrei alcun sesso. Tuttavia se lei dovesse essere junghiano ortodosso potrebbe sorgere un conflitto: quello dell’Animus ipertrofico e quindi dello scroto ciclotimico. Di quali referenze abbisogna?"

    Nessuna

  11. nedovannini on Lun, 01/21/2008 - 16:00

    VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  12. NESSUNA on Lun, 01/21/2008 - 21:38

    saprei passarle il mocio
    come se fosse un bacio.

    (come) Nessuna.

  13. nedovannini on Lun, 01/21/2008 - 22:09

    c'è da eliminare alcuni intrusi

  14. trasciatti on Lun, 01/21/2008 - 22:17

    I fantasmi sono ovunque, fuori e dentro di noi, vuole che non siano nel suo ambulatorio? Suvvia, non faccia lo scontroso. Anzi, le dirò che codesta questione dell'Animus Ipertrofico mi pare degna di Lei, pane per i Suoi dentucci canini. E anche lo scroto ciclotimico non mi sembra un argomento di secondo piano...

    Il Direttore

  15. nedovannini on Lun, 01/21/2008 - 22:26

    Senta Trasciatti, a parte questi piccoli intrusi che lei spazzerà via senza fallo, le trascrivo questa lunga colonna di voci che ho captato (e registrato) oggi mentre dormivo (ma con l'orecchio parabolico allertato). Come vede qui si parla di me e del mio ambulatorio.
    Lì per lì mi pareva un ronzio disarticolato, ma poi ho spinto bene l'orecchio nell'etere e ho cominciato a decifrare tutto, anche il minuto e il secondo preciso in cui spifferavano le parole. (Mi raccomando legga tutto perché ci sono cose importantissime).
    Ecco qua.

    .... loro vogliono stare in tre
    [15:47:13] amatus dice:
    padre figliolo e spirito santo
    [15:47:39] amatus dice:
    lo spirito santo è anelito
    [15:47:45] nautilus dice:
    è un dottore plurale?
    [15:47:54] amatus dice:
    no
    [15:48:02] amatus dice:
    è solo bifido
    [15:48:15] nautilus dice:
    ma vogliono stare in tre
    [15:48:21] amatus dice:

    lui che è bifido e anelito che è uno
    [15:49:14] nautilus dice:
    2+1
    [15:49:20] amatus dice:

    [15:49:25] nautilus dice:
    ora capisco
    [15:49:36] nautilus dice:
    bifido come i Pardi Ermen&Gildo
    [15:49:37] amatus dice:
    nessuno può intervenire lì dentro
    [15:49:55] amatus dice:
    nedo ha ordinato ai trasciatti di decollare gli intrusi
    [15:49:58] nautilus dice:
    padri
    [15:50:15] nautilus dice:
    tu sei Padre, Nedo figlio e Anelito Spirito Santo?
    [15:50:25] amatus dice:
    NOOOOOOOOOOOOO
    [15:50:32] nautilus dice:
    Tu sei figliolo
    [15:50:34] amatus dice:
    il padre è nedo
    [15:50:43] nautilus dice:
    immaginavo
    [15:51:03] amatus dice:
    il figlio amato (l'amato figlio) e anelito è lo Spirito Santo
    [15:51:11] nautilus dice:
    e che Padre è Nedo?
    [15:51:22] amatus dice:
    non è normale
    [15:51:24] nautilus dice:
    misericordioso?
    [15:51:37] amatus dice:
    no è molto egocentrico
    [15:51:42] nautilus dice:
    ma è padre putativo o padre naturale?
    [15:52:05] amatus dice:
    e non ama nemmeno l'amato
    [15:52:13] nautilus dice:
    neanche se è amato?
    [15:52:19] amatus dice:
    NO
    [15:52:26] nautilus dice:
    è contraddittorio
    [15:52:28] amatus dice:
    non ama nessun amato
    [15:52:44] amatus dice:
    certo è molto opponente
    [15:53:07] nautilus dice:
    suo figlio dunque è amato, ma non dal padre, che non ama
    nessuno
    [15:53:32] nautilus dice:
    amato invece è amante
    [15:53:34] amatus dice:
    è un figlio amato ma non dal padre dell'amato
    [15:53:48] nautilus dice:
    è amato dallo spirito santo?
    [15:54:11] amatus dice:
    amato sarebbe amato dallo spirito santo
    [15:54:19] nautilus dice:
    se...
    [15:54:28] amatus dice:
    ma lo spirito santo ne è geloso
    perk pensa che il vannini ami l'amato
    [15:55:02] nautilus dice:
    e quindi non ama l'amato
    [15:55:15] amatus dice:
    lo amerebbe
    [15:55:34] amatus dice:
    ma il condizionale è un modo molto strano
    [15:55:35] nautilus dice:
    che è amato perché crede di essere amato, ma in realtà è succube di intenzioni di contese
    quindi lo amerebbe, lo spirito santo, mentre Padre Nedo non lo amerebbe affatto
    [16:01:39] amatus dice:
    sto impazzendo...
    [16:01:44] nautilus dice:
    no, amatus
    [16:01:51] nautilus dice:
    te lo assicuro io sto diventando un altro
    [16:02:29] nautilus dice:
    potrebbe essere un buon segno, conosci questo altro te?
    [16:02:47] amatus dice:
    no non conosco più nessuno
    [16:02:55] nautilus dice:
    stai male?
    [16:02:58] amatus dice:
    perché aspetto alma blake
    [16:03:06] amatus dice:
    la voglio sgozzare
    [16:03:09] nautilus dice:
    alma blake?
    [16:03:13] nautilus dice:
    la donna del Vannini?
    [16:03:24] amatus dice:
    l'annunziata
    [16:03:45] amatus dice:
    credo che mi nasconderò dentro l'armadio
    [16:03:50] amatus dice:
    va sgozzata
    [16:03:56] nautilus dice:
    è colpa sua?
    [16:04:02] amatus dice:
    nedo in fondo ci cascherebbe
    [[16:04:32] nautilus dice:
    bisogna prevenire
    [16:04:46] amatus dice:
    credo che sia una cavalla di troia
    ha la pancia piena di trasciattucoli
    [16:05:09] nautilus dice:
    li vedevo
    [16:05:16] nautilus dice:
    tutti brulicanti come esche
    [16:05:34] amatus dice:
    infatti ESCONO
    [16:05:39] nautilus dice:
    che cadono passo dopo passo
    [16:05:51] nautilus dice:
    alcuni sono calpestati dagli zoccoli
    [16:05:57] nautilus dice:
    duri e impolverati
    [16:06:04] nautilus dice:
    brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
    [16:06:26] amatus dice:
    credo che l'ambulatorio abbia le ore contate
    [16:06:39] nautilus dice:
    quante?
    [16:06:48] amatus dice:
    non arriva a domani
    [16:07:03] nautilus dice:
    chiamami quando sta per cadere
    [16:07:25] amatus dice:
    poi il vannini ha manie suicide
    [16:07:33] nautilus dice:
    è già morto
    [16:07:39] nautilus dice:
    ricordatelo
    [16:07:54] amatus dice:
    quando si sente braccato da un'idea fissa in genere cerca di uccidersi
    [16:08:13] nautilus dice:
    abbiamo anche scritto sulla sua morte
    [16:08:17] nautilus dice:
    ricordi?
    [16:08:38] amatus dice:
    nn me lo ricordo ma sono molto preoccupato per la cavalla di troia
    [16:09:08] amatus dice:
    ho mandato molti sms per cercare di fermarla
    [16:09:48] amatus dice:
    ma il trash mi ha detto stai calmo non ti preoccupare se dà fastidio la tolgo io
    [16:09:52] nautilus dice:
    Purtroppo la notizia non è bella: il Vannini è deceduto stamani alle 6 circa nel reparto Rianimazione dell'Ospedale Versilia, dove era stato ricoverato in condizioni gravissime per avere ingerito 50 litri di Gasolio.
    I funerali si svolgeranno oggi stesso (data l'infiammabilità del feretro).

    [16:10:18] amatus dice:
    sì l'epitaffio lo scrissi io però
    [16:10:31] nautilus dice:
    Il dott. Nedo Vannini ci ha lasciati da un giorno. Pochi si sono accorti di lui, quasi nessuno. Ha vissuto nel suo monolocale senza bagno di Viareggio come uno straniero, forse perché era straniero dappertutto. Bazzicava solo in modesti blogoli o blogoli d'affitto. Lo ricordano coloro che lascia, i quattro o cinque pazienti, che continueranno la terapia con il lascito del dottore: un pennacchio di
    [16:10:46] nautilus dice:
    struzzo spennacchiato, un mucchietto di polvere e squame sul sellino del suo caro Landini del ?23. Lo salutano i sodali, i curati di una campagna rivendicata, coloro che amano la trattorizia.

    [16:10:55] amatus dice:
    questa invece non è scrittura mia
    [16:10:59] nautilus dice:
    no
    [16:11:20] amatus dice:
    beh c'è un po' di differenza!
    [16:11:28] nautilus dice:
    certo
    [16:12:03] nautilus dice:
    è Tabucchi!
    [16:12:11] amatus dice:
    è un peccato che la mia scrittura non sia ecumenica e non si sparga su tutte le scritture del mondo santificandole
    [16:12:22] nautilus dice:
    è un peccato vero
    [16:12:36] nautilus dice:
    è l'epitaffio a Rapanella
    [16:13:20] amatus dice:
    allora io mi domando che sono nato a fare se mi viene impedito di spargermi dappertutto e di vivificare il mondo
    [16:13:32] nautilus dice:
    sta a te
    [16:13:39] nautilus dice:
    chi te lo impedisce?
    [16:15:16] amatus dice:
    non posso farlo perk mi viene negato l'accesso ai grandi megafoni scritturali
    [16:15:41] nautilus dice:
    le case editrici ben distribuite?
    [16:16:11] amatus dice:
    nooooo ho telefonato alla rai
    [16:16:17] nautilus dice:
    cosa ha detto?
    [16:16:24] amatus dice:
    nulla
    [16:16:39] amatus dice:
    ho sentito una specie di frinire
    [16:16:50] amatus dice:
    un rumore di fondo infinito
    [16:16:54] nautilus dice:
    sarà stato il cavallo di bronzo
    [16:17:01] amatus dice:
    l'ho ascoltato per giorni e giorni
    [16:17:03] amatus dice:
    per mesi
    [16:17:16] amatus dice:
    ma non sono riuscito a distinguere una parola
    [16:17:38] nautilus dice:
    perché hai chiamato?
    [16:17:56] amatus dice:
    perk volevo prendere il posto di enzo biagi
    [16:18:07] nautilus dice:
    ma nessuno ha parlato
    [16:18:15] amatus dice:
    no nessuno
    [16:18:17] nautilus dice:
    ma enzo biagi non aveva più posto
    [16:18:26] nautilus dice:
    solo alla sera tarda
    [16:18:35] nautilus dice:
    dovresti aspettare la morte di vespa
    [16:18:36] amatus dice:
    no c'era un piccolo posto scoperto
    [16:18:42] amatus dice:
    un postino
    [16:18:54] nautilus dice:
    la postina dell'amato
    [16:19:13] amatus dice:
    credo che vespa mi amerebbe molto
    [16:19:27] amatus dice:
    perk io parlo sempre di api
    [16:19:38] nautilus dice:
    andreste d'accordo
    [16:19:44] amatus dice:
    tutta la vita ho verseggiato sulle api
    [16:19:57] nautilus dice:
    non potrebbe far altro che amarti
    [16:20:20] amatus dice:
    sì poi lì per lì mi amano tutti
    [16:20:30] amatus dice:
    poi piano piano si staccano
    [16:20:33] nautilus dice:
    sei amato
    [16:20:37] amatus dice:
    non so perk succede
    [16:20:37] nautilus dice:
    e poi più
    [16:20:57] nautilus dice:
    non lo so
    [16:21:02] amatus dice:
    sì e poi più

    [16:21:33] amatus dice:
    vedrai che anche il vannini mi comincia a odiare
    [16:21:51] amatus dice:
    eppure mi accontento di una parte dell'armadio
    [16:21:54] amatus dice:
    nemmeno tutta
    [16:22:00] nautilus dice:
    una piccolina
    [16:22:03] nautilus dice:
    un postino
    [16:22:09] amatus dice:

    [16:22:29] amatus dice:
    anche perk il camicione del vannini è una cosa enorme

  16. nedovannini on Gio, 01/24/2008 - 22:45

    mi pare che abbia ramazzato troppo

  17. trasciatti on Ven, 01/25/2008 - 07:29

    Si controlla male, parti da un angolo e ti ritrovi all'altro in una frazione di secondo. Aspira tutto, non ci rimangono nemmen le mattonelle. Su, Vannini, si metta lì e ricomponga il puzzle, altrimenti ripasso con l'idrovora.

    Dir Tras

  18. nedovannini on Ven, 01/25/2008 - 11:08

    Purtroppo lei non capisce l'importanza di questo ambulatorio. Lei non sa a che cosa saremmo chiamati. Naturalmente non faccio riferimenti obliqui alle catastrofi politiche. Non voglio dire che il Presidente della Repubblica in persona mi ha chiamato stamani al telefono e mi ha detto di stare all'erta. Non voglio dire che noi potremmo diventare perfino dei mastellatori. Io, direttore, un mastello non l'ho mai toccato in vita mia (figuriamoci una mastella misogino come sono): ci pensi pure Anelito, se crede.
    COMUNQUE, lei me lo deve dire con estrema chiarezza da che parte sta!

  19. trasciatti on Ven, 01/25/2008 - 11:38

    da che parte sto? cosa sono queste domanducce da prima repubblica? vuole farmi credere che ancora per lei ha senso la destra e la sinistra, il nord e il sud, lo zenit e il nadir? Io sono Ubiquo, caro dottore, dovrebbe averlo capito. Ma nonostante la mia Ubiquità, ancora non ho capito la differenza tra un Mastella e un Mastelloni. Me la può spiegare per favore?

    Director Ubiquus 

  20. colleoni (non verificato) on Ven, 01/25/2008 - 13:31

    Vannini, Lei cura pure l'anelitosi?

    Colleoni

  21. colleoni (non verificato) on Ven, 01/25/2008 - 13:36

    ... è che, quando cerco di dire una poesia, mi puzza l'alito.

    Colleoni

  22. trasciatti on Ven, 01/25/2008 - 19:49

    Dove si è nascosto? Esca fuori e affronti a viso aperto le difficoltà del momento. Io l'ho messo alla prova ultimamente e si è comportato come una prima donna. Rimbocchiamoci le maniche, Vannini, se siamo chiamati ad alte imprese è bene non farci trovare impreparati. Certo, non so cosa possiamo fare insieme, lei mi dà ai nervi, e dire che dovrei stare calmo. Ma come si avvicina la notte mi prendono le paure informi, gli abbaini pencolano sui tetti, le coperte frusciano in modo sospetto. Io mi ascolto prima di dormire e mi sento fare dei rumori strani, dei sibili, dei gorgoglii, sento anche delle impercettibili vibrazioni allo sterno. Devo restare con la luce accesa, allora mi addormento, altrimenti, nel buio, mi si acuiscono gli occhi e vedo nefandezze ovunque, squartamenti immaginari, bradisismi, frane, penso ai terremoti che possono spazzarci via e al cosmo profondo come un pozzo infinito. Ci cascheremo dentro, Vannini, mi aggrappo alle lenzuola, digrigno i denti. Poi devo riaccendere la luce.

    Alamaro Trasiutti 

  23. nedovannini on Ven, 01/25/2008 - 22:23

    lo sai che ho passato tutta la notte sotto l'armadio?
    [10:57:12] nautilus dice:
    sì, ma non stai scomodo lì sotto?
    [10:57:50] amatus dice:
    il vannini credeva che avessi paura delle voci, invece io sorvegliavo lui.[
    guarda, te lo dico in confidenza, è matto!
    [10:58:57] nautilus dice:
    ho come l'impressione che lui facesse finta di niente, anzi: che facesse lo spocchioso.
    dico io: farti dormire sotto un armadio!
    [10:59:35] amatus dice:
    non lo so se è proprio spocchioso, ma qualcosa di storto ce l'ha.
    [11:00:18] nautilus dice:
    sto ascoltando qualcosa che per analogia mi fa pensare alle voci dell'ambulatorio.
    [11:01:02] amatus dice:
    il fatto è che le voci dell'ambulatorio sono una cosa celeste.
    [11:01:13] nautilus dice:
    queste non proprio.
    [11:01:27] amatus dice:
    allora MANDALE VIA!!!!
    VIAAAAA!!!!
    [11:01:38] nautilus dice:
    sono di Benedetta Monca
    [11:01:55] amatus dice:
    VIAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!
    [11:02:04] nautilus dice:
    le luci del nord di Benedetta Monca
    [11:02:43] amatus dice:
    ascolta nautilus tu non ti rendi conto di chi siamo noi e di che cosa siamo chiamati a fare.
    [11:02:43] nautilus dice:
    non vanno via.
    [11:03:34] amatus dice:
    dobbiamo organizzarci e capire esattamente che cosa vuole il vannini.
    a me pare molto ambiguo anche verso anelito.
    [11:04:04] nautilus dice:
    ma è naturale!
    [11:04:33] amatus dice:
    no perché con me è sempre stato molto chiaro.
    pensa che io sono stato il suo primo paziente
    e mi curava proprio come una balia.
    la mattina mi faceva il tè verde col miele, mi tostava il pane e mi ci spalmava la margarina di soia.
    [11:06:38] nautilus dice:
    Anelito, in quanto anelante, amerebbe
    lui invece non ama.
    [11:06:51] amatus dice:
    NOOOOOO
    [11:06:52] nautilus dice:
    sa che anche Anelito non ama.
    [11:07:14] amatus dice:
    secondo me è una faccenda più terra terra.
    [11:07:33] nautilus dice:
    in questo sono simili, ma vuole rubare ad Anelito l'anulare.
    quello dell'anullo.
    quello che mantiene il condizionale senza condizioni per amare.
    [11:08:34] amatus dice:
    lui ha bisogno di uno che gli faccia le pulizie perché è infingardo da fare schifo, solo che l'anelito non è tanto servile come sembra, perché anche lui ha, come dire?, una certa doppiezza.
    [11:09:02] nautilus dice:
    la sua doppiezza consiste, credimi, nel condizionale senza condizioni.
    nell'anulare senza anullo.
    io certe cose le capisco, ogni tanto...
    [11:09:21] amatus dice:
    ma no nautilus.
    anelito tutto sommato � un deficiente...
    [11:10:11] nautilus dice:
    ma lui non le sa queste cose!
    [11:10:42] amatus dice:
    lui secondo me si voleva far curare gratis.
    [11:11:02] nautilus dice:
    può darsi, ma il Vannini vorrà pure qualcosa in cambio.
    [11:11:05] amatus dice:
    perché hai visto quante magagne ha?
    [11:11:15] nautilus dice:
    ne ha parecchie.
    [11:12:32] amatus dice:
    il vannini, se si fidasse, credo che si accontenterebbe di fargli fare le pulizie (notte e giorno però), solo che non si fida perché quell'anelito lì anela un po' di traverso.
    si sente che trama qualcosa.
    te certe cose non le puoi capire perché ci hai messo appena il naso nell'ambulatorio, ma io che gli ambulatori del vannini li ho frequentati tutti, ma proprio TUTTI, da quando ero in fasce, ti assicuro che la cosa è grave... gravissima.
    [11:14:38] nautilus dice:
    cosa è grave?
    [11:14:51] amatus dice:
    COME COSA???
    LA MINACCIA!
    [11:15:08] nautilus dice:
    LA MINACCIA?
    [11:15:18] amatus dice:
    l'annunciazione della cavalla.
    [11:15:31] nautilus dice:
    certo, ma quella non è una minaccia.
    [11:15:43] amatus dice:
    come no????
    [11:15:50] nautilus dice:
    certo che no.
    [11:16:03] amatus dice:
    io ho perfino pensato che fosse la percalli.
    [11:16:28] nautilus dice:
    una volta che sappiamo che è una cavalla possiamo premunirci.
    [11:16:36] amatus dice:
    NOOOOOOOO
    perché la cavalla è proteiforme.
    la cavalla è un concetto astratto sebbene si regga (forse) su zampe animali.
    [11:17:42] nautilus dice:
    ma di essere così strani non ne arrivano...
    se dovesse capitare un "tipo" estraneo all'ambulatorio lo riconosceremmo subito.
    [11:18:14] amatus dice:
    te nautilus sei proprio un ragazzo!
    [11:18:23] nautilus dice:
    o forse rischieremmo di schiacciare un innocente.
    [11:18:38] nautilus dice:
    pensa se entrasse, di notte, senza avvertire, il Colleoni.
    [11:18:57] amatus dice:
    metti che bussa la percalli al vetro smerigliato, sai che fa il vannini?
    APRE
    [11:19:10] nautilus dice:
    e poi?
    [11:19:36] nautilus dice:
    apre perché ha paura che gli spacchino il vetro con la scritta hic manebimus optime.
    e se per caso gli spaccasero il vetro sarebbe la fine del mondo.
    te l'ho detto no che l'ambulatorio è collegato a tutto il blogolo con una serie di gallerie e che la notte il vannini trasporta bottiglioni di esplosivo liquido....
    [11:21:46] nautilus dice:
    vuole far saltare tutto?
    [11:21:53] amatus dice:
    NOOOOOO
    [il vannini vuole solo sentirsi una minaccia allo stato liquido.
    [11:22:21] nautilus dice:
    ma io non ne azzecco neanche una!
    [11:22:31] nautilus dice:
    adesso mi metterò a piangere
    [11:22:37] amatus dice:
    il direttore lo sente quel rumore marino la notte.
    ma (te lo dico in via privatissima e non ufficiale) il direttore è molto più matto del vannini
    e allora è convinto che il blogolo sia costruito sopra una falda lattea.
    [11:24:10] nautilus dice:
    io sarò del tutto inutile in questo ambulatorio...
    [11:24:25] amatus dice:
    temo di sì nautilus.
    credo che verrai decapitato.
    [11:24:37] nautilus dice:
    e me lo dici anche?
    [11:24:47] nautilus dice:
    vuoi che mi metta davvero a piangere?
    [11:24:56] amatus dice:
    no, non piangere che l'eccesso di liquidi accentua gli smottamenti.
    [11:25:29] nautilus dice:
    e che allora fanno esplodere tutto?
    [11:25:38] amatus dice:
    NOOOOOOOO
    [11:25:53] amatus dice:
    il vannini non ha fiammiferi!!!!!

  24. nedovannini on Lun, 01/28/2008 - 19:41

    Direttore, l'ambulatorio è silente. Ma è normale che sia così quando si prendono a calci i fantasmi. È come strappare i fiori dai vasi. “Poi non vi lamentate...” diceva nonna Orsola quando noi (mia sorella ed io) strappavamo le ortensie dai vasetti di marmellata. A un certo punto mio nonno Svevo prendeva in pugno la situazione e ci sgominava con una mezzaluna (affilatissima). Ma noi ci nascondevamo sotto un tagliere grande come una casa colonica.

    Sarò più chiaro Direttore: qui non si respira con tutte queste allucinazioni. E in fondo anche il silenzio non è tutto, se poi bisogna dividerlo con una folla di parenti ammattiti...
    Direttore, capisce bene quello che le sto dicendo no?
    IOOOOOOO non ce li voglio questi squinternati! IOOOOOOO voglio un ambulatorio disabitatooooooo!!!

  25. trasciatti on Lun, 01/28/2008 - 22:01

    Non c'è nessuno nell'ambulatorio, tranne le voci che lei stesso si porta dietro.

    Aldobrando Trascialti

  26. nedovannini on Mar, 01/29/2008 - 07:33

    Caro Direttore... Caro caro il mio direttore. Caro caro caro caro...
    Ma che razza di uomo è lei??? Eh???
    Mi tiene imprigionato in un ambulatorio che sembra una stia. Fa entrare le voci senza un minimo di censura. Pensa: “io intanto lo tengo lì, poi si vede...”. Ma che si vede Direttore??? Me lo dica chiaro. Nulla si vede, perché lei mi tiene anche al buio.
    Io lo so bene che lei mi controlla, che striscia fuori, che mi spia per vedere se scavo la notte. Ebbene sì: IO SCAVO.

  27. trasciatti on Mar, 01/29/2008 - 22:09

    Caro Vannini,

    sono il Direttore. Passando davanti al suo ambulatorio ho trovato per terra questo biglietto. Probabilmente si tratta di un paziente spazientito che se n'è andato. Ecco cosa dice: "Cosa scava Vannini? La smetta. Non vede che il mondo è già un colabrodo, tutto buchi, tutto toppe? Io son qui col maldistomaco per un mal d'amore che mi tarla e lei pensa a scavare con le sue manacce. Scommetto che ha già svelto due o tre file di mattonelle, le belle mattonelle che il direttore avevo steso con le sue manine nel suo ambulatorio modernissimo. Cosa ci sto a fare al mondo, Vannini, se mi innamoro a morte delle cameriere giovani e non riesco a portarle a cena fuori, a regalare loro neanche un mazzolin di fiori, un mustacchietto di peluche, una mandorlina gelato? Mi tengo tutto dentro il mio buzzo e gonfio, gonfio come un aerostato. Ma lei mi ha visto ultimamente? Son 326 chili senza scarpe,e tutto per il mal d'amore che di notte mi soffia il grasso nelle vene e mi fa gonfiare. Di notte ingrasso tantissimo. Mi dica un po' lei se questa è vita, non posso più neanche riposare in pace perché la mattina non entro nei vestiti del giorno prima. Lei ci pensa a queste cose? No, son sicuro che non ci pensa. Io comunque son qui fuori dell'ambulatorio e aspetto ancora dieci minuti. Quando ha smesso di scavare me lo dica, mi faccia un cenno, atrimenti me ne vado...Son passati venti minuti e lei è ancora dentro, io vado via. Lei è un infame. Anelito"

    E' questo il modo di trattare i pazienti? Si metta la mano sulla coscienza, Vannini, se ce l'ha, sia la coscienza che la mano.

    Il Direttore

     

     

  28. colleoni (non verificato) on Mar, 01/29/2008 - 23:39

    Più facile che si metta la coscienza sulla mano, e più facile ancora sotto i tacchi.

    Collj

  29. nedovannini on Mer, 01/30/2008 - 07:16

    Decolli Collj Direttore!

  30. nedovannini on Mer, 01/30/2008 - 22:19

    Vede Direttore, io non saprei come spiegarglielo... insomma... in realtà io non scavo: dissotterro.
    È fondamentale la differenza sa? Dissotterro altra terra. Non è che voglio fare un buco, capisce? Voglio andare alle origini dell'ambulatorio, andarci proprio dentro, perché scavando scendo anche per chilometri. La terra la metto ordinatamente tutta intorno allo scavo. Infatti, se io la facessi entrare, Direttore, lei vedrebbe una specie ti torre di terra. Lì dentro ci sono io, ma in fondo, proprio in fondo.
    Il lavoro di scavo in sé non sarebbe nemmeno tanto faticoso, se non dovessi risalire continuamente lungo le pareti di terra per ammassare altra terra in cima alla torre. Direi che è un Lavoro Celeste e nello stesso tempo Terrestre. Un Lavoro Assoluto che qualcuno deve pur fare. Certo a volte mi chiedo: ma perché proprio io?
    Allora – lei non ci crederà Direttore – ma le voci cominciano a mettermi enormi pulci nell'orecchio. Pulci feroci e proterve. Pulci violente e omicide.

  31. gisy on Gio, 01/31/2008 - 09:18

    Consiglio un shampoo per pediculosi.
    Prima che ci scappi il morto.

    Gisy

  32. nedovannini on Gio, 01/31/2008 - 10:56

    direttore faccia sparire la sedicente donnucola dal mio sito archeologico!

  33. trasciatti on Gio, 01/31/2008 - 13:39

    Se non le piacciono le voci delle persone che passano davanti alla porta dell'ambulatorio, le ignori e non chiami sempre in causa me. Ho da fare altro che stare a spugnare sempre la sua porta dalle scritte che ci lasciano i passanti. Piuttosto continui a dirmi di questa faccenda dello scavo che mi interessa. Io da piccolo facevo cose simili, cioè diverse, cose da bimbetto ma comunque cose escavanti, escavatorie, però in senso inverso al suo perché non dissotterravo ma al contrario inumavo proprio. Per esempio scrissi il mio nome in caratteri fenici - è vero, mi creda, trovari l'alfabeto sul sussidiario di terza media e trascrissi il mio nome in fenicio - misi il foglietto in una scatolina di plastica, una scatolina di quelle tonde per le bobine del registratore Geloso di mio padre Erasmo, la chiusi bene e la sotterrai nell'orto dietro casa di mia nonna. Ci sono tornato anni dopo e ci avevano costruito sopra un garage con relativa colata di cemento come pavimento. Nessuna possibilità di esumazione per il mio criptogramma. E' rimasto la sotto. Forse anch'io son rimasto là.

    Il Direttore 

  34. nedovannini on Gio, 01/31/2008 - 14:11

    la donnucola che ha scritto UN shampoo

  35. nedovannini on Gio, 01/31/2008 - 15:10

    Caro Direttore,
    le sue faccende escavative sono di tutt'altra specie. Fanciullaggini. Io qui sto sterrando per Edificare. Non si può che salire scavando. In pratica ho scoperto una contraddizione di fondo nei processi terrestri: le direzioni del procedere (qualunque esso sia) si contrappongono, cioè fanno a testate (ecco la provenienza del verbo testare: esperire espirare spirare spaccarsi la testa in senso lato).
    La sua scemenza dell'alfabeto fenicio in che direzione va? Glielo dico io: in quella del bambino dappoco che sarà un uomo dappoco com'è appunto lei, Direttore.
    Comunque il trauma di ritrovarsi in un sarcofago di cemento io lo capisco, e anzi diventa il perno di tutta la sua (di lei Trasciatto) disgraziatissima anamnesi. Lei in effetti è rimasto murato vivo e non potrà liberarsi neanche da morto. In ogni caso un mausoleo garageriale non è una cosa disdicevole. Pensi come sarebbe giovevole (per me) un grande spazio coperto per i miei fantasmatici Landini da sterramento. È un paradosso, lo so, dato che io scavo a mano e, si può dire, più che altro spiritualmente... Ma... il sogno di un allargamento paleotecnologico dello sterrare è una cosa dolcissima per il mio vecchio cuore a vapore. Eh sì Direttore... ha letto proprio bene: cuore a vapore. Il cuore di un Landini del 1898.

  36. nedovannini on Gio, 01/31/2008 - 22:10

    vede direttore, se non toglie UN shampoo io qui non ci poso stare!

  37. nedovannini on Sab, 02/02/2008 - 13:04

    Il Vannini è scomparso. Stamani ho trovato in ambulatorio un buco vuoto.
    K

  38. nedovannini on Sab, 02/02/2008 - 14:54

    il buco sembra l'imboccatura di una tana. può anche darsi che sia lì sotto. bisognerebbe che lei, direttore, andasse a dare un'occhiata.

    K

  39. trasciatti on Sab, 02/02/2008 - 22:52

    Lì sotto ci sono andato, caro K, ma non ho visto niente. Ci sono solo tracce di unghioni e di zampe palmate, non so a chi appartengano gli uni e le altre. Il Vannini è sempre stato una creatura indecifrabile, un po' mammifero un po'...non so, qualcosa di immateriale, una specie di foca monade. E forse anche nomade, non sta mai fermo, si è voluto rinchiudere nell'ambulatorio ma era chiaro che non avrebbe resistito molto. Del resto non saprei che farci. Mi dispiace se se n'è andato, ma forse è meglio così. Non è animale che possa vivere in cattività, non è come Amato che vive sepolto in una casa viareggina alla mercé dei figli e delle mogli che lo sovrastano. E che, d'altra parte, lui tormenta quotidianamente con spilloni e pentole d'acqua bollente. Pensi, caro K, che una sera sono andato a cena da Amato e ho trovato un'ambulanza, i pompieri e i carabinieri. Aveva cercato di sterminare la famiglia con dei getti potentissimi di acqua bollente, in pratica usava il ferro da stiro a vapore di sua moglie come un lanciafiamme. Il risultato qual'è stato? Nulla. Si è ustionato da solo, da capo a piedi. Lo hanno ricoverato più morto che vivo. Ma poi purtroppo si è ripreso e allora lo hanno chiuso in soffitta dove vive tuttora in compagnia dei piccioni e dei gabbiani. Lei può immaginare che nella sua casa sul mare di gabbiani ce ne sono tantissimi e gli scacazzano anche in testa. Si fa vedere di rado, non accetta visite, vive nel guano. E' un uomo ridotto ad uno stato guanale, scrive al computer di continuo, ma sono cose incomprensibili perché con le sue zampe palmate è difficile che schiacci un tasto alla volta. Un tempo era un grande poeta, ora scrive nefandezze palmari che non capisce più neanche lui. Forse non scrive nemmeno più. Dicono i familiari - che ogni tanto rilasciano interviste - che l'antico poeta non faccia altro che raspare da mattina a sera. Quello si sente bene, tutto un raspio, un diguazzio vischioso che scende giù dalle canale, un frugagliare che attraversa l'impiantito e non lascia riposare nemmeno di notte. Forse anche lui scava, caro K, e potrebbero essere sue le impronte palmate che ho trovato nell'ambulatorio del Vannini. Gli scavi, che vadano verso il basso o verso l'alto, son sempre scavi.

    Direttor Trasciagli

    Aldobrando Trascialti

  40. nedovannini on Dom, 02/03/2008 - 11:29

    Direttore, lei non sa chi sono io!

    K

  41. nedovannini on Dom, 02/03/2008 - 17:48

    LEI Direttore è un schifo d'uomo. Un piccolo pettegolo invidioso. Un mestatore. Un rivoltatore di poltiglie fecali. Uno spargitore di guano altrui. LEI irrompe nottetempo e senza il minimo preavviso nella mia fragile casina di betulla col solo scopo di ingozzarsi. LEI costringe la mia povera moglie a cucinare in piena notte il timballo di maccheroni farciti con la cotica di scrofa per appagare la sua spropositata bulimia. LEI ha costretto quella povera donna a bollire un maiale intero alle 4 del mattino perché aveva quel certo languorino.... e tutto mentre IO poetavo con la mia serica canizie cinta d'alloro e in tunica bianca e ciabattine di seta e struzzo. Mah... Direttore, è proprio un mistero quaresimale come si possa stravolgere a tal punto la verità. Meno male ci sono i vicini che possono testimoniare che razza di fossa biologica è lei e che raro esemplare angelico sono io. Poi basta chiedere a quella povera donna semiustionata dai vapori dei maiali ribollenti che squisitezza d'uomo sono io. IO che mi nutro solo di petali liliali per sentirmi leggero e praticare le mie diuturne ascensioni nell'etere. IO che defeco particole tutte uguali e profumatissime. IO che non dormo per il terrore di russare in maniera non del tutto musicale. IO che quando sono raffreddato non mi soffio mai il naso per non sciupare il mio vellutato silenzio interiore ecc. ecc.

    r.a.

  42. trasciatti on Dom, 02/10/2008 - 22:24

    Ma lei ha visto che razza di commenti lascia la gente? Guardi cos'hanno scritto al povero Mazzoni, che è un ragazzino tanto ammodo, guardi. Dica qualcosa al direttore. Mica possono essere lasciati andare in giro i ragazzotti livorno-pisanesi con le bombolette spray!!

    Luchino Pistelli 

  43. nedovannini on Lun, 02/11/2008 - 08:50

    LEI Direttore è un schifo d'uomo. Un piccolo pettegolo invidioso. Un mestatore. Un rivoltatore di poltiglie fecali. Uno spargitore di guano altrui. LEI irrompe nottetempo e senza il minimo preavviso nella mia fragile casina di betulla col solo scopo di ingozzarsi. LEI costringe la mia povera moglie a cucinare in piena notte il timballo di maccheroni farciti con la cotica di scrofa per appagare la sua spropositata bulimia. LEI ha costretto quella povera donna a bollire un maiale intero alle 4 del mattino perché aveva quel certo languorino.... e tutto mentre IO poetavo con la mia serica canizie cinta d'alloro e in tunica bianca e ciabattine di seta e struzzo. Mah... Direttore, è proprio un mistero quaresimale come si possa stravolgere a tal punto la verità. Meno male ci sono i vicini che possono testimoniare che razza di fossa biologica è lei e che raro esemplare angelico sono io. Poi basta chiedere a quella povera donna semiustionata dai vapori dei maiali ribollenti che squisitezza d'uomo sono io. IO che mi nutro solo di petali liliali per sentirmi leggero e praticare le mie diuturne ascensioni nell'etere. IO che defeco particole tutte uguali e profumatissime. IO che non dormo per il terrore di russare in maniera non del tutto musicale. IO che quando sono raffreddato non mi soffio mai il naso per non sciupare il mio vellutato silenzio interiore ecc. ecc.

    roberto amato

  44. trasciatti on Lun, 02/11/2008 - 10:11

    Resto basito. Amato ma cosa fa? Si fa il verso? Perché mi ripete pari pari le parole che ha già usato almeno un mese fa? Piuttosto faccia versi che il mondo ne ha bisogno. Il mondo è grasso e cascante, puzza di strutto, maleodora dai pori, si avvia goffo e imbastardito verso la fine della curva. Ha bisogno di qualche particola di leggerezza, della levità dei versi suoi. Posso chiamarla Maestro? Signor Maestro la chiamerò. Come il mio maestro elementare buonanima, che poi era una maestra e forse non è neanche morta. Anzi, mi sa di averla vista qualche tempo addietro in centro, alta e allampanata, biancobionda, occhi azzurri, bellissima come una volta. Ma all'epoca mica mi rendevo conto che era una bella donna, a me sembrava una zia e le zie, per solito, non hanno età, non sono né vecchie né giovani, né belle né brutte, un po' come le mamme. Ma lei a sua madre ci pensa mai, signor Maestro? Io ci penso tantissimo. Non alla sua, non mi fraitenda, alla mia. Ci penso tantissimo ma non ne vengo a capo. So soltanto che precipitiamo dritti come fusi verso la voragine del Vannini, il buco del tempo che per noi umani è proprio rettilineo, c'è poco da fare, un rettilineo con un muro in fondo, anzi un buco. Mio fratello da piccolo ci metteva la testa in quel buco e guardava fuori. Perlomeno io l'ho sognato spesso in quella posizione, con la testa liscia fuori dal mondo, spenzolante sulle vertigini buie dell'universo pauroso. Forse avevo la febbre quando lo sognai così, ma le assicuro, signor Maestro, che è stato uno dei sogni più potenti e bastardi che abbia mai fatto. E dire che ero ancora bimbetto ma si vede che certe cose le sentivo già. E insomma questo signor fratello con la testa tonda e grossa come quella dell'omino Bic delle penne Bic, questo fratello disgraziato che guarda fuori del mondo è una cosa che ancora oggi mi dà i brividi, anche perché era chiaro in quel momento che il mondo era bilanciato, voglio dire che c'era un sopra e c'era un sotto anche per il nostro pianeta e io vedevo il fratello con la testa che sporgeva a destra del globo e probabilmente sbilanciava tutto. Però, insomma, era chiaro che il mondo era in piedi diritto e che dopo non è più stato così, c'erano le direzioni e all'epoca ero convinto che gli Australiani vivessero a testa in giù. Che poi è vero, lo credo ancora.

    Aldobrando Trascialti

  45. nedovannini on Lun, 02/11/2008 - 10:20

    sia rettilineo e risponda alla lettera che le ho bissato. dica che cosa fa quando viene a casa mia e che cosa pretende da mia moglie.

    roberto amato

  46. trasciatti on Mar, 02/12/2008 - 07:49

    Va bene, lo ammetto. Ho costretto sua moglie a cucinarmi un cinghiale in umido con le corna, le squame, la pelliccia e tutto il resto, perché a me piacciono i cibi integrali. Era notte fonda, anzi, e ho svegliato sua moglie con dei colpi di testa nel portone. E con ciò? Dica piuttosto perché non è venuto lei ad aprirmi, uomo dappoco, e se ne è rimasto con le babbucce finocchie in cima ai piedi, e la vestaglina e la sciarpina da vecchia checca, e il boa di struzzo al posto della corona d'alloro, poeta scipito e supino che non è altro. Mi fa ribrezzo, Amato, ribrezzo....

    Aldobrando Trascialti

  47. nedovannini on Mer, 02/13/2008 - 20:00

    Società Editrice Vannini s.r.l.
    Sede legale e magazzino: Via Mandolossa, 117/A
    Uffici: Via Leonardo da Vinci, 6

  48. trasciatti on Mer, 02/20/2008 - 18:10

    Io non so cos'è questa storia della Società editrice Vannini. Il Vannini l'hanno visto qualche giorno fa in Marocco, sembra. E' Amato che dice di averlo visto in Marocco mentre mercanteggiava moglie e figlie con i beduini. Ma a questo punto le informazioni sono imprecise e non ho capito bene se si tratta della moglie e delle bellissime figlie di Amato o del Vannini. Cioè non so chi fra i due sia più infame. Ma lasciamo perdere. Io volevo scrivere e sottoscrivere, e magari anche soprascrivere, un appello al dottor Vannini psichiatra, perché anche se è infame è pur sempre il mio terapeuta e vorrei che tornasse, non si può cambiare terapeuta come un cavallo in corsa, ci son degli scossoni psichici infausti a far così, voglio il mio spregevole Vannini per potergli raccontare un sogno che ho fatto oggi pomeriggio. Siccome io torno dal lavoro all'una, quando entro in casa ho una fame rabbiosa che non si dice. Però ho anche sonno e mi fanno male le gambe perché son stato tutta la mattina (dalle 7) in piedi, dietro il bancone o fra gli scaffali (faccio il magazziniere). Ebbene vorrei dormire e mangiare ma anche cacare contemporaneamente, perché appena varco la soglia di casa i bisogni fisiologici, le urla e rimostranze del corpo e della psiche mi si fanno addosso tutte insieme e davvero non so a chi dare la precedenza, è sempre una bella lotta. Poi insomma alla meglio me la cavo e quando ho la pancia piena mi calmo un po', magari seduto sul water fumando una sigaretta, ma sono così stanco e stracotto e strnito che mi prende una tristezza bigotta da far paura, e allora non posso far altro che passare dal water alle coperte, tutto vestito mi infilo sotto e dormo anche tre ore catafratto. Ora, che non sia una gran vita mi sembra evidente, la veglia. Ma anche dall'altra parte del cervello, nel sonno, le cose non vanno tanto meglio. Oggi pomeriggio, per venire al punto, ho fatto un sogno anzi un intrico di sogni così dolorosi che certo son veri. Anche perché quando mi sono svegliato ho continuato a restare nel sogno, insomma lo sentivo che ero stato colpito da qualcosa di vero. Il fattoè che nel sogno ero in casa dei miei genitori, vivevo con loro e cercavo di spiegare a mia madre che avevo fatto una scoperta e cioè che il fondo, l'essenza della vita, insomma la nostra condizione è che siamo tutti orfani. Lo stato d'animo nostro di uomini, voglio dire, è quello dell'orfano senza madre che è una cosa straziante, era questa la scoperta. E quando un uomo è artistico e crea è lì che attinge, allo stato di orfano, alle sue emozioni di orfano, e anch'io che nel sogno facevo lo scrittore giovane, dicevo che attingevo alla mia condizione di orfano. Ora, dire di essere orfano alla propria madre non è una bella cosa. Detto così fa ridere, ma nel sogno mia madre era proprio inorridita dal fatto che che le dicessi "mamma io sono orfano". Insomma cazzo, se io ero orfano lei che madre era? Non esisteva come madre. A quel punto, a questo parlar da pazzi, mia madre è rimasta proprio schifata, ho sentito il suo ribrezzo come se dicesse "vai via da me, pazzo lurido, non sei mio figlio". Allora è brutto sentirsi mandati via dalla propria madre che si schifa di te, è bruttissimo, rifiutati dalla propria madre che ti dice che gli fai schifo e non sei suo figlio, ti mette un ghiaccio addosso che ti spareresti. Poi mi sono svegliato e mi è tornato in mente "Kaos" dei fratelli Taviani e la novella di Pirandello della madre stuprata da un brigante che gli uccide il fidanzato e la mette incinta. Poi al fidanzato gli taglia la testa e ci gioca a bocce davanti a lei che è straziata. E poi a lei nasce un figlio che è il figlio del brigante, e  a lei questo figlio fa ribrezzo e quando lo vede lo scaccia sempre e un giorno che lo vede cosa fa? prende due arance e gliele tira, gliele fa rotolare davanti come fossero teste mozzate che il brigante ci giocava a bocce, così che il figliolo disgraziato abbia sempre presente che lui gli fa ribrezzo. Ora, questo figliolo, come doveva sentirsi? Son cose che uno non ci arriva mai. Però oggi io l'ho capito e l'ho sentito nel sogno ghiaccio che ho fatto. Ho capito come doveva sentirsi quel figliolo disgraziato del brigante: da ammazzarsi.

    (Sia chiaro che mia madre vera non c'entra nulla, perché mi vuol bene e non è stata messa incinta da un brigante)

    Anelito Tiraboschi

     

  49. nedovannini on Gio, 04/10/2008 - 18:54

    ahhhhhhhhhhhhhh mi sento a casaaaaaaaaaaaaa

    dottor vnnini

  50. trasciatti on Gio, 04/10/2008 - 23:09

    Sono Anelito, dottore, ha letto il discorso che ho fatto poco sopra? Lo legga perché è bello e mi sono commosso, non ricordavo di averlo scritto. Poi quando lo ha letto mi faccia sapere qualcosa sul mio caso, qualche suo parere medico esperto. Sempre che sia tornato davvero in questo ambulatorio, perché non ci credo mica tanto che sia tornato. Cos'è successo che è tornato?  O cos'era che lo aveva fatto scappare? Insomma, mi illumini un po' che sono al buio.

    Anelito