Angelica D'Agliano: La verità è una questione estetica

Questa è stata l'ultima domenica mite prima dell'inverno. Il caldo inspiegabile e gioioso di ottobre faceva venire voglia di uscire di casa e impegnare il corpo in qualche fatica gratuita.
Andai a camminare insieme a mio fratello. Questa volta però avrei voluto vivere da sola e perdermi nella poesia di un lungo girovagare solitario.

Già mi vedevo, carica di mistero, aggirarmi nello scenario di qualche splendido paesaggio. Avrei chiesto e ottenuto certezze. Ma non c'era poesia: eravamo solo io e mio fratello a camminare su una strada d'asfalto in collina. Io coi miei soliti pantaloni di velluto color marrone spento e una maglia rimediata rosa e grigia che segna la pancetta, mio fratello taciturno e selvatico nella sua divisa da boscaiolo.

La strada boccheggiava carica d'oro e di foglie e mi sentivo sospesa in un beato tremolio di sole. Dovevamo però stare attenti alle macchine che non smettevano di andare avanti e indietro minacciando di schiacciarci.

Le Seimiglia, dove abito io, sono un posto della domenica: la gente se ne ricorda solo quando non ha nulla da fare. Così quando è festa se vai in giro ti ritrovi sempre mezzo investito da frotte di gente. Sono sempre vestiti bene e vanno sempre in macchina, in genere per raggiungere un qualsiasi ristorante e chiudercisi dentro, e poi andarsene quando non ne possono più di vino, cannelloni e rosticciana. L'eccesso è l'abbondanza degli stupidi, e così le mie colline alla domenica si riempiono di coglioni. Che ci posso fare? Mi limito a scansare le macchine.

Quella mattina trovammo una coppia di vecchietti che raccoglieva castagne a bordo strada.
La donna era vestita con una giacca da uomo di stoffa blu e lo sguardo assente. Aveva un sacchettino della spazzatura in mano e quando l'ho salutata non mi ha risposto. Stupida vecchietta, la prossima volta anziché buongiorno ti dirò fanculo, così vedremo se finalmente mi senti...

La salita ci invitava a camminare di buona lena e il vento mi scompigliava tutto il cestone di capelli. Altre macchine addossate al ciglio e molta altra gente con la mania delle castagne mi facevano venire in mente nuovi modi per addestrare i cani a pisciare a comando.

Sarebbe bello avere un cane addestrato a schizzare piscio dove desideri. Io glielo farei fare sulle maledettissime castagne della domenica che rischiano sempre di farci investire.

Avevamo quasi deciso di tornare indietro e intanto io mi guardavo intorno: possibile far lavorare la natura soltanto nei week end? Eppure le rocce erano così vicine. Potevo vedere i loro contorni bianchi e tutto intorno il disegno delle querce dalle radici religiose come serpenti centenari.

Come si fa a raccogliere castagne a bordo strada quando lì intorno hai cascate di cielo azzurro che si gettano sui fianchi ventosi delle colline, e una strada che ha perduto ogni sembianza di opera umana, e la terra che assorbe avida tutti i discorsi e li lascia cadere nel silenzio subito, prima che può?

Ma la gente continua a venire qua per mangiare le lasagne e gli zucchini fritti la domenica mattina e per rischiare di investire me e mio fratello con la macchina per un sacchetto di fottutissime castagne della domenica.

 

 

 

(In alto: strada che conduce a Campo Catino, Alpi Apuane)

  1. Gisela Scerman (non verificato) on Ven, 04/03/2009 - 20:33

    Veramente bello ...

    gisy

  2. trasciatti on Gio, 04/09/2009 - 19:56

    Gisy ha rimesso una zampettina nel sito. Bentornata.

    il sovraintendente alle relazioni esterne

  3. angelica on Sab, 04/11/2009 - 16:52

    anche la tua ragazza definitiva non scherza

    angelica

  4. simone (non verificato) on Mer, 04/15/2009 - 12:06

    mi piace..poi,anche se non vado spesso in quei posti ci sono cresciuto.quando ero ragazzo per anni sono andato al lavoro passando tutti i giorni dalla stassa strada..dopo anni mi sono accorto che sopra la strada c'erano dei monti(forse colline)ma veramente belli..qualcuno mi aveva insegnato a (vedere) oltre che (quardare) quello che mi circondava..la gente fa castagne con lo stesso spirito con cui va ai gigli in primavera con il sole..sembra che lo faccia perchè lo deve fare,e poi si incazza con i figli,con il cane,con te e tuo fratello che osate passare dalla strada facendoli frenare..insomma l'importante è incazzarsi..te rispetto a loro hai un vantaggio..quando hai tempo puoi goderti quella pace il lunedì..loro,il lunedì devono incazzarsi al lavoro..sono fatti così.......mi piacerebbe leggerne altre...grazie...

    simone

  5. angelica on Ven, 04/17/2009 - 10:57

    io sono cresciuta a viareggio, sono capitata nelle 6 miglia all'età di 13 anni e posso dirti che in 12 anni di vita in collina ne ho viste e sentite tante che ci potrei scrivere un libro... ma secondo te perché la gente fa le cose per poi incazzarsi?

    angelica

  6. simone (non verificato) on Sab, 04/18/2009 - 11:12

    ma,che ti devo dire..molti secondo me vivono una vita che non è la sua,si lasciano condizionare dai genitori,dagli amici,fa fidanzate o fidanzati..si sposano perchè era l'ora e fanno figli per lo stesso motivo..fanno un lavoro che non gli piace e invidiano te perchè lavorando ti diverti.Per questo ce l'hanno con il mondo!!Ma non si chiedono mai se per loro stessi hanno fatto abbastanza.Non si fermano mai come te a godersi in solitudine un paesaggio perchè forse non godono della solitudine...si annoiano di loro stessi e per questo vogliono quello che non hanno..noi non possiamo cambiare questa gente,ma possiamo ammettere di non invidiarli..e chiaramente se possibile non frequentarli..