Jan
23
Il Corriere di Lucca, 27 dicembre 2008
Ven, 01/23/2009 - 08:39
I Libratti sul Corriere di Lucca di sabato 27 dicembre 2008. Devo dire che parlare di "rivoluzione copernicana" è un po' eccessivo (e infatti non l'ho mai detto), ma ringrazio comunque Nazareno Giusti, l'autore dell'articolo.
LUCCA- Tutto è nato sul web, sul blog “Il Trasciatti”, “lunario inattuale di letteratura e desueta umanità", dove si parla di letteratura e cultura in genere, dove si fanno recensioni, interventi, polemiche, si pubblicano testi inediti di autori contemporanei. Dopo un anno di attività del sito con (26.000visite) l’ideatore Alessandro Trasciatti ha deciso di “trasformare in carta e inchiostro almeno una parte di questi articoli, racconti, invettive, curiosità”. Per questo è nata, la collana editoriale I Libratti. Niente di nuovo, a prima vista, un’ atro piccolo editore che va ad accodarsi all’ infinito elenco di piccoli e medi editori di un paese che legge pochissimo. Se non fosse per il fatto che i Libratti, pur essendo molto curati, costano pochissimo (6, massimo12 euro), sono illustrati e, cosa davvero rivoluzionaria, l’editore riconosce all’autore il 40% del guadagno sul prezzo di copertina. Cosa che nemmeno le grandi major osano fare. Come è possibile tutto questo?
Ne parliamo con Alessandro Trasciatti scrittore, collaboratore di Gente Viaggi, disegnatore per passione e ora editore. Alla prima domanda che volevamo porgli si è già risposto sul suo sito: “In Italia, si sa, si legge poco. E c'è una miriade di editori. La torta da spartire è piccola. C'era davvero bisogno dei Libratti? Sì, ce n'era bisogno, o ce ne sarebbe. Perché i Libratti cercano di cambiare le regole del gioco”. E allora vediamole queste regole da cambiare, sentiamo la “ricetta” di Trasciatti.
I vostri libri, pur essendo di alta qualità, hanno un prezzo molto basso, come fate?
Innanzitutto facciamo stampare poche copie per volta (50-100) e approntiamo una nuova stampa solo quando la prima è esaurita. Questo riduce drasticamente l’investimento iniziale. La tipografia tradizionale richiede di stampare almeno 500-1000 copie per volta, ma con la stampa digitale possiamo rimanere molto più bassi, e la qualità editoriale è del tutto rispettabile. Poi stiamo organizzando una rete di piccoli sponsor che credano nell’iniziativa e che la sostengano, con investimenti minimi da parte loro, ma che messi tutti insieme per noi sono di grande aiuto.
La vostra rivoluzione è quella di dare il 40 % sul prezzo di copertina all’ autore, come fate e perché?
Con la politica delle piccole tirature ripetibili e con gli sponsor. E’ un azzardo, mi rendo conto, ma si deve considerare che prima di essere un editore (appena nato) mi considero uno scrittore. Diciamo che sono un editore che ragiona come uno scrittore. Fintanto che non entrerò in conflitto con i miei stessi interessi continuerò così. Fare un libro ormai non costa niente. Le spese per la stampa digitale e per i materiali sono minime. Costa il lavoro: l'editing, l'impaginazione, la distribuzione, la libreria... Sul prezzo di copertina deve campare (giustamente) una legione di professionisti. E l'autore? Mangia le briciole. La collana dei Libratti non ha dietro un editore che possa anticipare quattrini agli autori, l'editore dei Libratti è un editore senza portafoglio. Però, di quello che verrà incassato - se verrà mai incassato - il 40 % per cento verrà dato agli autori. Il 40 %, non il 4 o il 5! L'editore sarà difficile che si arricchisca, e non si arricchiranno nemmeno gli autori dei Libratti, dal momento che la tiratura dei volumetti è di 50 copie. Ma almeno potranno dire che il loro lavoro è giustamente remunerato. Simbolicamente, s'intende. E poi chissà: se le 50 copie si vendono, se ne stamperanno altre 50, e poi altre 50...50...50...
Problema dell’ editoria italiana è la pubblicità, il riuscire a farsi vedere…. Lei sembra aver risolto questo problema anche un po’ con internet…
Farsi notare è veramente difficile, ci vuole una campagna stampa (che nel nostro piccolo stiamo portando avanti), ci vuole un prodotto riconoscibile (da qui la scelta di realizzare libri economici illustrati e identificabili a colpo d’occhio grazie alla grafica e ai colori forti), ci vuole di credere molto in quello che si fa ed avere pazienza. Tutto è nato da internet, dal mio blog che non è solo un blog di letteratura ma di varia e strana umanità. I lettori si sono avvicinati e così gli scrittori, si è creato e si crea continuamente un giro di frequentatori e collaboratori di queste pagine internet che sta dando i suoi frutti. Ormai si contano 200 visite giornaliere, in media, e tutto lascia pensare che aumenteranno. Il blog è un luogo di incontro e di scambio e direi anche un vero e proprio laboratorio di scrittura.
Un’ altro annoso problema dell’ editoria italiana è la distribuzione, voi cosa fate?
Puntiamo molto sulla distribuzione in rete. Sul sito www.trasciatti.it c’è un negozio per la vendita on line dei Libratti. Certo, ci vorrà tempo perché diventi un mezzo efficace, ma non abbiamo fretta, siamo testardi. E comunque a Lucca ci sono diverse librerie che espongono i Libratti: la Baroni, la Massoni, Daris Libri e Fuori Porta. Inoltre stiamo prendendo accordi con alcune librerie a Firenze, Milano e Catania. E non solo con librerie, ma anche con esercizi non culturali in senso stretto, come alcuni ristoranti. A Lucca, ad esempio, abbiamo avviato una collaborazione con gli Orti di via Elisa che esporrà i nostri libri.
Perché la scelta- ormai desueta nell’ editoria italiana – di mettere nel libro le illustrazioni?
Proprio perché desueta, dimenticata e, quindi, praticamente nuova. E’ qualcosa che ha a che fare con il libro popolare e i Libratti vorrebbero essere libri popolari, anche se non necessariamente facili. L’immagine può incuriosire, invogliare alla lettura più di un testo nudo e crudo. E poi a me piace molto disegnare per cui alcuni libri li illustro direttamente io – che sono un dilettante, sia chiaro – ma trovo che il disegno sia un ottimo modo per sottolineare momenti salienti dei testi, per commentarli visivamente, per aggiungere suggestioni.
Come scegliete gli autori?
Gli autori li scelgo io seguendo le mie inclinazioni letterarie, i miei gusti. l’importante è che ogni autore abbia una voce propria, sia riconoscibile, è questo che cerco più che l’appartenenza ad una determinata linea di poetica. Non leggo, non posso leggere tutte le raccolte di racconti e i romanzi che mi arrivano. I Libratti sono nati dal blog, è lì che incontro gli autori, è lì che nasce una collaborazione e, eventualmente, un libratto. Se qualcuno mi manda un racconto breve o un articolo per il blog, lo leggo volentieri, ma non ce la faccio a leggere libri interi.
Quali i titoli già pubblicati?
A tutt’oggi sono usciti quattro Libratti:
"Memorie allegoriche" di Marco Battista (con 7 disegni di Roberto Alquati), sette brevi novelle sospese fra la dolcezza del ricordo e l’allucinazione della mente.
"L’importanza delle pulizie" di Sebastiano Mondadori (con 25 disegni di miei), un delitto immotivato in una scuola milanese e delle indagini un po’ grottesche.
"Sogni di libeccio" di Alessandro Biagetti (con 20 disegni di Nicoletta Calvagna) romanzo corale sui tormenti e le speranze di una giovane generazione in riva al Tirreno.
"La via dell’orco" di Alessandro Trasciatti (con disegni dell’autore e di Timofey Kostin) storia di un mangione alla ricerca delle origini nobili della sua pancia.
Quali sono i prossimi progetti?
In cantiere ci sono due autori nuovi (Nicola Dal Falco e Maurizio Antonetti) e poi tre autori affermati: Andrea Bocconi, psicoterapeuta e scrittore di viaggi che pubblica con Guanda, Angelo Ferracuti, narratore marchigiano che adesso esce per Feltrinelli e Roberto Amato, premio Viareggio per la poesia. Poi metterò in vendita una serie di poster con illustrazioni tratte dai vari volumi e una serie di cartelline di soli disegni.
Primi bilanci…
E’ presto per fare bilanci. Diciamo che sto incontrando molto interesse e molta simpatia per questo esperimento. Ci vorrà tempo per consolidarsi, il nostro passo non può essere che lento perché i nostri mezzi sono piccoli, ma sono fiducioso. In fondo, non mi sento in competizione con nessuno: secondo me gli editori non dovrebbero cercare di sottrarsi fette di mercato ma di allargarlo, di creare nuovi fruitori del libro, nuovi lettori. Nel mio piccolo è quello che sto cercando di fare.
In bocca al lupo!
Nazareno Giusti