• nedovannini on Dom, 09/28/2008 - 14:05

    Nautilio :
    sto girando intorno a una stessa cosa
    ieri notte ho scritto una cosa strana che se vuoi ti mostro

    Vannini :

    Nautilio :
    è una specie di analisi di quella cosa cui gira intorno anche il pezzo di Anacleto che ti ho mandato

    Nautilio :
    (…)

    Vannini :
    sto leggendo

    Nautilio :
    (…)

    Vannini :
    è molto complicato ma fila

    Nautilio :

    condividi la mia analisi?

    Vannini :
    non lo so ancora lo devo rileggere con calma poi te lo dico

    Nautilio :
    io non riconoscevo la mia bibliotecaria come se non ci fosse una nostra storia condivisa

    Vannini :
    il problema dell'io è centrale nella scrittura
    secondo me si scrive solo per costruire un io

    Nautilio :
    è vero

    Vannini :
    non so se si cerca un io originario singolare
    comunque il rapporto uomo bibliotecaria è molto illuminante

    Nautilio :
    a te non capita mai di non riconoscere una persona?

    Vannini :
    no
    però mi capita, ad esempio col postino, di sentire che tutto quello che abbiamo condiviso è solo una distanza

    Nautilio :
    io invece è come se perdessi tutta la memoria comune
    so chi dovrebbe essere, ma non lo è quando la guardo

    Vannini :
    io non la perdo ma le tolgo completamente valore
    paradossalmente sono più razionale di te che sei un ermeneuta

    Nautilio :
    io non mi sento molto razionale
    anche se questa storia del razionale-irrazionale la capisco poco

    Vannini :
    io credo che si limiti alla sintassi

    Nautilio :
    mio cugino l'altro giorno mi chiedeva come riesco ad apprezzare uno scrittore che mischia il razionale (il filosofico) all'irrazionale (il religioso), come in Kierkegaard

    Vannini :
    la razionalità è una forma di sintassi interiore di tipo armonioso

    Nautilio :
    be', vista così è più chiara

    Vannini :
    K può sembrare disarmonioso

    Nautilio :
    però io dicevo, per esempio, a mio cugino, che l'irrazionale rimane sempre il non detto,
    finché si parla si sta nella razionalità, perché si usa la parola, che è ciò su cui si fonda la nostra ragione

    Vannini :
    io direi piuttosto che l'irrazionale rimane il non strutturato

    Nautilio :
    l'irrazionale tutt'al più fa i versi

    Vannini :
    no perché i versi sono armoniosi

    Nautilio :
    mmm,
    secondo me si confonde il confuso, il caotico, con l'irrazionale

    Vannini :
    sì è così
    secondo me tutto quello che ha una struttura sintattica armoniosa è razionale

    Nautilio :
    anche per me non esiste un pensiero irrazionale

    Vannini :
    potrà anche esistere ma io non lo conosco

    Nautilio :
    secondo me è un problema di fondamenti,
    non è nelle condizioni di possibilità della scrittura esprimere l'irrazionale,
    è come pensare di poter bere l'aria

    Vannini :
    ad esempio la poesia di Zanzotto è spesso disarmoniosa e dunque irrazionale e dunque arbitraria

    Nautilio :
    ma come fa ad essere irrazionale se è partorita dalla ragione?

    Vannini :
    dalla mente non dalla ragione

    Nautilio :
    è come se io, che sono un uomo, facessi i grugniti di un maiale,
    ma la ragione che cosa è?

    Vannini :
    secondo me è una forma di armonia, di musicalità, di ritmo

    Nautilio :
    ma se si usano le parole, si utilizza una pratica che la nostra mente ha imparato ad adoperare negli anni,
    non si esce dalla sintassi

    Vannini :
    ma le parole sono prima di tutto suono e la sintassi è prima di tutto ritmo

    Nautilio :
    ma il significato non cede mai il passo
    e a meno che sia una poesia come quella tutta suoni di non so quale futurista

    Vannini :
    io credo che il significato in realtà sia sempre una forma di appagamento musicale

    Nautilio :
    ma anche lì, il non significare dichiarato comunica indirettamente un significato;
    direttamente o indirettamente il significato passa, le parole, il suono, la sintassi, il ritmo, si tradiscono sempre

    Vannini :
    ma devi ammettere che il significato è sempre qualcosa che rassicura e appaga

    Nautilio :
    be' non sempre,
    appaga di più la musica

    Vannini :
    sì sempre

    Nautilio :
    Kierkegaard a me non rassicura per niente

    Vannini :
    quando te "cogli il significato" di una frase raggiungi un ordine
    e l'ordine ha sempre una struttura musicale
    ti faccio un esempio molto semplice:
    il pezzo che mi hai mandato ora io l'ho letto velocemente “a orecchio”

    Nautilio :

    Vannini :
    e ho sentito che suona bene
    dunque ha certamente un significato

    Nautilio :
    se avesse suonato male non lo avrebbe avuto?

    Vannini :
    no
    perché le frasi che “portano” un significato sono sempre melodiose
    hanno una connessione prima che logica musicale

    Nautilio :
    quelle disarmoniche portano il significato della confusione

    Vannini :
    non portano significati ma brandelli di significati

    Nautilio :
    se fosse come dici tu non si avrebbero più i significati
    ma il significato è un'armonia cosmica
    ecumenica

    Vannini :
    io credo che il significato sia parcellizzabile

    Nautilio :
    ma si frammenta come se fosse una moltitudine di monadi
    che sono tante facce della stessa monade madre

    Vannini :
    non te lo so dire
    posso solo dirti che secondo me tutte le frasi portatrici di un qualunque significato hanno una specie di suono riconoscibile dunque "rassicurante"

    Nautilio :
    ma il significato così è solo una illusione

    Vannini :
    no perché la musica è una cosa concreta e anzi la ritrovi in tutte le manifestazioni della natura
    la struttura di un fiore è un insieme di significati

    Nautilio :
    ma la musica della natura è molto diversa da quella dell'uomo
    ...
    il tuo concetto di musica è molto vasto

    Vannini :

    Nautilio :
    è FORMA

    Vannini :
    si può sostituire con “aspetto armonico”

    Nautilio :
    la forma è regolare, armonica

    Vannini :
    può essere anche irregolare ma deve comunque essere armoniosa

    Nautilio :
    simmetrica?

    Vannini :
    non è detto

    Nautilio :
    io sono piuttosto malato per la simmetria

    Vannini :
    ci sono delle asimmetrie molto belle nell'arte e nella natura
    quello che conta è che l'armonia sia "afferrabile"
    cioè che tu lo possa riconoscere
    è come la deformazione del reale in pittura

    Nautilio :
    come in Bacon

    Vannini :
    ecco pensavo proprio a lui

    Nautilio :
    è una questione egoistica,
    si cerca sempre qualcosa che abbiamo già dentro di noi,
    si cerca una conferma

    Vannini :
    sono deformazioni che seguono una specie di percorso armonioso e in un certo senso "prevedibile/rassicurante

    Nautilio :
    è la teoria della conoscenza platonica

    Vannini :
    sì in fondo è proprio Platone

    Nautilio :
    a monte agisce l'idea che dentro di noi ha lasciato il suo fantasma
    e quando vediamo qualcosa la conoscenza si sviluppa dal riconoscimento dell'immagine dell'idea

    Vannini :
    dunque si può dire che il significato è ciò che noi siamo in grado di riconoscere

    Nautilio :

    Vannini :
    perché è consonante
    si crea una specie di unisono

    Nautilio :
    il problema è quel "ciò"
    che è vasto come il mondo intero

    Vannini :
    mi pare un problema che sta fuori di noi
    dunque non ci riguarda

    Nautilio :
    ma un po' anche in noi

    Vannini :
    io mi occupo della musica delle cose non delle cose
    le cose saranno sempre e comunque un concetto metafisico

    Nautilio :
    in un certo senso sì

    Vannini :
    io posso suonare un pezzo su un violino ma il violino non è in me e lo trovo come oggetto metafisico

    Nautilio :
    il pezzo che suoni non è metafisico?
    non è una cosa?

    Vannini :
    posso riflettere sulla forma di un fiore e questa mia riflessione è una partitura musicale
    però il fiore è una cosa che mi viene dal fuori

    Nautilio :
    ho capito

    Vannini :
    di questo passo si può arrivare anche a credere in dio

    Nautilio :
    be', è una teoria molto affascinante

    Vannini :
    ora ti lascio

    Nautilio :
    però la parola Dio ha dei significati che non si associano perfettamente a quello che dici
    ci sarebbe da cambiare parola

    Vannini :
    mi raccomando, trascrivi questa conversazione che la mandiamo al Trasciatti

    Nautilio :
    va bene!

    Vannini :
    vedrai che arriveremo a dio

    Nautilio :
    ma... non si può dirlo prima di arrivarci
    ... se dovesse arrivare, dio si manifesterebbe

    Vannini :
    volendo ci si arriva

    Nautilio :
    il fatto di avere l'aspettativa del suo arrivo è segno che si è nell'illusione...

    Vannini :
    no

    Nautilio :
    ... che lo si crea

    Vannini :
    è il fatto che si crede nelle scritture come gli ebrei

    Nautilio :
    io non credo molto nelle scritture

    Vannini :
    nemmeno io

    Nautilio :
    anzi, non ci credo proprio

    Vannini :
    però credo che noi siamo capaci di crearlo dio

    Nautilio :
    be', vedremo se salta fuori questo dio

    Vannini :
    lo faremo saltare fuori stai tranquillo

    Nautilio :
    ok,
    mi fido

    Vannini :
    ci vorrà qualche anno di lavoro

    Nautilio :
    un bel po' po' di tempo

    Vannini :

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