• nedovannini on Dom, 11/16/2008 - 09:14

    esimio libetico,
    concordo totalmente con tutto quello che hai detto. il piattolatti che vuole il surreale a tutti i costi è da sgozzare. sono d'accordo: il surreale è una piega del reale, anzi dell'iperreale (vedi diametro rotolo). infatti è assolutamente "normale" che il guardone (che poi guardone non è) faccia tutto quello che fa in quell'appartamento. sono assolutamente "normali" i suoi pensieri. e ti dirò: quando lui annusa le mutandine temevo che tu scivolassi nella solita (inutile!) pornografia, invece no sei stato bravo.
    Che cosa c'è di poetico in questa prima parte del racconto? C'è appunto il "non scivolare", il "rimanere sospesi". la realtà è poetica quando non dimostra se stessa, quando non è rivelata. il finale (a mio parere)è troppo dimostrativo, ma non per quello che dice. non è impoetico il fatto che lei sia ubriaca. è letterariamente sbagliato che l'autore trovi in questa "rivelazione" una via d'uscita dal racconto. particolarmente sbagliata è (secondo me) la risata stregonesca di lei. ecco, lì non c'è proprio nulla di ultraterreno. invece lui che controlla i tubi del bagno, che misura, che annusa... insomma lì sì che si percepiva un odore d'altro mondo.

    roberto vannini commesso viaggiatore

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