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Roberto Amato a Firenze
Dom, 03/02/2008 - 11:17
PIANETA POESIA 2007 2008 in collaborazione con la Biblioteca Marucelliana
LIBRERIA MELBOOKSTORE SEEBER - VIA CERRETANI 16 R -FIRENZE
Giovedì 6 marzo 2008 alle ore 18
ALESSANDRO TRASCIATTI presenta
L'AGENZIA DI VIAGGI (Diabasis) di ROBERTO AMATO
Introduce
MARIAGRAZIA CARRAROLI
ROBERTO AMATO
È nato a Viareggio nel 1953. Con Con Le cucine celesti (Diabasis) ha vinto nel 2003 il Premio Viareggio per la poesia. Nel 2004 ha pubblicato la plaquette Gli sposi (Diabasis). Nel 2006, per lo stesso editore, L'agenzia di viaggi (Diabasis) (Premio Spallicci). Collabora con Paragone e Nuovi Argomenti.
ALESSANDRO TRASCIATTI è nato a Lucca nel 1965. Ha pubblicato Prose per viaggiatori pendolari (Mobydick, 2002), raccolta di micro-racconti, apologhi, frammenti e poemetti in prosa, con una prefazione di Manlio Cancogni. E' stato inserito nell'antologia Favole, apologhi e bestiari (BUR, 2007) curata dall'italianista Gino Ruozzi. Altri suoi testi in prosa e in versi sono usciti in plaquettes e su riviste letterarie, tra cui Nuova Prosa, Erba d'Arno e Paragone. Ha collaborato alle pagine culturali de Il Tirreno e ha scritto recensioni per la rivista Poesia. Attualmente scrive per Gente Viaggi e altri periodici. Dirige un Almanacco di letteratura on line (www.trasciatti.it) Presto uscirà il suo primo romanzo e, sul prossimo numero di Paragone, un breve saggio su Roberto Amato.
L'agenzia di Viaggi
"... Amato dice, in apertura di questo libro, che in realtà voleva scrivere un romanzo. Credo che questa affermazione vada presa sul serio, anche se dire cosa racconti Amato non è facile. Il suo è davvero una sorta di romanzo (in versi), che però (poeticamente) non è riassumibile. Eppure la spinta a narrare è sincera, si sente che Amato deve raccontare qualcosa, un'esistenza, una condizione, un cammino nel mondo. Come in un romanzo ci sono dei personaggi: l'io poetico-narrante, la moglie Ada-Adelaide, il figlio Lapo-Ireneo, la popputa vicina di casa Elsa e poi Nedo il brucatore di gerani... Insomma, c'è un ambiente, un microcosmo, delle figure che sono lontane da tanta poesia astratta e incomprensibilmente chiusa del Novecento e anche di questo Novecento Allungato che viviamo. Qui invece, nell'Agenzia di Viaggi, senza un rigoroso ordine cronologico, si racconta e si descrive un universo di abissi domestici e tragedie comiche, che sono anche cosmiche...". Alessandro Trasciatti
(In alto: Don Chisciotte e Sancho Panza, immagine tratta dal sito www.giuliafresca.ilcannocchiale.it)
Vorrei essere a Firenze. Ma sono a Bergamo. Per fortuna Amato verrà anche qui. Sarebbe bello ripetere la formula: direttore, sarà il nostro Pippo Baudo?
Nautilo
Va bene, sarò Pippo Baudo, sarò il Tonno di Giò e anche Lola Ponce.
a.t.
roberto amato non può essere a firenze perché è in marocco.
nedo vannini
E' tornato dunque! Si fa vivo di nuovo finalmente. Il cuor mi trabocca di gioia e al tempo stesso di rabbia giacché lei comincia subito a seminar zizzania con notizie false e tendenziose. Amato giovedì sarà a Firenze, quindi vuol dire che è tornato dal Marocco. Maledetto Vannini, ma perché è sempre così maldicente? Cosa la muove, cos'ha in corpo oltre alla bile? Succhi velenosi e basta, liquami, metalli pesanti, uranio impoverito. Torni ad essere umano o altrimenti sarò costretto a cacciarla e demolire l'ambulatorio (peraltro fatiscente e deserto).
Direttor Trasciatti
P.S. faccia una cosa, vada sul post "Prove di lettura (e di canto)" e mi dica un po' cosa ne pensa
E' tornato!!! Vannini!
trasciatti, amato ha una diarrea inarrestabile. in marocco sta mangiando anche le cavallette (che sono animali impuri per il suo apparato digerente rabbinico). poi vomita di continuo perché le cavallette sono sono piene di scaglie e di piedi pungenti. forse potrei venire io al posto suo giovedì. in fondo sono da 35 anni il suo psichiatra e lo imito molto bene.
Ma chi sei? Palesati, firmati perdio!
a.t.
nedo no?
Nedo Nedo, con un bacio mi tradisci? Oggi sono andato a Firenze con Roberto Amato in carne ed ossa. Altro che Marocco! Amato è qui tra noi e tu, Vannini, cerchi inutilmente di frapporti. Ci siamo ben divertiti in libreria anche se ad ascoltarci c'erano sei gatti. Di questi tempi ormai è la regola, troppi poeti e pochi lettori. Del resto cosa può pretendere la poesia contemporanea se non un pubblico minuscolo? Ma verranno tempi, o Vannini, in cui torme di fanatici inseguiranno Amato ovunque Egli si sposti, in treno, in ascensore, in rosticceria. Ci vuole pazienza, pazienza e ancora pazienza, ma un giorno, credimi Vannini invidioso e infestante che non sei altro, tutti potremo vivere dignitosamente con i proventi delle vendite dei libri di Amato. Se non bastassero, possiamo sempre svuotargli la casa e vendere i suoi mobili, o affittare la sua camera ai turisti che a Viareggio d'estate sono molti. Insomma, non preoccuparti, la maniera di vivere alle spalle di Amato prima o poi la troviamo. O al limite la trovo io, sarebbe già abbastanza. Anzi, è meglio che tu sparisca e non venga a cercare nulla. Amato me lo cucino io, quell'allocco, gli faccio credere di essere un grande poeta e poi lo metto nel sacco. Tanto non se ne accorge neanche. Quasi quasi mi installo già domani a casa sua, tanto sono benvoluto dai familiari e anche dal gatto. Mi pare una buona idea, così risparmio anche sulla luce elettrica. Domani vado.
Alessandro Trasciatti
Cosa è successo!? Il Vannini aveva davvero tappato il buco d'ingresso con tutto il suo muco!?
Eh sì, era stato lui. Sul muco che otturava ogni cosa ho trovato le sue tipiche impronte palmate da ornitorinco.
a.t.
diarrea non muco. diarrea gialliccia della consistenza di una purea di ceci. viscida come muco, ma ripeto, diarrea. lo dico per onestà intellettuale.
Nedo Vannini
Aldobrando Trascialti
Vannini, repellente Vannini, invece di ringraziarmi di averti conservato l'ambulatorio (le ruspe erano già pronte) hai tentato malamente di affossarmi il blog. Ingrato, mille volte ingrato. E infame, come sopra. Avresti tante cose da fare qui, ad esempio aiutarmi a stilare delle schede tecniche dei trattori del signor Massaroni. E invece te ne stai rintanato nel tuo bozzolo di muco schifoso. E oltretutto che fai? Il puntiglioso, l'onesto intellettuale. Ma sprofondati negli abissi infernali!!
Il Direttissimo
la diarrea non è muco Direttore del retto che non è altro! l'onestà intellettuale è prima di tutto un sano tuffarsi nelle feci e riaffiorare con non poche certezze. troppo facile dire: "siamo nella purea fino al collo" (anche se questa è, lo ammetto, una mia frase storica, e la metterei volentieri ad esergo del mondo).
NEDO IL GRANDE
Io non so, schifosissimo Vannini, perché lei mi ha preso questa deriva fecale. Secondo me lei è un coprofilo, un perverso polimorfo inevaso, mi spingo a dire addirittura coprofago. La smetta, per favore, di insudiciarmi il blog e prenda parte, od avvii, discussioni meno rivoltanti. Le dicevo, per esempio (ma tanto fa orecchie da mercante), che ho un estremo bisogno di schede tecniche per i miei trattori, quelli che ho fotografato a casa del Massaroni. Ho moltissime richieste di estimatori (alcuni anche maniaci) di questo genere motoristico, ma io non sono in grado di dare delucidazioni meccaniche, mentre lei potrebbe. Al limite (detto fra noi) se le potrebbe bellamente inventare, ma almeno mi renderebbe un ottimo servigio. Ma tanto lo so, è tutto inutile, ora lei è tutto casa e feci.
direttor Trascialti
Esimio Direttore,
io non sono più io, ormai da molto tempo. Non so più nulla di trattori. Anzi l'odore della nafta mi stimola delle incoercibili contrazioni evacuative. Credo che lei non abbia compreso il lato spirituale della faccenda. O, per meglio dire, il lato purificatorio/catartico. Io evacuo per diventare puro spirito. La purea (viene etimologicamente da puro) non è una mera poltiglia diarroica , è una scrematura dell'anima che assume sembianze concretamente umane. Anche la putrescenza è, per così dire, una specie di contrappasso catartico. Anche il fetore che – mi creda direttore – in questa piccola tana è tremendo, è un segno sommamente celeste: un'aura.
Spero che si purifichi fino allo stremo, anzi, che si scarnifichi e si disquami. Le sue ossa spurgate e lucenti le daremo volentieri ai porci.
Distinti accidenti
Il direttore
NARRARE
…tutto ciò che nasce è il pensiero di essere uno scrittore
e sorprendersi di sera quando…
Narrare…
Che affare è per me?
E che fare di un’immortale dimora
Dove Noè
Orchestrava agli angeli della compagnia.
Narrare…
Che segreto possiede per me?
E che fare col cuore di questo mio cuore
Dove in ogni pretesto
Quello che conta è turbare il silenzio
Calpestato ed arginato.
Restare a parlare ai racconti
E di quei tre ricavi
Tiranni
Come gli inganni delle promesse mie.
Narrare…
Che avvenimento è l’assassinio?
E l’acqua sul fuoco è prigionia
Dove l’esilio è l’ordine di un popolo
E di quei piccoli pipistrelli
Che volano su onde intercettate.
Restare a parlare ai racconti
E di quei tre ricavi
Affossati
Per proteggerli dai colpi dell’inverno.
Narrare…
È esplorare il tuo scritto raffinato
Per insegnarci
Che la storia non è mai
Prematura ma matura.
Giù la preda dalle statue!
I monumenti piangono per noi
E crepano
Di noi mostri distruttori
Carnefici della nostra venuta e allora?
Narrare…
Che affare è per me?
Quale albero sarò nel mio destino già chinato?
Restare a parlare ai racconti
E di quei tre ricavi
Inviati
Alla stesura e nella fine di ricominciare il peccato.
Narrare...
È il profilo scelto dalla ragione
Custodiamolo.
-A chi conosce,
a chi sta per conoscere
e a chi esce di senno…
Noi scrittori-
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Da “Il cuore degli Angeli”
di Maurizio Spagna
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L’ideatore
paroliere, scrittore e poeta al leggìo-