Jun
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Poesia per un ciccione
Lun, 06/16/2008 - 18:56

Il vecchio ciccione se ne sta nel giardino sotto casa mia.
Dorme con gli occhi aperti, ma non so come. Il peso delle sue palpebre suona forte come le campane che suonano davvero, ma che lui non sente: è un mozzo sotto il mare.
La digestione va lenta, e di tempo ne è passato
per averne archiviate tante nella lettiera di là nel bagno.
E dalla lettiera dritte al cestino dell'umido,
o meglio nel giardino sotto casa mia,
dove vedo il ciccione mentre gli faccio da inserviente.
La colpa è tutta dei vicini, tutti a dargli da mangiare
come fosse uno dei loro micìni, tanto smilzi quasi fosse per schernire
quel mio vecchio e caro gatto ciccione.
(Andrea Cirolla)
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io non sono affatto un vecchio ciccione. spero che qualcuno le tolga la parola, cirolla. lei non ha nessun diritto di scrivere cose del genere.
la mia foto comunque è magnifica. e quello (o questo) solo conta.
roberto amato
Caro Amato, ma non vede? il Suo corpo copre per intero il mio giardinetto, e la Sua testa quasi scompare in mezzo a quella distesa senza confini che è il Suo corpo. Il diritto, anzi, il dovere di scriverne, poi, me lo ha detto Herr Direktor in persona, dunque vada a lamentarsi da lui.
Non sarà vecchio, ma è di sicuro un ciccione. Ecco.
Andrea Cirolla
caro cirolla, lei non ha il senso delle proporzioni. è un gatto perfettamente normale.
roberto amato
E' un gatto normalmente perfetto.
E' la perfezione felina. E' il Felino Perfetto. E' un gran signore. E' un pover'uomo.
Qui gatta ci cova. Amato non la dice tutta. Com'è che prima dice di essere il gatto e poi lo oggettivizza? Anzi, SI oggettivizza, perché lo so, lui è veramente un gatto, il gatto, il SUO gatto. Il gatto ciccione è il gatto di Amato. E' Amato.
ac
gatto ad interim
r.a.
Ladri!Ladri!!!!!!!!!!!!!!
(Smarrito gatto di 20kg da La Repubblica on line del primo agosto del duemilaotto, vedere per credere: è lui!)
simo
Non so come si faccia a smarrire un gatto di 20 chili, cioè un gatto assolutamente immobile come un armadio. Comunque, se la foto potrà servire a ritrovarlo, sarò il primo a congratularmi.
dir trasha
lei direttore in fondo è un uomo così banale... pensi che sto scrivendo un saggio sull'indicibile agilità degli armadi.
ho dissolto (con un semplice soffio) i miei pochi pazienti, e ora ho la mente sgombra.
certo anche un saggio sull'immobilità dei gatti (anche magri) è molto seducente. è che magari non vivrò abbastanza. oppure vivrò troppo, e nel frattempo i gatti si saranno estinti.
nedo vannini psichiatra infantile
Caro Vannini, mi fa piacere vedere che si è preso una specializzazione in infantilità psichiatrica, non è mai troppo tardi. Quanto agli armadi felini immobili, o ai felini di legno massello con tutto il loro corrimidietro, guardi, non so bene cosa dirle. Sono attanagliato da una plussione cefalica molto ingombrante, proprio qui in mezzo agli occhi è come se ci avessi un ferro da stiro di ghisa o una testata di Landini. E dire che io non ho mai sofferto di mal di testa, ma con questo caldo i pensieri mi si sono conglomerati in fronte e cementati e adduriti in modo anomalo. E' come un dolore psichico-intestinale, non so se mi spiego, una costipazione così cerebrale che credo di avere addensato nel cranio almeno tutto l'emisfero boreale. Lei che ne pensa?
il direttore
... non so Direttore... io in questo momento mi sto occupando della dissoluzione del mondo. Cioè dello scioglimento dei conglomerati terrestri e celesti. Come saprà sono d'intorno a un Grande Poema Escatologico che mi terrà occupato, forse, per il resto della mia vita. Le costipazioni cerebrali mi interessano poco, specie le sue, che sono certamente di origine intestinale (lei non riesce a “restituire” tutto quello che ingurgita, è un disutile Direttore!). Consideri la cosa anche dal punto di vista squisitamente anatomo-morfologico: intestino ed encefalo sono assolutamente speculari, dunque è inevitabile che un intasamento del crasso e del tenue provochi un'ostruzione cerebrale di vasta portata. Considerata la sua più che probabile (ma direi certa) ristrettezza delle matasse neuronali mi pare che la costipazione cronica o sub-acuta sia inevitabile, e, mi permetto di aggiungere incurabile. L'autotrapanazione cranica potrebbe essere un palliativo: riduce momentaneamente la pressione dell'encefalo, ma poi il foro tende ad otturarsi per il coagulo di materia cerebrale mista a sangue e feci e siamo daccapo. L'unica terapia davvero risolutiva sarebbe lo sfracellamento cranico con una mazza ferrata, ma purtroppo non è un intervento poco invasivo.
Dottor Nedo Vannini Neuropsichiatra Infantile specializzato in turbe dell'alimentazione neonatale
Colgo in certa sua terminologia (per esempio, "sfracellamento cranico con una mazza ferrata") un non so che di sopitamente aggressivo, diciamo pure un odio nei miei confronti verbalmente sublimato, ma non per questo meno evidente. La consiglierei di assumere per via orale (o rettale) un trecento litri di gasolio per trattori, possibilmente poco raffinato e granuloso. A detta assunzione deve seguire l'immissione in uno dei suoi opercoli (uno qualunque, anche il naso va bene) di una torcia accesa. Osservare poi le conseguenza da una certa distanza. Credo che lo spettacolo non sarà meno bello e pirotecnico di quello delle navi incendiate da Archimede con gli specchi ustori.
Buona fiammata
il direttore
no direttore, non c'è la minima aggressività. io parlerei semmai di accanimento terapeutico.
in ogni caso tra la trapanazione e lo sfracellamento c'è un abisso deontologico che io, in tutta franchezza, non mi sento di esplorare.
nedo vannini neuropsichiatra infanticida
Be', Vannini caro, tutto sommato mi dispiace che lei non sia aggressivo come credevo. Avevo voglia di menar le mani e di fare incendi. Mi sono riletto e mi sono piaciuto molto nella mia piromania verbacolare. Ma ci pensa che bello una torcia accesa su per il naso! E che naso poi dovrebbe avere, Vannini caro, per farci passare una torcia? Dei turbinati enormi, delle vere e proprie turbine, delle idrovore idrovolanti. Ma no, qui si scade nell'acquitrinio mentre io volevo parlar di fiamme. Caro, caro Vannini, come la incendierei volentieri!
Piromanlio Trasciatti
lei manca di misura e si piace troppo. poi ha questa mania barocca dell'eccesso. vede, i giganti di rabelais si compiacciono meno del loro debordio. tutto questo gasolio... tutto questo fuocame.
pensi a un piccolo foro nel cranio, una cosa pulita, senza sbavature, alla kafka.
ecco, ora immagini di avvitarci l'ugello di un compressore. credo basterebbero un centinaio di atmosfere per ripulirle un po' la calotta... dopo non so...
Sì, caro Vannini, il suo forellino cranico kafkiano, kafkianico, anzi direi senza mezzi termini kafkranico, è una cosa deliziosa e me lo procurerei volentieri da solo ma temo di recarmi dolore. Potrei venire da lei, o lei da me, se finalmente si decidesse a compiere visite a domicilio. Sa quante giovani e non più giovani damigelle sarebbero liete di un suo intervento domesticale? Legioni, le dico, legioni. Pensi a quel povero gatto ciccione. Anche lui andrebbe lievemente perforato onde trarne i liquidi e i lipidi, ma anche i pilidi e i militi in eccesso. Anche il buon Cirolla le sarebbe grato se volesse intervenire beneficamente su codesta creatura felinacea sfortunata. I felinacei, caro Vannini, sono piante delicatissime, vanno amorevolmente sgonfiate ogni tanto, altrimenti si imballoniscono e rischiano di prendere la via dei terrazzi credendo di poter volare, ma non volano, le dico, non volano! Sa quanto gatti ciccioni si suicidano involontariamente presi dalla smania volativa in questi caldi periodi agostani? Sa quanti? Legioni, le dico, legioni. Dovrebbe attivarsi invece di stare qui con me a spicicchiettare parole in grana di rosario. Vada, Vannini, vada, riprenda le visite a domicilio, prima che le autorità la costringano definitivamente ai domiciliari.
suo affezionato direttore Piromanlio Tressalti
Adorabile il gatto e la poesia, per me il miglior pezzo di tutto il Lunario. Ma ora c'è un problema: voglio quel gatto a tutti i costi, mi serve, lo voglio sul mio divano, si può avere?
Guarda che se Gatto Ciccione salta sul tuo divano te lo sfonda. Anzi, dubito perfino che passi dalla porta di casa.
dirtrasha