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Nicola Dal Falco: la sfida
Gio, 07/23/2009 - 09:46
Questa storia mi fu raccontata come si descrive un’unica scena, come negli ex voto o nelle metope: non le occorreva una narrazione, bastava illuminare il fatto. La ascoltai, mentre guidavo sull’autostrada che contorna il Vesuvio, seguendo l’ampia curva che rende palpabile il diametro del monte e con esso quello concentrico del cratere. Dal finestrino abbassato la velocità generava un rombo caldo, un effetto straniante di onde. La signora che mi sedeva accanto era stata invitata ad una gara di fuochi d’artificio. Invitata in uno di quei paesi sotto il vulcano e stretti tra loro in un labirinto di fiati e cortili, di strade o anche piazze che non si misuravano direttamente col cielo, ma con il suo fianco ramato. Quell’anca tiepida ed esplosiva che occupa una fetta d’orizzonte. Partecipava alla giuria che avrebbe giudicato otto concorrenti. Quando anche il settimo ebbe presentato il proprio numero, un grande, ipocondriaco silenzio seguì l’annuncio dell’ottavo e ultimo…, nulla, per qualche minuto non successe nulla. Poi, l’urlo del presidente annunciò la vittoria, la espulse da ogni poro. Solo, allora, l’amica capì. Chi aveva vinto? Tutti, tutti contro il Vesuvio che, non rispondendo, si ritirava dalla sfida.
(In alto: vulcano Pasta-Martelli, disegno dell'autore)