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Gianvittorio Randaccio: Invettive
Mar, 03/23/2010 - 22:18
Introduzione alle Invettive
Molta gente sostiene che arrabbiarsi fa male, che fa venire il sangue marcio. Che bisogna stare tranquilli, perché se sei troppo irascibile poi vai in agitazione e ti vengono gli attacchi di cuore e magari puoi anche morire. Io, invece, penso di no. A me delle volte capita di essere talmente nervoso che se non mi sfogo in qualche maniera va a finire che prendo a testate un muro o che vado in autocombustione. E allora, per calmarmi, comincio a inveire contro quello che mi viene in mente, il più delle volte alzando la voce o agitando i pugni, ma senza fare male a una mosca, perché il solo pensiero della violenza mi fa stare male, mi innervosisce ancora di più. Io, così, in questo modo, più o meno, riesco a rimanere calmo e tranquillo: in genere preferisco fare tutte queste scene quando sono da solo, in modo da non far preoccupare la gente, che, se no, mi prenderebbe sicuramente per matto e non capirebbe il fine terapeutico di tutti gli improperi e le ingiurie da me prodotti.
Per quanto mi riguarda, quindi, le arrabbiature fanno bene, sono salutari: ti liberano da tutte le brutture e le preoccupazioni che inevitabilmente ti stazionano nella testa, a causa delle pressioni di questa vita assassina. Per questo mi auguro che la gente prenda la sana abitudine di fare uso di queste invettive, o magari anche di inventarne altre, perché ognuno può scriverne e pensarne di ogni tipo, a seconda della personali inclinazioni nevrotiche. Non si sa mai che sfogandosi in questa maniera un po’ della violenza che si diffonde normalmente nel mondo se ne riesca a stare per i fatti suoi, senza dare troppo fastidio e riempire di sé tutti i notiziari, che tra l’altro dopo un po’ uno finisce anche per annoiarsi a sentire sempre che i tifosi si sono picchiati con delle spranghe, che dei giovani si sono accoltellati per una sigaretta, che in un bar si sono sparati per delle occhiate a una ragazza e così via. Se uno facesse da solo, senza dare fastidio a nessuno, non sarebbe meglio, mi chiedo io?
CONTRO CHI FUMA PRIMA DI SALIRE SULL’AUTOBUS
Per me uno se vuole fumare può fumare. Io non fumo: anzi l’odore delle sigarette mi fa veramente schifo. Però se uno vuole fumare non è che gli dico di non fumare: magari mentalmente gli tiro dietro dei sacramenti, ma non mi sogno certo di limitare il suo diritto a essere un tabagista. Una certa intolleranza, però, non posso farci niente, mi prende quando sono sull’autobus e sale uno che ha appena finito di fumare. Io non capisco come questo individuo possa avere l’odore che ha: una poltiglia di puzzo nauseabondo e vomitevole, che mi fa venire la voglia di buttarlo giù a calci, chiedendogli poi perché stesse fumando mentre aspettava l’autobus. Ma porca zozza, ma non potevi leggerti un libro, mi chiedo io? Oppure fare una telefonata? Oppure farti i fatti tuoi senza impestare l’aria e senza impuzzolirti come un portacenere pieno? Che poi sali sull’autobus e mi fai venire la nausea e tutta questa rabbia improvvisa che devo sbollire per i fatti miei, senza potermi sfogare con nessuno. Eh sì, perché alla fine la gente normale se ne frega. Sai cosa pensa infatti la gente normale? Te lo dico io cosa pensa. Pensa: ma va là, poverino, ha solo fumato una sigaretta, che male può aver mai fatto? Non ha mica accoltellato un bambino o scippato una vecchietta. E in effetti è vero, perché, in questo caso, puzzerebbe molto meno. La gente non dice niente: sta lì, aggrappata al manicotto, e aspetta che arrivi la fermata. Però voglio vedere cosa farebbe se qualche sventurato facesse anche solo una misera, piccola, naturalissima flatulenza. Lo farebbero a pezzi, quei benpensanti e rincretiniti della gente normale. Come se la puzza di fumo e catrame nicotinico fosse meglio di quella che esce del sedere. Ma cos’ha in testa la gente, mi chiedo io?
(In alto: foto dell'autore)
Sono uno di quei fumatori che spesso si accende una sigaretta prima di salire sul tram. So che l'odore della sigaretta è decisamente nauseabondo. Lo è per me che fumo non oso imaginare per chi odia le sigarette. Prometto che d'ora in poi valuterò le conseguenze della mia fumata anche se ti assicuro che la maggior parte delle volte lo faccio per un solo motivo scaramantico. E' orami risaputo che appena uno si accende una sigaretta dopo pochi secondi il tram svolta l'angolo e ti costringe a gettarla. Diciamo che si tratta di una misura d'emergenza nei casi di ritardo dei mezzi pubblici.
Emergenza un corno. Tu sarai di quelli che quando vedono arrivare l’autobus alzano gli occhi al cielo per la delusione, spengono furtivamente la loro sigaretta sul marciapiede e poi la rimettono nel loro pacchetto, per non buttare via tabacco prezioso. Peccato che così la loro puzza cresce a dismisura, creando un tale olezzo alla fermata e poi sull’autobus che verrebbe voglia di fargli pagare il biglietto doppio. La tua scaramanzia tienila in tasca, che ci fai un favore.
Invettivaccio
Qui non si va per il sottile.
Director Moderator
Prima di tutto la sigaretta, al massimo, la spengo contro il primo palo nelle vicinanze, e che diamine! Addirittura sul marciapiede! Con tutti i germi che ci possono essere, io ci tengo alla salute!
Secondo, il mio olezzo proprio non esiste perchè mi porto sempre dietro delle salviattine detergenti alla delicata essenza di muschio bianco con le quali rinfrescarmi prima dell'arrivo del mezzo pubblico.
Terzo, la mia scaramanzia la tengo sicuramente in tasca dato che il pacchetto con la sigaretta appena spenta per l'arrivo del tram lo custodisco proprio lì!
Contro-invettivaccio
U.F.P.A.M.P.
(Unione Fumatori Pre Arrivo Mezzi Pubblici)
Io vorrei dire che stasera mi girano le ruote come delle pale di mulino a vento. Non vorrei parlare qui di sigarette perché se ci avessi un pacchetto me lo fumerei intero senza neanche aprirlo, semplicemente gli darei fuoco e lo traspirerei con la carta stagnola e tutto il resto. Dico così perché è tutto il giorno che sento dei discorsi a bischero che non posso neanche riferire tanto sono a bischero. Il fatto è che se stai a lavorare in un posto di gente ignorante come delle bestie ti viene la rabbia digrignante. Ora mi si dirà: sei un presuntuoso. Però io dico che l'ignoranza, l'incultura, l'averci tre o quattro idee nel cervello e pensare che siano quelle giuste è il primo male del mondo. Il secondo è l'ignoranza al potere. Il che spiega molte cose. Mi si dirà: ma vai, pensa alla salute, divertiti e non stare qui a scrivere sul blog. Sì, va bene, mi vado a divertire giù al bar e magari ci ritrovo gli stessi colleghi di lavoro che stanno lì e continuano a far gli stessi discorsi. Sì, ci vado giù al bar, ma gli do fuoco con la benzina e poi torno su in casa e vado a letto.
director scorrettor
Spero che il tuo commento a forma di invettiva abbia avuto l'effetto terapeutico da me testato più e più volte. L'ignoranza è una brutta bestia.
A quell'altro, quello che fuma e che ha un acronimo insensato, rispondo solo che nicotina e muschio bianco sono anche peggio degli arbre magique. Dimmi che posti frequenti, così ne sto alla larga.
Invettivaccio
Sì, effettivamente sto un po' meglio. Ma starei molto meglio se il bar sottocasa fosse esploso da sé.
director