• nedovannini on Gio, 04/17/2008 - 09:46

    Lei, dottor Trasciatti, è un un omone terribilmente restrittivo.
    Io francamente non lo so se fa così perché non sta più nei vestiti.
    E dunque lei, Direttore, mi vieta l'uso dell'ambulatorio con una sciatta (e direi sboccaticcia) arroganza che certo le si confà, ma che – mi creda – è molto deleteria per noi e per l'umanità tutta.
    Vede, Trasciatti, lei non ha mai (dico MAI!) compreso la funzione salvifica dell'Ambulatorio. Per lei era una specie di bugigattolo nel quale inscatolarmi per tenermi sotto controllo e per evitare che potessi frugare qua e là e mettere il naso in faccende che – me lo lasci dire – puzzicchiano...
    Insomma lei voleva evitare che depennassi quel banale profluvio di pennosità che inorpella questo situcolo per intellettualini da mensa dei ferrovieri. E guardi qui ho un dente talmente avvelenato! Pensi che quando mia sorella Ludmilla e mio cognato Adenoideo si sono sposati (nel 1976) gli ho offerto una cena alla Mensa dei Ferrovieri. Non avevano quasi nulla. Io fui costretto a ordinare un coniglio lesso (la specialità della casa) e da allora (in questi 32 anni) non ho fatto che coltivare la segreta certezza che fosse un gatto.

    Dottor Nedo Vannini Psichiatra

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