• Kabala on Sab, 11/08/2008 - 17:24

    In certo qual modo hai ragione, oulipico direttOrco. Mi conosci e sai che cullo molto assurdo e molto gioco.

    L'assurdo lo cullo anche nella letteratura. L'ultimo racconto che ti ho mandato, una illazione letteraria abbastanza assurda motivata da una lezione alla Barnabooth, però non l'hai messo sul sito. Aspetti che ce lo metta io?

    Il gioco... ah, è una cosa seria!

    Conoscendomi direi che gioco parecchio, e anche con le parole. Ma non quando scrivo.

    Non so perchè, forse perchè gioco abbastanza prima. Gioco con la teologia, con l'etica, con la storia, con i giochi di ruolo, col teatro, con i videogames, con il corpo e con lo spirito. Ergo, va a finire che quando mi siedo a scrivere sono sazio di gioco e sviluppo il senso (ed il significato) di quello che scrivo con un "rigore", come dici te, diverso.

    Non so se sia vero rigore. Ma di sicuro è come una sorta di calcio piazzato, una punizione al limite dell'area, perchè quando scrivo arrivo già in qualche modo purificato da tutto quello che potrebbe dar adito ad una produzione autoreferenziale, come rischiano anche l'assurdo ed il ludico, e mi concentro - o almeno così vorrei fare - sulle componenti più ironiche di quel che colgo nella realtà.

    Più che una scrittura rigorosa vorrebbe essere solo fenomenologicamente onesta.

    Sir L 

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