• M on Lun, 08/31/2009 - 17:36

    Di Travicello in frasca, concordo con Er Traska: d'ignoranza son pieni i cocomeri.

    Carissima Angelica (ti rispondo in questa sede, visto che di Re Travicelli si tratta), mi unisco alla tua soddisfazione nell'essere riuscito a laurearmi ignorando l'opera di Giuseppe Giusti. In effetti, per quel poco che riesco a ricordare, più di rane che di poeti si studiava, nelle nostre aule.
    Il suo omaggio alla favola di Esopo, comunque, è così incredibilmente calzante al libratto argentato che mi viene il dubbio di essermi ispirato a lui, invece che all'originale. Forse c'è stato un tempo in cui conoscevo a memoria l'opera omnia del Giusti, e poi, con l'età, ho dimenticato tutto (in fondo, non sono così giovane).
    Magari, Giuseppe ed io siamo stati compagni di banco, in quel di Monsummano.
    Chissà.
    Ecco alcuni versi (alla rinfusa) del Travicello Giustiano che molto si addicono al mio Vir XIV:

    Che Principe sodo,
    che santo modello
    un Re Travicello!

    veduto quel coso,
    «È questo il Sovrano
    così rumoroso?»

    Chiamatelo Altezza,
    ché torna a capello
    a un Re Travicello.

    Volete il serpente
    che il sonno vi scuota?
    Dormite contente
    costì nella mota.

    M

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