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Il Trasciatti su Paragone
Dom, 01/04/2009 - 15:52 | Aggiungi un commento
Finalmente è uscito, sull'ultimo numero di "Paragone" (febbraio-giugno 2008, ma apparso in libreria da poco), un saggetto del Trasciatti su Roberto Amato. "Paragone" è una delle riviste storiche della nostra letteratura, per cui siamo contenti di esserci. Però abbiamo perso il file di questo saggetto e ne riproponiamo la prima stesura che era apparsa su questo blog (quella definitiva è un po' più breve ed equilibrata, sarebbe meglio leggere quella).
"Ricominciare da Roberto Amato"
Da quando conosco Roberto Amato quasi non leggo più poesie, né tantomeno cerco di scriverne. E' stata una folgorazione, un risucchio, un'ondata che ha fatto pulizia. Ho sentito una tale sintonia, una tale concordanza d'immaginazione e di dolore e di divertimento verbale e di stravolgimento del senso comune da farmi credere, in un primo momento, che quelle poesie fossero mie. Poi, a mente fredda, ho pensato il contrario e cioè che solo quelle di Amato mi danno l'idea di ciò che dovrebbe essere la poesia, non le mie né quelle di altri, nemmeno dei più celebrati (sto parlando dei poeti viventi). So che questo può apparire, anzi, sicuramente apparirà iperbolico e gratuito. E allora cercherò di spiegarmi, di motivare la mia enfasi, di dare ragionevolezza alla passione.
Roberto Amato non è solo un bravo poeta, non è uno fra i tanti. E' un vero e proprio caso letterario. Scrive da sempre ma è solo a cinquant'anni che è uscito con il suo primo libro, Le cucine celesti (Diabasis, 2003), e ha vinto a mani basse un premio importante come il Viareggio. "Il miglior libro dell'anno" lo definì allora Cesare Garboli, e Manlio Cancogni, nella nota introduttiva, aggiungeva: "Erano poesie che cominciai subito a leggere, fermo in mezzo a un marciapiede. M'aveva incantato il colore bianco di quei versi: un bianco morbido di piume; piume di angeli, di oche, e animali domestici sparsi fra i tetti e i cortili di abitazioni immaginari."1 Perché quello che Amato fa con le parole è un lavoro davvero singolare, abbaglia e sorprende. E' un unicum che pone anche dei problemi a chi si appassiona di letteratura. Ho appena detto che la mia idea di poesia coincide con la poesia di Amato. Ma i suoi libri sono davvero libri di poesia? In quali termini ha ancora senso distinguere fra prosa e poesia? ...leggi il resto ...
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