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Una domenica al Pisa Book Festival
Mer, 10/21/2009 - 21:29
Una domenica al Pisa book Festival, 11 ottobre 2009
di Aurora Borselli
Il Trasciatti ha messo il completo scuro, quello delle grandi occasioni. Io mi sono anche fatta i capelli, una frangia anni Ottanta, in linea con l’ultima volta che ero stata dal parrucchiere, nell’89. Ma qui bisogna presentarsi bene, qualcuno vocifera che i Libratti siano da considerarsi edizioni di nicchia (noi lo prendiamo come un complimento) e che Trasciatti Editore sia un editore serio, non come quelli che pubblicano anche la lista della spesa, se tiri fuori mila e mila euro. Così dobbiamo essere all’altezza, ci presentiamo in pompa magna e allestiamo il nostro stand: vuoi per la posizione, per i poster di Timofey Kostin e del Trasciatti stesso, vuoi perché ci siamo tirati a lucido, siamo i più belli. I Libratti spiccano, non c’è che dire: tutti si fermano a toccarli, li sfogliano, li spiegazzano, alcuni perfino li comprano, anzi, diciamola tutta: I Radiopensieri di Andrea Bocconi, con i disegni di Nicoletta Calvagna, vanno a ruba. “Cos’è questo signora?” mi chiede un bambino petulante appiccicando le sue dita grassocce al poster Il Re dei libri. “Non sono una signora” vorrei cantare a squarciagola, ma il bambino aspetta una risposta, e nel frattempo mi vomita addosso altre domande a raffica: “E questo, signora? E questo? Perché? Perché signora?” “Te lo spiega l’editore” passo la palla al Trasciatti, che si prodiga a spiegare allo strano bambino che quello che ha in mano non è altro che un biglietto da visita, mentre io trangugio la terza sfoglia alla mela della mattinata. Passano amici, conoscenti, sconosciuti. Spunta un illustratore russo da San Pietroburgo, e finalmente il Trasciatti può associare un volto a una mano: è proprio lui, Timofey Kostin ed è la prima volta che si vedono, anche se si trattano come vecchie conoscenze. La gente va e viene, ma i soldi sono pochi e bisogna scegliere bene: meglio un Libratto o le Ricette della cucina sarda dello stand davanti? La lotta è dura, ma resistiamo. Finalmente arriva Massimo, uno degli autori dell'arancionissima antologia Barnabooth, con la pasta fredda. Appare e scompare Sebastiano Mondadori, che in tre secondi e mezzo riesce a mangiare tre forchettate di pasta e a bere un bicchiere di vino, per poi sparire al piano di sotto per presentare al volo il suo ultimo libro. Non tengo nemmeno più il conto degli aspiranti autori e redattori che si propongono alle “edizioni Trasciatte”, e come non capirli, dall’alto se ne parla così bene che l’assalto è inevitabile. Arriva l'ora di chiudere, gli organizzatori ci riservano un saluto così caloroso che il Trasciatti si gonfia tutto, non sta più nella giacca. Ci scambiamo i contatti con altri editori, facciamo due conti, è convenuta o no la spesa? Ma sì dai, l’editore può ritenersi soddisfatto, i Libratti hanno fatto la loro porca figura.
(Foto di Antonio Nannipieri)
avete fatto un bel figurone! :-)
Complimenti per la bella riuscita e in bocca al lupo per il futuro! PS.: l'espressione "non stava più nella giacca" è bellissima :)
Gianfranco
Grazie. Sì, è una bella espressione ma non è una metafora: la giacca è letteralmente scoppiata. Sei Mammi?
Al.Tra.