Dormire a Villa Giovannini

La facciata è quanto di più delizioso si possa immaginare e dà sul fiume, la città e il parco di Richmond; si trova su una collinetta che degrada verso il Tamigi formando due o tre praticelli dove mando a pascolare pecore turche e mucche il cui colore si addica all’occhio. Così scriveva , a metà del Settecento, Horace Walpole all’amico Mann per descrivergli la piccola dimora di campagna che aveva appena acquistato e che sarebbe divenuta, nell’arco di quarant’anni, quel celebre castelletto gotico-rococò che porta il nome di Strawberry Hill.
Lucia Giovannini, mansueta e tutt’altro che gotica locataria della sua torretta merlata sulle rive del Serchio, accoglie gli ospiti senza pecore turche o mucche intonate alla tappezzeria, ma con una legione di gatti devoti e sornioni che potrebbero tirarle una carrozza, se solo ne avessero voglia (la loro devozione è palpabile ma statica, si deduce dalle fusa risonanti, non dai movimenti, che sono  impercettibili e rari).
Villa Giovannini si trova a circa quattro chilometri da Lucca, in cima a una collinetta percorsa da un viottolo fiancheggiato da lecci con la chioma ben potata, tondeggiante e inconfondibile. La sterrata sale tra questi lecci testoni, da una parte, e una vigna dall’altra. A sommo della collinetta giriamo intorno al muro di cinta finché non troviamo un vecchio campanello con il nome inciso nel marmo. Quanto è vecchia questa villa, o quanto è antica, non è facile dirlo. Certo c’era ben prima della guerraccia del 40-45, quando i nazisti ne fecero una postazione fortificata da cui controllare una delle vie d’accesso alla città. E certo quella torretta merlata denuncia gli intenti medievaleggianti  degli antecessori di famiglia. Ma i gatti, peggio dei topi a cui non danno più la caccia, hanno ormai rosicchiato, sbrindellato, ridotto in coriandoli le poche carte d’archivio che potevano servire ad un minimo di ricostruzione storica. La villa va goduta così com’è  - e non è poco,  riadattata e arredata dalla giovine Lucia con gusto eclettico e raffinato, resa accogliente da una profusione di poltrone e cuscini, da tappezzerie e arredi colorati e caldi.
Il  giardino all’italiana è veramente colmo di piante, versione verde dell’abbondanza non sfarzosa dell’interno, un altro luogo dove riposare la vista, con altissime palme, vialetti di siepi, vasi di limoni. E da un lato la limonaia, appunto, con gli archi a sesto acuto e tutt’intorno il muro che recinge, delimita e impedisce ai pensieri di confondersi troppo. Un luogo ideale per un soggiorno anche lungo, lunghissimo. Ci transitano scrittori o presunti tali e più d’uno di essi ha espresso il desiderio di stabilircisi a tempo indeterminato, o di venirci ad abitare quando sarà in pensione. Non facciamo nomi, sono cose private, se la vedrà la signora Giovannini con questi bellimbusti che cercano di insinuarsi nelle pieghe della villa senza farsi scoprire. Alcuni sembra si nascondano in certi cassettoni poco usati nelle soffitte. Li si sente di notte. Ma non è chiaro se siano uomini o topi.
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Lucia Giovannini parla correntemente l’inglese e il tedesco. Ma anche l’italiano.
Il Bed & Breakfast dispone di tre camere doppie ed un appartamento indipendente da affittare a settimane.
Stanze doppie a partire da 80 euro.
Per l’appartamento prezzi da concordare.
Indirizzo: Villa Giovannini, Via di Moriano 277 – 55100 San Quirico (Lucca)
Telefono: 0583.341351
E-mail: lucia.giovannini@libero.it
 
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Qualche immagine dell'esterno:
La sterrata di accesso con i tigli
La torretta al tramonto
Le palme del giardino
La limonaia, ancora la limonaia
Una finestra sul giardino, un'altra finestra sul giardino
 
Qualche immagine dell'interno:
La sala d'ingresso: particolare con torchio, particolare sotto torchio
La scala a chiocciola: particolare dal basso, particolare dall'alto 
Il soppalco: veduta dal soppalco 
Il ballatoio
Il punto di vista dei tarli
 
Le camere:
Camera nella torretta: 1, 2, 3, 4, 5
Camera rossa: 1, 2, 3
Camera dei lettini: 1, 2, 3