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Il fratello di Pignagnoli
Ven, 02/01/2008 - 10:33 | Aggiungi un commento
Testimonianza n. 2, raccolta da Alessandro Trasciatti e letta da Roberto Citran al Festivalfilosofia di Modena nel 2003
Nel 1993 ho cercato a lungo il fratello di Pignagnoli. Finalmente ho trovato il suo indirizzo e lo sono andato a trovare. Ho avuto con lui la conversazione che segue.
- Lei è il fratello di Learco Pignagnoli, vero?
- Learco chi?
- Learco Pignagnoli.
- Mai sentito. Chi è?
- Non faccia il furbo con me. Lei è suo fratello.
- E tu un rompicoglioni.
- Badi a come parla, Pignagnoli.
- Non mi chiamo Pignagnoli.
- Ah no? E come si chiama allora?
- Saranno cazzi miei...
- Non conosce espressioni più eleganti?
- No.
- Lei è un buzzurro, sa?
- O! Ti spacco il muso, vai a fare un giro!
- Suo fratello non mi avrebbe trattato così.
- O! Basta! Ma chi è 'sto Pignagnoli?
- Uno scrittore.
- Uno scrittore?
- Anche filosofo.
- E tu chi sei?
- Il suo biografo.
- Cioè?
- Quello che scrive la sua vita.
- O perché? Lui non ne è capace?
- Lui è morto.
- Ah, pace all'anima sua.
- Un po' più di rispetto, per favore.
- Senti, ti offro una birra poi vai a fare un giro.
- Accetto. Ma almeno lo sa cosa scriveva Pignagnoli?
- Ma chi se ne frega!
- Su! Ci provi. Che scriveva?
- Delle lagne scriveva.
- Bravo!
- Vabbè, hai finito?.
- No. Mi dica, che genere di lagne?
- Oddio! Lagne d'amore.
- Bravissimo! E il titolo più famoso?
- "Non lagnare più".
- Esatto! Di che anno è?
- 1952.
- Ma lo sa che è davvero bravo?
- Hai finito ora?
- Sono stupefatto.
- Ci vai via?
- Le offro un lavoro, Pignagnoli.
- Porcocane! Non sono Pignagnoli!
- Vuole fare il vice-biografo?
- Che?
- Il vice-biografo. Cioè, quando sono in ferie, la scrive lei la biografia.
- Non ho tempo per le cazzate.
- Guardi che è un bel lavoro.
- Ne ho già uno.
- Guardi che si guadagna bene.
- Bene quanto?
- Milioni.
- Sì, ma quanti?
- In più le offro vitto e alloggio.
- No, ho detto quanti milioni?
- Guardi, le offro di fare a metà dei ricavi.
- Vabbè, ma quanti milioni?
- Senta, le do anche mia moglie una volta la settimana.
- Me lo dice o no quanti milioni?
- D'accordo, i soldi se li prende tutti lei.
- O! Ma sei scemo?
- Più di così non posso.
- Ti senti bene?
- Almeno il nome in copertina ce lo voglio.
- Ehi, mi senti?
- Mi basta scritto piccolo piccolo, sotto il suo.
- La vuoi una birra?
- Va bene, di nomi si mette solo il suo.
- Vuoi chiamare a casa?
- Però allora scrive tutto lei.
- Ti chiamo un'ambulanza?
- D'accordo scrivo tutto io.
- O! Ma mi senti?
- No, no. Non lo dico a nessuno, stia tranquillo.
- Fai sentire sei hai la febbre.
- Sì, sì. Mi metto subito al lavoro.
- O! Ma tu bruci!
- Scusi se le ho fatto perdere tempo. Ora Vado.
- Ma dove vai? Lo vedi che non stai in piedi?
- Scusi di nuovo. Arrivederci.
- Ma...vabbè, ciao.
(In alto, Roberto Citran, foto dalla rete)
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