• nedovannini on Sab, 01/19/2008 - 10:07

    Lei Anelito ha un bellissimo nome. Dovrebbe limitarsi a sospirarlo come una brezza domestica. Ma come fa a dubitare dell'esistenza dei vetri smerigliati? Sarebbe come dubitare dell'esistenza delle divinità boschive, delle balze celesti o dei lucumoni.
    Nella mia casa (in quella che mi vide nascere e morire) tutte le porte avevano vetri smerigliati, perché mio padre – giustamente – pensava che la luce fosse una specie di grande gatto bianco, che nessuno, nemmeno un grande topo nero, avrebbe mai potuto fermare. Lei mi dirà che forse mio padre era pazzo. Sicuramente sì. Ma vede, proprio per questo aveva uno stile incomparabile, anche, nell'arredare le case.
    Così... tutta la vita sono stato incerto tra l'architettura di interni e la psichiatria. Poi mi sono convinto che sono la stessa cosa, e allora, come vede, faccio sonni tranquilli (sebbene malinconici).
    Comunque entri pure. Non mi disturba affatto. Però si limiti a sussurrarmi il suo nome. Altro non potrei sopportare.

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