• Antao Sacarolhas (non verificato) on Gio, 06/12/2008 - 09:43

    Interrompo lo studio, guarda caso su qualcosa che potrebbe interessare il suo amato paziente: composti organici di interessa farmaceutico...
    Altisonante, nao é?
    ipertensione...
    ACE Inibitori, beta-bloccanti e quanto altro...
    Questi curano il corpo, ma serve altro per curare il pensiero

    [...]

    5 Maggio

    Caso maledetto! Mai ti ho maledetto quando ti sei mostrato, e ora ecco: ti maledico perché non ti mostri! O è questa forse una tua nuova invenzione, essere incomprensibile, origine sterile d’ogni cosa, unico superstite rimasto di quel tempo in cui la necessità partorì la libertà e la libertà fu tanto folle da ritornare alla matrice? Caso maledetto! Tu unico mio complice, unico essere che io sempre stimai degno della mia alleanza e della mia ostilità, sempre a te stesso simile nella dissomiglianza, incomprensibile sempre, perennemente enimmatico! Tu, che io amo con tutta la passione dell’anima mia secondo la cui immagine modello me stesso: perché non ti mostri? Io non sto mendicando, non ti sto umilmente supplicando di mostrarti comunque, una tale preghiera sarebbe idolatria vera e propria, a te affatto ingrata. Io ti sfido alla lotta: perché non ti mostri? O l’inquietudine in tutto l’universo è andata calmandosi e il tuo enimma fu sciolto, così che anche tu sei precipitato nel mare dell’eternità? Spaventevole pensiero! Allora il mondo verrebbe fermato dalla noia! T’attendo caso maledetto! Non voglio vincerti con principi, né con ciò che la gente stolta chiamerebbe carattere, no, io voglio innalzarti a poesia! Non voglio essere poeta per altri. Móstrati, e io ti poetizzo. Mi nutro della mia stessa poesia e questo è il mio solo cibo. O forse non mi ritieni degno? Come una baiadera che danza in onore del dio, così io mi sono consacrato al tuo servizio; leggero, con poca veste, agile, disarmato, io rinuncio a tutto. Nulla posseggo e nulla desidero possedere. Nulla amo e nulla ho da perdere, ma non per questo son divenuto più degno di te, di te che da gran tempo ormai sei stanco di strappare agli uomini ciò che essi amano, stanco dei loro vili sospiri e delle loro vili suppliche. Sorprendimi, io sono pronto. Nessuna posta, battiamoci sull’onore. Mostrami lei, mostrami una possibilità che abbia tutta l’apparenza d’una impossibilità, mostramela anche tra le ombre dell’inferno io andrò a prenderla. Lascia che ella mi odii, mi disprezzi, mi mostri indifferenza, ami un altro: io non ho paura; ma smuovi le acque, rompi la calma. Lasciarmi in tal modo morire d’inedia è cosa miserabile, non degna di te, che certo immagini d’essere più forte di me. [...]

    Søren Kierkegaard – Diario del seduttore

    Con un augurio di pronta guarigione per il suo amato paziente, le porgo i miei più cordiali saluti.

    Antao Sacarolhas

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