Andrea Cirolla: La sera

Dom, 07/11/2010 - 09:46

Andrea Cirolla: La sera

 

Cielo bluètte e stelle la sera. Come domani lo è stato anche ieri. Sulle scale verso il giardino, i piedi a penzoloni. Sandali di cuoio leggero, ai piedi calzini in cotone un po' larghi. Se scende un fiocco di capelli lo tiene il vento, appena sollevato pare ancora più bello. Nessuno parla e non parla anche il tempo, fino a quando non è ora di andare non è ora. Finché è prima, di andare, a dormire, tutti insieme, nella casa, si sta in attesa. L'albero ha i suoi suoni accatastati, lascia sentire un puntinismo di cinguettii, un fruscio davvero elegante che agita rami che poi non si vedono. Intanto quasi un tremito uscire dall'ombra delle foglie risponde senza domande allo sguardo inclinato della bambina, che siede. Sembra si ritiri dalla vastità, il cielo, o è l'albero che si alza. Intanto qualcuno fuga i sogni voltandosi indietro, uno scatto – poi la finestra si apre col passo del vento. La casa, così, ha una presenza, e i capelli immobili di lei. Le mani tornano al buio disciplinate dall'ombra, come prima di loro le foglie.

  1. Nicola (non verificato) on Gio, 07/15/2010 - 07:06

    commovente la brevità e poi anche levigata se è un niente il racconto; l'esattezza di: "suoni accatastati"

    Nicola