• gisy on Gio, 01/10/2008 - 19:23

    Non è una poesia, ma è uan dedica per la stiratrice

    Fragili - fili d'erba vicini -
    ma così indifesi -
    Eppure sembra lo stesso verde dall'alto.
    Un tempo era odore d'estate
    e si saltava gli ammucchiamenti di fieno.
    Niente vetri dalle sibilanti sottili fessure.
    Fili d'erba che si accasciano alla prima pioggia,
    si torcono al vento,
    davanti agli occhi senza abbraccio
    - un verde solitario di capelli spettinati.

    Il dolore non si può mai raccontare abbastanza -
    questa è l'unica verità che conosco;
    potrei scriverne cento, mille di libri,
    leggerne altrettanti,
    e sentire ancora troppe pagine vuote, e da riempire
    - E voi luce accese distanti?
    Dove siete?
    Sub-limine dei pensieri dove un'anima si erige e l'altra si inginocchia
    pensate ai giorni avvenire -
    o c'è un passato che vi sorregge il destino?
    Sfama la bestia .
    Abbevera l'anima.
    Beati voi fantasmi all'opera.
    Invisibili corazze che tengono i giorni,
    prima che uno scompaia e l'altro appaia
    Carne, piaga del tempo
    Io so che il mio credo è sparso,
    quanto il mio non credo
    Nessuna preghiera mi piega alla fede,
    mai abbastanza.
    Madonna blasfema che mi appaghi i sogni.
    Mi vedrete distante inutile come la vita di chi non si conosce.
    Potrei mai occuparmi un'ora al mese di te stiratrice?

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