• trasciatti on Lun, 05/18/2009 - 17:06

    Una volta per tutte pensai:
    «Chi le aiuta? Chi aiuta
    le donne che li lavano,
    e che dopo li stirano,
    a piegarli, i lenzuoli?
    Qualche volta qualcuno,
    quasi sempre nessuno.
    E piegare un lenzuolo è faticoso
    per una donna sola,
    per quanto lunghe siano le sue braccia
    e per quanto si stringa al petto il mento
    abbassando la faccia
    nella breve umiltà del piegamento».
    E decisi che fosse il mio lavoro:
    una cosa mai fatta da solo,
    ma sempre almeno in due, un utile,
    duttile, impensato servizio.

    Camminai per le strade gridando,
    come gli antichi arrotini e ombrellai,
    impagliatori e spazzacamini: gridavo:
    «Chi vuole, donne? Chi mi vuole?
    Chi vuole il piegatore di lenzuoli?
    Donne, chi ha lenzuoli da piegare?»
    Le loro facce, dapprima,
    titubavano dietro alle finestre
    o appena sporte da terrazzi e porte
    mi ridevano i loro no,
    poi una aprì, e grido: «Io!
    Io ne ho quattro, quattro da piegare!
    Piegatore, quanto sarà il pagare?»

    (da: Roberto Piumini, “Il piegatore di lenzuoli, Aragno 2009, pp. 9-10)

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