Dopo Frate Indovino, Il Sesto Caio Baccelli, Il Bignami, Il Borzacchini e il Devoto-Oli, arriva Il Trasciatti. E' un calendario, un almanacco, un inventario di cose vecchie e inutili, un ricettacolo di scarti, di cose e libri dimenticati, di autori che non si leggono più o che non si sono mai letti. Ma è anche una specie di condominio dove sono stati invitati alcuni amici ad abitare, l'uno accanto all'altro, ma in completa indipendenza. Amici miei, voglio dire, fra loro magari neanche si conoscono. Così li posso avere tutti qui, vicini anche se lontanissimi, per fare delle belle chiacchiere inutili. Ognuno ha qualcosa di dimenticato nella testa, qualcosa di cui non parla mai con nessuno perché quasi si vergogna, o perché sa che tanto non lo stanno a sentire. Ebbene, questo è il luogo dove tirare fuori le vergogne. Io, per esempio, ho un mucchio di articoli che i quotidiani e i giornali in genere si sono ben guardati dal pubblicare. Non mi hanno neanche risposto. Potevano almeno dirmi, che so, "Guardi, a noi non ce ne frega niente del suo Francesco Franceschi difensore del Metastasio", che io invece amo tantissimo anche se non so nemmeno chi era. Però non me lo hanno neppure detto, son stati zitti. Hanno chiuso la redazione a chiave, e loro dentro zitti per paura di farsi sentire. Io lo sapevo che erano dentro, origliavo dalla porta e sentivo dei respiri di giornalisti ansiosi. Fumavano anche in silenzio, ma non osavano aprire le finestre per non fare rumore e tradirsi. Così la stanza è diventata una camera a gas e sono tutti morti asfissiati. Per colpa mia e della paura che avevano di Francesco Franceschi.
Alessandro Trasciatti è nato a Lucca nel 1965. Ha pubblicato "Prose per viaggiatori pendolari" (Mobydick, 2002), "La via dell'orco" (Trasciatti 2008) e varie plaquettes di versi e prose. Ha collaborato a "Paragone", "Poesia", "GenteViaggi".
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Buongiorno, Vannini, questo è il suo nuovo ambulatorio. Le piace? Faccia pure come se fosse in casa mia.
Ecco, dottor Trasciatti. Due dottori e una capanna.
Sì, siamo due ottimi dottori, non posso negarlo.
Ma ora che cosa ci facciamo qui?
E’ una bella domanda. Mi sembra di essere nel Limbo. E’ davvero tutto bianco, tutto asettico. Ci sono solo le nostre voci. Io non la vedo mica.
Si sta bene però.
Cerchiamo di non fare troppo rumore, e soprattutto stiamo bene attenti che non entri qualcuno. È lei, dottor Trasciatti, che ha le chiavi dell’Astanteria. Mi raccomando, allontani (con un semplice gesto della mano) quelli che penetravano di là.
Per il dottor Cinquini vedremo…
Sì, si sta bene, questo limbo è un paradiso fermo, senza il rumore delle sfere celesti né luci, né colori, si sta proprio bene. Però non me la sento di chiudere a chiave, godiamoci questo parlatorio silenzioso, questo bianco latteo di uovo, l’uovo è perfetto, lo sa bene anche lei, e il latte di gallina molto vicino alla perfezione. Mi sembra quasi di parlare come lei, non so se è una bella cosa. Comunque voglio purgarmi, qui mi sento decantare, i bruscoli del cervello vanno a fondo e resta un’acqua chiara, un anice.
Ah… un vero paradiso. Speriamo che non se ne accorga nessuno.
Caro Vannini, nell’ultimo periodo della mia vita – voglio dire in questi ultimi tempi – sono stato molto in giro per le città umbre, per i paeselli francescani, ho dormito anche in una celletta a strapiombo su una vallata verde, e poi scendevo giù al bar a bere dei bicchierini di Vernelli. Ora, lei non credo che conosca il Vernelli, è un anice, appunto, ma un anice secco, non dolce come la sambuca (che poi non credo sia fatta con l’anice ma con gli ossi cavi del sambuco). Ebbene questi bicchierini di Vernelli mi davano delle visioni francescane, molto purgative, degli animali che parlavano, dei lupi buonissimi, dei girifalchi che allattavano le colombe pasquali. Poi tornavo nella mia celletta strapiombante, risalivo la china rocciosa e mi acciambellavo nella nicchia. Ho dormito molto grazie al Vernelli. Glielo consiglio vivamente.
Io conoscevo un Vernelli. Abbiamo dato insieme un esame di psicopatologia dello spirito col professor Burchielli. Andò benissimo. Mi ricordo che festeggiammo con una pizza da Chimenti. Poi disquisimmo a lungo sulla cottura chimentiana del calzone. una cosa davvero particolarissima. Anche la pizza la cuocevano così, da tutt’e due le parti.
caro Vannini,
se chiede in un bar del Vernelli si fa ridere dietro, credo che il collega Trasciatti all’ultimo congresso abbia capito male oppure avesse in mente l’ammorbidente: l’anice si chiama Varnelli e se ne contendono la provenienza l’Umbria e le Marche, ha qualità allucinogene se ne usa una punta in terapia con pazienti più realisti del re.
Trasciatti l’ho visto con grandissimo piacere a quest’ultimo congresso m’è parso a tratti un po’ sofferente di stomaco
F.Karter
Caro Trasciatti,
Mi accorgo di approfittare della Sua disponibilità, ma riguardo alle nostre dissertazioni davanti alle locomotive galleggianti del Lac di Piediluc volevo dirle che mi sono andato a riguardare i vecchi testi scolastici e il lago a cui si riferiva il poeta era il lac di Bourget mentre Julie era trattenuta a Parigi dalla malattia del languore.
Le consiglio lettura di Minkowski La schizofrenia Einaudi bella distinzione tra reverie normale e reverie patologica degli schizoidi sognatori che tendono a “essere nella luna in modo permanente”
Ah, caro Piediluc, la ringrazio della precisazione sul Varnelli, in effetti ultimamente ho dei problemi vocalici. Quanto al lago di Bourget, cosa intende dire? Paul Bourget? Non credo avesse un lago. Non ricordavo poi che Julie fosse rimasta a Parigi con il languore. Se languiva, perché non raggiungeva il suo amato? Era forse scema?
François Piediluc
Mio caro Trasciatti,
pare proprio che il lago di Bourget si trovi in Savoia, quanto a Julie oramai doveva essere più di là che di qua e tra i due come al solito l’amore era solo spirituale.
A proposito di osmosi cerebrali, la paziente che ho in cura da oltre 40 anni, quella con la cute e gli arti che prendono fuoco, stamane mi ha raccontato un sogno:
“Di fronte alla mia finestra abitava un uomo in borghese, il quale si presentava con nome di donna, scoprivo solo più tardi che in realtà era un monaco frate eremita. Dopo aver fatto una foto di gruppo venivo a sapere che il monaco aveva un figlio grande. Dicevo questa cosa ai miei genitori, appena i miei lo vedono lo abbracciano, lo invitano a cena dicono di conoscersi dai tempi dell’università e che il suo cognome è …………elli.”
Singolare Trasciatti, non trova? Umbria, eremiti, santi, il nebuloso signor ………..elli (Varnelli?)
Dottor Vannini, vuole sempre che glielo porti il Cavallo in ambulatorio? Ne sarei onorato. Quanto a lei, caro Piediluc, devo pensare a cosa risponderle, ora sono affrettatissimo andando nel mangiare.
Stimabile dottor Vannini,
sono entrato in ambulatorio, ho appeso la mia vecchia palandrana alla gruccia, ho cercato invano una seggiola, ma qui è strapieno! Non c’è già più spazio, cosa è successo? Io me ne sono andato, ma andandomene lascio un appunto, una lettera. Ho pure il dubbio di aver sbagliato ambulatorio, la targhetta recita “Vannini dottor psichiatra”, ma il mio problema tocca la psiche solo a latere, tocca il cuoio capelluto per la precisione. Questa lo stato dell’arte: presento varie e fastidiose pustole sulla testa, alcune scoppiano al contatto con le dita, altre persistono intatte e anzi si gonfiano sempre più. Quelle che scoppiano poi creano un manto di croste… Non proseguo, mi fa troppo schifo. Comunque questa è la mia personale eziologia: credo sia tutta una questione di pensieri, non voglio dire che io faccia pensieri luridi, però qualche connessione deve pur esserci…
Guardi, io non posso rispondere a uno che si nasconde dietro una papaia. Ci vuole nome e cognome. In quanto alla malattia l’eziologia psicogena è ovvia. Dunque in me troverà il taumaturgo ideale. Basta una firma plausibile. Non tenti nomi di fantasia perché mi irritano.
nv
Reverendissimo Vannini,
lei è un dottore severo. La vergogna mi faceva nascondere dietro una papaya, ma la vergogna sarà un prezzo equo da pagare per le sue cure. Così ecco il mio nome,
Rocco Papageno
Caro Rocco,
mi permetta una piccola indispensabile premessa.
Se esistono malati immaginari, e quindi malattie immaginarie, non possono che esistere medici immaginari e terapie immaginarie.
Il medico immaginario non può che essere lo psichiatra. E lo psichiatra ovviamente non può che essere me. Cioè: io non posso che essere il dottor Vannini.
Chiarito questo veniamo a lei.
La sua malattia, se non ho capito male, è un’apparente putrefazione del cuoio capelluto. Dico apparente perché nessuna putrefazione è qualcosa di più di un fenomeno immaginario (ossia allucinatorio). Anzi, direi che tutte le putrefazioni possibili e impossibili sono qualcosa di meno di un fenomeno immaginario, essendo esse stesse completamente immaginarie (ossia apparenti) e quindi estranee alla sostanza medesima del fenomeno. Certo questo “qualcosa” che supera il fenomeno in tutte le direzioni possibili e impossibili può prendere forme imprevedibili e in genere perniciose. Quello che supera il fenomeno non può essere circoscritto. Se lei mi avesse parlato di una pustola, ecco, essa sarebbe un fenomeno. Ma una vaga e al tempo stesso diffusa marcescenza del cuoio capelluto non può che definirsi un metafenomeno, ossia una vera e propria putrescenza metafisica: la cosiddetta metaputrescenza, così tipica e così cara a noi psichiatri.
Certo la cura è complessa e non è detto che sia priva di pericoli mortali. Ma lei, caro paziente, sa meglio di me che il malato usa la propria malattia per aggredire il medico e la Medicina in generale, e che alla fine sarà una lotta per l’Esistenza senza esclusioni di anatemi.
Lei non può che invidiare il medico sano, il di lui cuoio capelluto privo di imperfezioni, e in un certo senso unto da un soprannaturale e protettivo velo sebaceo, allora lei (paziente) innalza la sua pustolosi come una vera propedeutica all’Apocalisse, come l’incipit dell’Ammarcimento Universale.
Devo riflettere profondamente sul suo caso, perché il mio animo è turbato da una fluttuante farmacopea (che è quasi sempre farina del diavolo).
Comunque vediamoci una volta ogni due giorni per valutare la possibilità di una terapia sistemica.
Nel frattempo si bagni la testa con l’Acqua Santa almeno una volta al giorno.
nv
Caro Bourget Piediluc, lo sa che questa storia degli amori spirituali mi ha stufato, io non ci credo a questi amori spirituali, l’amore non è mai spirituale ma molto carnifero e marcescibile, sennò non è amore attrattivo, perché chiamarlo amore? E’ un’affinità mentale, pensativa, ma l’amore è un’altra roba, dico proprio roba. E questa Julie mi dispiace per lei, non sapevo che era moribonda, e mi dispiace anche per Lamartino, ci mancherebbe, non sono così gaglioffo.
Poi dicevo al Vannini, lo vuole il Cavallo in ambulatorio o no? Non tergiversi, è una questione di prim’ordine.
Caro Trasciatti,
non lo dica a me che di amori platonici e neoplatonici ne ho davvero le tasche piene! Nel 1999 ero specializzando a Lipsia per pazienti in dannodaplatonismo. Ricordo che allora, durante i seminari, il caro professor Cappelli modenese faceva degli interventi molto efficaci sintetizzando il concetto Nietzschiano – Dobbiamo mantenere la fiducia che riponiamo nel nostro corpo- urlando ogni tanto: W il .azzo! W la .iga ! La sua concisione creava tanta ilarità e spesso la uso la sua formula per scuotere pazienti mentalizzati/catatonizzanti da danno platonico.
Sulle Nuove Terapie: fate fare ai vostri pazienti un giardino pensile, basta un terrazzino 6×2, buttate terra, seminate erba o anche altre piante, poi teneteci qualche gallina, occupatevi delle galline: il mangime, le uova, i pulcini, pulir via le cacche, dopo alcuni mesi croste, psoriasi, scaglie, pustole sul corpo e sulla cute del paziente tendenzialmente spariscono e anche nei casi cronici si sono verificate remissioni. Anche Jung si sa quanto beneficio traesse dai suoi lavori in campagna.
Al Vannini
Vannini, sa che io la stimo dal primo momento che l’ho conosciuta e che ho letto i suoi articoli per me fondamentali e che il confronto con lei mi ha risparmiato l’ennesima scuola di specializzazione quadriennale in bioenergetica, ma me lo lasci dire:
neanche a me risulta chiaro il suo atteggiamento nei confronti del Cavallo.
Cosa le ha fatto il Cavallo che lei non decide?
A volte mi capita di svegliarmi la notte quasi trasalire pensando ma chi è il Cavallo?
E Vannini è veramente l’uomo che credo di conoscere?
Guardi dottor Piediluc,
io la faccenda del Cavallo non me la ricordo proprio. Ma è stato un mio paziente? Per quello che riguarda la remissione delle pustole con le nuove terapie di cui parla, sono abbastanza scettico. Secondo me la terapia d’attacco è sempre l’Acqua Santa.
nv
Caro Vannini,
vedo che lei è mattiniero come me, nevvero che alzarsi presto la mattina dà questo senso di dilatazione esagerata?
Non volevo contrastare la terapia L’ACQUA SANTA E’BENEFICA SEMPRE, sul capo e da spandre sui 5 sensi in caso di ottundimento, ma non sottovaluti il benedettino ora et labora e dunque l’impegno manuale come accompagnamento alle cura battistiche nel tentativo di alleggerire i pensieri dei pazienti cui tali pensieri finiscon0 letteralmente per incrostarsi. Pace e Bene
Messaggio strettamente confidenziale per A.Trasciatti
Senti ma Vannini sta bene?
Tu lo vedi più spesso di quanto non lo veda io, finge addirittura di non conoscere Cavallo?
Forse gli serve un periodo di riposo, che dici?
Mio cugino Piedipoul vorrebbe contattarti per la terapia di disintossicazione post ipnosi, fammi sapere senza fretta.
dottor trasciatti, vedo che qualcosa ha fatto. l’archivio medico (ARCHIVIO MEDICO non archivio e basta) va comunque svuotato e riempito con tutta la roba che era di là, presa pari pari. semmai faremo una scelta poi. per quanto riguarda la sua specializzazione io suggerirei veterinaria, mi pare sia molto adatta alla sua personalità grossolana (da praticone più che da scienziato). poi nell’ambulatorio credo che qualche animale domestico ci stia bene, e gli animali si contagiano facilmente.
a proposito bisogna convincere questi nuovi dottori (piediluc e karter) a partecipare a qualche conferenza. i testi poi li travasiamo nell’archivio.
ve bene?
nv
Ma, guardi dottor Vannini, per l’archivio MEDICO ho già sistemato. Per i travasi in detto archivio non ci sono problemi, già ora è stato tutto travasato pari pari lì dentro, certo, sotto forma di Post Unico, non si può fare altrimenti.
Invitiamo pure Piediluc e Karter alle conferenze, mi pare che abbiano belle cose da dire.
P.S. Messaggio per Piediluc: Vannini non è pazzo, ma è molto contorto, adesso sta mettendo in atto una strategia difensiva narcisistico-diniegativa, fingendo di non ricordare il Cavallo! Bisogna procedere con cautela, come con i sonnambuli.
Per tuo cugino Piedipoul, non ci sono problemi, mandalo da me quando vuoi.
Buonasera dottor Trasciatti, m’ha detto lo zio che potevo disturbarla. Scusi l’ora, è proprio notte, ma son sfasato,sapesse, oh! d’uno sfasato, sto smettendo di fumare . Glielo ha detto lo zio? No, sa, oramai ne fumavo trenta e passa, non sentivo neanche più il gusto, sol che m’ avevan detto con l’ipnosi te vai via liscio, smetti che non te ne accorgi neanche. Sì mia nonna! Di giorno mangio tipo venti carote nè grandi nè piccole, carote medie, piuttosto tenere, e altrettante di notte, che ho l’insonnia, non so, sto facendo una fatica bestia sa, l’ ipnotista non voleva neanche ipnotizzarmi, mi ha detto che secondo lui uno nelle mie condizioni non avrebbe retto, uno emotivamente instabile e soggetto a depressione, ci pensa due volte prima di cavargli da fumare, poi però m’ha fatto stendere sul letto, ma aveva già iniziato a ipnotizzarmi quando sono entrato nella stanza, secondo me; il suo ambulatorio somigliava stranamente a quello di un altro psichiatra che m’ha avuto in cura, uno studio con la sala d’aspetto senza finestre, non so come sia lì da voi, ma m’è parsa una circostanza curiosa: due ambulatori con la sala d’aspetto blindata, senza via d’uscita, senza presa d’aria, e lui dopo, dopo che m’aveva fatto stendere, ha iniziato la vera seduta con davanti ai miei occhi il mio pacchetto di sigarette preferito poggiato su un tavolino che lo dovevo guardar fisso, gli occhi di quest’uomo, lo sa, avevano qualcosa d’impressionante, a un certo punto mi son dovuto scusare che non lo reggevo mica il suo sguardo mi son messo a guardare il pavimento, gli ho detto scusi ma io i suoi occhi non li reggo mica, scusi se guardo in giù, ci avevo la netta sensazione che se lo guardavo un altro secondo lui lì poteva farmi fare quel che voleva lui, diventare qualunque cosa, un assassino, un maniaco sessuale, un frate, un elettrauto, un camionista…. Comunque adesso il fatto è, sto nervosismo che non si riesce a calmare, mio zio mi fa: vieni a lavorare in campagna così scarichi, cazzo scarico zio, cioè per me la scarica dottore è la scarica sessuale, cioè non la campagna, piantar le zucche le zucchine, sol che m’ha mollato anche la mia morosa allora è un casino, mio zio non so di che scuola di pensiero sia perchè poi ha pigliato una madonna di Lourdes che avevamo lì da un pezzo su uno scaffale, quelle bottigliette di plastica con la corona della madonnina azzurra che in realtà è un tappino, che ce l’aveva portata una vecchia donna di servizio lui l’ha aperta, che era ancora nuova, m’ha dato una spruzzata d’acqua di Lourdes sulla bocca e m’ha detto Questa non può che farti bene, e comunque son le cinque del mattino e son ancor qui che brigo, le scrivo dunque questa lettera a lei perchè lo zio ha detto: se non ti fidi di me scrivi a Trasciatti che è un luminare. Io son di quel ramo della famiglia diciamo più modesto di gente semplice, i Piediluc son medici, poeti, giornalisti,maestri, intellettuali insomma e così via diciamo dei professionisti, via, noi Piedipul siam sente alla buona che non ha studiato io ad esempio ho un’ edicola, mio fratello vernicia le giostre, non so se mi sono spiegato sta storia del nervoso che mi sale su addosso e del fatto che non dormo, prima per via di troppa nicotina e adesso uguale per via di senza nicotina. Io spero in lei caro dottore.
Pepé Piedipoul
Caro Pepé, la sua lettera è toccante. Forse che avesse davvero ragione l’Ipnotico a non volerla ipnotizzare? E’ possibile, d’altronde, che quella dell’Ipnotico sia stata soltanto una manfrina metodologia atta a verificare la sua (di lei Piedipoul) risolutezza nel voler intraprendere l’azione disintossicativa. Ma è pur anche vero che l’Ipnotico potrebbe aver iniziato l’ipnotismo a sua (di lei Piedipoul) insaputa, come lei stesso suggerisce ipotizzando di trovarsi sotto ipnotismo ancora fuori dell’ambulatorio, senza il quale ipnotismo già in atto, lei col cavolo che sarebbe entrato nell’ambulatorio. Quindi, come bene vede, i casi sono tre. Uno peggio dell’altro.
Quanto allo scaricamento, concordo con lei che sia di natura sessuale e non fisico-meccanico-ortofrutticola. Un mio paziente, per farle un esempio, si era convinto che lo scaricamento avrebbe potuto attuarsi contro un mattone. Prese un martello è cominciò a batterlo selvaggiamente sull’ignaro mattone fino a ridurlo in polvere. Al che, percepì sì uno stato di affaticamento concentrato soprattutto nel braccio destro, ma non ne trasse alcun beneficio rilassativo e continuò nel suo stato di stressatura mentale fintanto che non lo andò a trovare la fidanzata con la quale fece… be’, ci siam capiti.
Per quanto concerne l’acqua di Lourdes, le suggerisco di girare la domanda al dott. Vannini, il cui fratello Roberto è rappresentante di Articoli Sacri e sicuramente è persona più preparata di me in questo campo.
Comunque lei perseguiti e non si abbatta.
Mi vien da chiederle: ma una riduzione graduale delle sigarette è una bestemmia? Secondo me passare dalle cento-centocinquanta che fuma attualmente a dieci-quindici sarebbe già un risultato.
Mi faccia sapere.
Saluti distinti
Mi fa piacere vedere che lei, dottor Trasciatti, visita, fa diagnosi, prescrive… Ma così non va bene. Noi non siamo una comunità democratica di dottori. Qui c’è un primario, poi c’è un veterinario (LEI), e poi ci sono dei dottorini. Insomma bisogna definire accuratamente la piramide. e poi dov’è finito il LIMBO MEDICO? dov’è quella bella culla silenziosa che dondolava due dottori? E guardi, fin che eravamo in due io una certa democrazia la potevo anche sopportare. Un primario e un veterinario possono convivere e la differenza è talmente evidente che non disturba. Ma qui è un’altra faccenda Trasciatti.
Guardi, il Limbo Medico in effetti era molto bello, ma non so se è tecnicamente possibile, cioè non so se sia possibile sigillarlo, farò delle prove. In questo modo potremmo avere un Ambulatorio, un Archivio Medico, un Limbo Medico e magari anche una Sala Conferenze, ma – ripeto – devo vedere se è possibile mettere i sigilli al Limbo.
Quanto alla piramide, concordo: Primario, Secondario (Veterinario), dottorini.
Sì, sigillarlo è indispensabile.
Credo potremmo ammettere il dottor Cinquini, in modo da avere una trinità perfetta. Giusto anche avere tre locali appena si entra.
AMBULATORIO
ARCHIVIO MEDICO
LIMBO MEDICO
Comunque non trascuri i pazienti, Vannini, mi raccomando.
io ho un solo paziente: ROCCO, il PAZIENTE UNICO
sono impaziente di rivederlo e sentire che effetto ha fatto l’acqua santa.
UN CAMIONISTA DI CAMPOGALLIANO
C’è da firmare una bolla per della merce da consegnare.
Che roba è?
Una partita di 2000 padre pii obsoleti nel senso che gli è venuta male una piega del mantello e dunque non sono vendibili in negozio e una partita di 2500 Madonne di Lourdes riciclate cioè che contengono acqua normale e non benedetta.
La roba è indirizzata al dott. Vannini Roberto.
Io qui faccio solo le pulizie, nessuno mi autorizza a firmare, sono responsabilità che non mi prendo.
I dottori arrivano più tardi. Passi dopo
Caro Trasciatti,
mi fa piacere che anche lei come me condivida il fatto che quando si dice scarica anche lei pensi al chiavare, visto che qui in casa mia con tutto quel ramo di poeti-scienziati uno che rifiuta di piantare le zucche e preferisce leggere i giornali e i libri in edicola e pensa al chiavare gli dicono che è uno che ci ha dei problemi o che comunque è un pigro che non ci ha voglia di fare un tubo, ho ordinato alla farmacia delle fiale di ipotalamo che dice che calmin l’appetito, poi nel week end son partito per incontrare una donna che conosco da dieci anni ma con cui non c’era mai stato niente perchè io avevo sempre amato la mia morosa, la mia morosa fuma come una ciminiera, sempre fumato, a casa le tende, le coperte, i suoi vestiti nell’armadio ha preso su tutto l’odor del fumo una cosa che a me mi eccita solo il pensiero, non solo perchè in questi giorni rinuncio alle sigarette ma da sempre la camera da letto di questa donna m’ha fatto impazzire, soprattutto quando l’armadio è aperto, e l’anta lo è spesso, e allora si intravedono i vestiti, le sue camicette, quelle che porta da dieci e passa anni e che le vanno ancora bene o le magliette, ogni tanto la rivedo questa stanza, le dico dottore che mi basta chiudere gli occhi che la vedo e che ne sento anche il profumo dopo più di vent’ anni, ma sa il colmo dottore:questa donna che ha sempre professato che non avrebbe mai potuto stare con un non fumatore, a un certo punto per vari casini s’è messa con uno che non fuma, noi abbiamo avuto dei problemi delle vite che si son un po’sbrendolate per loro conto, anche se io la amo ancora come il primo giorno che l’ho vista, dottore ha capito s’è messa con uno che NON FUMA! c
Che non fuma, che lei per anni ne aveva fatto una battaglia esistenziale di sto fatto che non si sarebbe mai messa con un non fumatore, che tutte le volte che lei s’accendeva un’amata sigaretta le avrebbe detto dai smettila guarda che ti fa male, e invece …. sa dottore questo per me è un dato inspiegabile… e in fondo in fondo … questo glielo dico perché visto che in famiglia da me ci son degli scienziati un pochino di di psiche ne capisco anche io, e sa cosa penso, penso che io sto smettendo di fumare perchè vorrei essere in tutto e per tutto come quello che adesso sta con la mia morosa, diciamo ex morosa, anche se lei se n’è sempre guardata dal dire che fossimo morosi, si vergognava per via dell’ edicola, capisce; fossi stato un Piediluc, ma sono solo un Piedipolu, che fuma che ha un’edicola e che legge, anzi che fumava e che leggeva perché sa dottore ho una distrazione a pensare che lei è in giro per la città col suo nuovo moroso, che tra l’altro non fuma, son nove anni che sta con questo mi capisce! Che io non riesco neanche più a leggere niente, mi si rompon come le righe davanti agli occhi delle volte perchè am vin da zigher saper che è con un’altro, di questa donna, come le ho detto, amo soprattutto l’odore, anche con l’aggiunta e l’artefazione del fumo, ma anche semplicemente l’odore anche della sua pelle dopo il bagno quando le vien voglia di farselo, di quegli odori che quando ci stai vicino non ti laveresti mai, ho conosciuto anche donne più belle di lei, forse più simpatiche, ma di quelle che quando ci stai insieme poi ti vien subito voglia di lavarti mentre con lei come dire, è sempre tutto pulito anche gli odori, se un altro metti li avverte come puzze per me son sempre profumi, e mi piace dopo che siam stati assieme star soprco di lei, sporco per dire, sarà la chimica dell’amore, con le altre capisce dottore per quanto sian belle spiritose talentuose, ci trovo sempre un unghia che non va, mentre questa, questa qui, tranne questo fatto che ci ha un altro, non mi difetta niente, e poi è una capisce che va come il vento è una donna veloce come il vento che non sai mai dov’è dove si trova ma questa è anche la sua meraviglia diciamo questa qui io la trovavo pefetta e LA TROVO PERFETTA ANCHE OGGI QUANDO OGNI TANTO, SCARSE VOLTE SI FINISCE A LETTO E’una DI QUELLE DONNE CHE ANCHE UN ATEO COME LO FAN CREDERE IN DIO, ALTRO CHE L’ACQUA DI LOURDES, QUANDO AMO QUESTA DONNA E LE AMA ME NONOSTANTE TUTTO QUEL CHE è SUCCESSO IN QUESTI VENT’ANNI IL CREDO DIO MI SAlE dalla punta dei piedi fin su alla testa, che se anche non me lo ricordavo più, dai tempi di quando facevo il chirichetto, l’odore di quella stanza e le gambe di lei me lo fan zampillar nella mente come quando ci avevo dieci anni.
Se per caso incontrasse mio zio e lui le rivelasse il nome della donna e lei casualmente la conoscesse, non si sa mai, mi raccomando al segreto professionale, non vorrei che venisse a sapere che sono ancora così cotto di lei.con stima e fiducia P.P.
Caro TRASCIATTI,
mio nipote mi riferisce che i vostri scambi epistolari gli giovano, spero che non ti abbia ammorbato con la sua storia d’amore per la signora De Pippes una donna con con la quale era amico da ragazzo e con la quale ebbe una storia di pochi mesi più di dieci anni fa, lui è ancora convinto ogni tanto di finire nel suo letto di fare l’amore con lei, ma si tratta di un’ossessione che trascina con sè un bell’apparato allucinatorio, te ne parlerò se occorrerà.Grazie di cuore per quel che stai facendo per il ragazzo, da anni è chino su una romanza che ha dedicato a questa donna e al loro comune fumare ho letto una volta ne ho intraviste poche righe, il nostro amore è legato a un filo di fumo, cose così, se non dovessi più sopportarlo parlerò con Franz per affidarlo una clinica tedesca
Cari Vannini e Trasciatti,
non confidate troppo nelle vostre piramidi, il vostro schema gerarchico piramidale riflette un modello clinico oramai obsoleto, almeno qui da noi in Germania, badate prima di dire che il veterinario è secondario, molti studi importanti e di fama di nostri emeriti colleghi che confidavano ancora in questo ordine gerarchico stanno chiudendo qui in Germania, mentre si stanno affermando notevolmente (ne ho parlato a lungo col professor Cappelli di modena, alcune sere fa) gli studi di psicologi per cani-
Amicalmente F.Karter
Un camionista? Mah… dicono tutti così. Anche Giovanni Castorp diceva sono sano e son venuto a trovare mio cugino (Gioacchino mi pare).
Come possa pretendere un camionista di tornare tra quelli sani non si sa. Roba da matti.
Poi non capisco che c’entra quel lavativo di mio fratello sedicente rappresentante di ciarpami per sagrestie e circoli religiosi.
Un camionista di Montegalliano dice… come se qui fossimo tutti uscieri e non si capisse a colpo d’occhio con chi si ha a che fare. Si fa presto a dire io sono un camionista di Montegalliano. Sì, allora io sono un panettiere di Canneto.
Lei è molto malato, caro il mio camionista, e certo qui non è cascato proprio benissimo, perché, a parte me e il dottor Cinquini, è un macello. I pazienti muoiono tutti come mosche nel DDT.
Piediluc: Scusi Vannini ho capito bene? C’è un camionista di Campogalliano o di Montegalliano?
Camionista: Cosa fate? Mi prendete per il c… sono un camionista punto e basta.
Piediluc: Dovrei chiederle un grosso piacere. Non è che per caso lei va verso la Germania?
Camionista: Guardi parto domani alle 9 per Francoforte
Piediluc: dovrei chiederle di portare una persona.
C. Di chi si tratta?
P. Di mio nipote.
C. Quanti anni ha?
P. 37 Bisogna che pensi che fa un viaggio di piacere.
C. E invece?
P.Invece lo manderemo in una clinica in Germania esattamente a Francoforte proprio lì dove va lei, capisce lei è un dono della provvidenza, lì in Germania con i tedeschi poche mezze misure, e comunque speriamo che guarisca e che non gli facciano del male sa com’è….
C. Ma cos’ha suo nipote? Non sarà mica contagioso?
P. Ma no, non credo… eppure non ci giurerei…
C.Solo che lui non deve sapere che lo mandiamo in clinica, si tratta di una malattia cronica soffre di allucinazioni ma non è cattivo, ieri ad esempio, per strada, ha fermato una signora, le voleva togliere la camicetta sostenendo che portava una vecchia camicia di sua moglie, blu coi fiori rossi,e che non ne aveva il diritto, tra l’altro lui non è mai stato sposato in vita sua, capisce, si inventa tutto, di questa moglie, a volte abbozza a anche un mezzo discorso su un’altra moglie, tra l’altro se avesse voluto di mogli in realtà avrebbe potuto averne almeno tre o quattro, era belloccio e simpatico ma non s’è mai sposato, pochi giorni fa s’è messo a discutere con un’altra signora per la strada, arrabbiato del fatto che lei si fosse comperata una borsa come quella che lui aveva regalato anni prima alla moglie, oppure una volta ha fermato un’altra e le ha detto Guardi lei che questo orologio è di mia moglie, come fa ad avercelo lei, glielo ha forse regalato? Eh c’è poco da fare oramai … ha il cervello che pare budino, ma durante il viaggio non si preoccupi non la disturberà, adora guardare fuori dal finestrino.
L’apparizione di un camionista in un ambulatorio psichiatrico è direi normalissima. Perfino i gruisti rientrano nella routine, e i demolitori di treni. Sono comunque tutte figure – secondo me – distruttive. Ma questo è il nostro lavoro, e noi siamo qui per ricostruire.
Quello che trovo inaccettabile da parte di un camionista, è adoperare un pacco da consegnare per tirar fuori mio fratello Roberto che proprio non c’entra nulla, e che tra parentesi nessuno vede da almeno 7 anni.
Ottimo l’intervento del dottor Pediluc, anche se la di lui posizione è un po’ incerta, qui, nell’ambulatorio. Cioè mi pare che non sappia decidersi (lui) tra il malato e la malattia.
nv
Volevo appunto parlarle di questo Vannini,
la bolla da lei vagheggiata con le anime dei professori a lei più cari (Trasciatti e Cipriani) i quali le sono intimamente legati da tempo ha il sapore magico della trasfigurazione sul monte Tabor e a un certo punto ho cominciato a dubitare dell’ingresso di noi altri medici di area franco tedesca, ho temuto a un certo punto che avremmo potuto turbare eccessivamente l’ ordine che vi eravate dati, questo pensiero mi ha un po’ preoccupato ma alla fine ciò che importa è che tra noi altri lo scambio sia franco , dunque per tutto sappiateci dire. E’ stato questo motivo tra l’altro a spingermi a far ricoverare mio nipote altrove, la sua gravissima ossessione è oramai ai limiti di ogni cura; l’arrivo del camionista m’è parso provvidenziale
tra l’altro mio nipote è già stato accompagnato in clinica e il signor Franco ha ricevuto il compenso per il trasporto, il poverino urlava che la distanza non sarà sufficiente per farlo desistere dall’amore, perchè se anche lui ha smesso di fumare tutti i pori del suo corpo trasudano del fumo della des Pippes, e che la distanza distrugge gli amori piccoli ma fa crescere i grandi e ha diffidato quella sottospecie di uomo della des Pippes a non comperarsi dei mocassini come i suoi. Colleghi speriamo nella medicina tedesca.
Per ora vi auguro una buona serata.
Vostro, François Marie Claire Piediluc
Vede dottor Piediluc, sarò franco con lei: io non capisco la sua posizione, non solo nell’ambulatorio, ma anche in generale nella Medicina. E non solo: come le ho detto non capisco nemmeno se lei è – se così posso dire – il portatore sano della malattia di suo nipote. O peggio se lei stesso, caro dottore, è in un certo qual modo il vicario di suo nipote. Ecco… io non vorrei né offenderla né spaventarla, ma a me pare possibile che ci sia uno sdoppiamento, e che lei e suo nipote… Insomma mi spiace dirlo ma secondo me suo nipote non esiste. È chiaro che non è una diagnosi di schizofrenia (per ora). C’è comunque qualcosa che mi inquieta, e allora ho preferito dirle tutto, senza (per ora) parlarne con nessuno. Né col veterinario Trasciatti, né col ginecologo Cinquini.
Spero perdonerà la mia rude franchezza.
nv
Caro Vannini,
noi non ci conosciamo personalmente, io sono amico del Trasciatti, che stimo e verso il quale, mi perdoni, lei non è sempre benigno e rispettoso, erano anni che non vedevo Trasciatti prima di questo congresso centro italico e visitando il suo sito ho letto la cronaca viva del vostro ambulatorio e come le ho detto stavo iscrivendomi a un corso quadriennale di specializzazione in bioenergetica reichiana ma poi ho pensato che un possibile scambio con voi sarebbe stato proficuo, il mio rapporto con la medicina, mi chiede lei … fino a una certa età Vannini viviamo di un moto che si autogiustifica, viviamo la spontaneità dei nostri anni, il nostro peculiare slancio vitale; mio nipote, lei sicuramente sa meglio di me la difficoltà di vivere in famiglia con persone malate che tra l’altro nonostante la nostra professione non possiamo aiutare, la frustrazione è doppia, vorremmo dar loro una mano, ma l’etica ce lo vieta e del resto empatizziamo al punto che il dolore dell’anima loro rischia di contagiare il nostro, lei ben conosce la difficoltà di certi rapporti familiari, visto che mi pare non abbia ancora risolto il problema della rivalità con suo fratello che era sicuramente il preferito di sua madre e che rischia d’averle soffiato in età giovanile una donna che lei amava e che vendendo ciarpame è diventato miliardario, sono solo supposizioni Vannini, medico cura te stesso diceva un tale, non voglio qui pararmi davanti a lei come un uomo tutto d’un pezzo e sento di potermi confidare se le dico che in età giovanile il desiderio dello studio della psiche e del desiderio della cura dalle sofferenze psichiche è stato in parte dovuto anche a volte a un sentimento di sdoppiamento che sfiorava forse la schizofrenia, non voglio pararmi dietro a un lampione, ma essere nudo come un bimbo davanti a lei. Mio nipote Pépé esiste, se portò le manderò una foto ha sempre vissuto con noi ma del resto non è mai stato mio paziente, tra l’altro lui è un caso cronico e incurabile, altri casi di miei pazienti di cui potrò parlarle più diffusamente e sottoporle se vorrà sono l’uomo che veniva schiaffeggiato da un armadio, la donna afflitta da sindrome canina e del figlio incagnato, la donna cometa “la vagante”, la teletrasportatrice v. sindrome da dislocazione, il collezionista di corna di antilope, di corna generiche e di bustine di te lipton ….
Una cosa che mi sorge dal cuore Vannini è che prima o poi, se lo riterrà possibile desidererei incontrarla personalmente. I miei rispetti.
F.M.C.Piediluc
Torno adesso da un giro equestre in Val d’Orcia, che suppongo tutti voi conosciate benino, se non altro per sentito dire, e cosa trovo? L’ambulatorio straripante di scritte sui muri, anche all’esterno! Sono indubbiamente felice, non si era mai registrato un tale profluvio verbale. Però, devo dire, sono anche un po’ inquietato perché il dottor Vannini mi aveva chiesto di creare una Camera Stagna, un Limbo Medico dove – suppongo – volesse ritemprarsi dalle concioni e dai consulti e magari farsi un bel pediluvio (di cui, per inciso, credo abbia urgente bisogno). E invece ancora non l’ho creato questo Stagno, sono in ritardo e ora temo che il Vannini voglia vendicarsi.
Ci son due cose su cui noialtri iscritti all’albo dei camionisti non possiamo sbagliare: ristorantini, osterie e pediluvi, per il pediluvio consiglio acqua tiepida e sale rosa
Io me lo immagino il Vannini con i piedi mistici pieni di stimmate immersi nello Stagno tiepido di sale rosa, ha piedi lunghissimi e ossuti, si vedono delle venuzze azzurre, una pelle diafana, delle unghie fragili e tuttavia lunghe, flessuose, che si sporgono in avanti ben oltre le ultime falangi. Mi ha raccontato sua moglie, forse non dovrei dirlo, che il motivo principale per cui lo ha preso per marito sono proprio questi ugnoli teneri e filiformi, capaci di grattare una schiena a distanza e fare un solletico amoroso.
Sono trasecolato. Cioè trasecolo dai tempi bui della Psichiatria a un futuro luminescente (ma non troppo). Piediluc si muove in una notte fuori dall’alveo della Psichiatria. Ne sono certo. È una notte illegittima? Non lo so. Non lo so perché – lo devo ammettere – ho il cervello troppo piccolo e troppo suddiviso. Mi manca la visione ecumenica. Ecco, purtroppo non sono uno psichiatra ecumenico e dunque mi perdo nell’infinito dei casi clinici e pataclinici. Insomma c’è il cosiddetto “mondo pazientale” che mi prende per il naso, e mi costringe a respirare con la bocca… Una cosa terribile… Ma sto divagando.
Dicevo che Piediluc è una creatura notturna che purtroppo (per lui) e per fortuna (per me) lascia una piccola scia luminosa e dunque non può nascondersi, non può occultare i suoi segreti e apparentemente incomprensibili propositi (perché io li comprendo). È inutile che si nasconda dietro un nipote assolutamente fantasmatico. Non c’è nessun nipote, e anche la foto di un nipote sarebbe tutt’al più la foto di un ectoplasma. Ma che cos’è un ectoplasma dottor Piediluc? Ecco le copio la definizione che ne dà l’ENCICLOPEDIA MEDICA PER LE FAMIGLIE GARZANTI : “La sostanza di cui è composto l’ectoplasma viene generalmente descritta come viscida, morbida o solida, fluida o vaporosa, fredda ma asciutta al tatto. Spesso sarebbe di colore biancastro, a volte con sfumature verdastre e fosforescente. Avrebbe inoltre un odore peculiare, da alcuni associato all’ozono.
In una prima fase sarebbe trasparente, per poi prendere consistenza assumendo diverse forme, tra cui figure umane totali o parziali. Verrebbero così a formarsi arti, volti o perfino interi corpi in grado di assumere movenze intelligenti. Spesso viene descritto come mobile e retrattile ecc. ecc.”
Come vede siamo di fronte a un caso che definire classico è poco. Lei dottor Pediluc è vittima innocente di un nipote che di per sé sarebbe incolpevole se esistesse. Ma nello stesso tempo è creatore colpevole di una vittima che serve solo ad occultare il suo (di lei dottore) fallimento anche professionale. Sì perché non è proprio ammissibile per uno psichiatra del suo livello farsi prendere in giro da un nipote più immaginario di una malattia.
Spero di non essere stato troppo duro.
Suo Nedo Vannini
SMETTA TRASCIATTI DI PROPALARE COSE INTIME
Va bene, smetto, ma cosa sono le Famiglie Garzanti?
Una famiglia garzante è un insieme di persone (alcune consanguinee) avvolte da uno strato di garza da esse stesse prodotto.
vanninipsichiatra
Se ho ben capito, signor piede di fata vena azzurrata, lei si ostina a pensare che mio nipote sia un parto della mia mente malata, ma preferirei dire della mia fantasia; ossia che in me alberghi un nipote fittizio malato di un desiderio irrefrenabile, che io in qualche modo a un certo punto avrei scisso da me per ovviare alla prepotenza e all’impeto di questa passione,che avrebbe potuto portarmi a produrre dei gesti di una violenza inusitata, avrei potuto dunque inizialmente sublimare o spiritualizzare il desiderio cacciandolo in testa sui chakra alti sviluppando certa qual aurea, provare poi in certo qual modo a viverlo ma a un certo punto per cavare al prossimo certi suoi dubbi l’apoteosi e il parossismo di certe manifestazioni, avrebbero probabilmente portato alla fusione di certa parte dell’apparato corticale, e l’essere si sarebbe a un certo punto potuto manifestare assolutamente igneo e ardente da una parte e dall’altra scindersi in un secondo essere in compresenza di quello però altrove gettato altrove in un altro posto del mondo essere saltellante e sorridente che ballonzola qua e la sul pianeta, per ritrovare poi una specie di equilibrio posteriore anche se basato su una lieve sfasatura negli esseri di piedipoul (Malato) e piediluc (Mediaco), dunque secondo quest’ipotesi piediluc e piedipoul sarebbero la stessa persona e io sarei un folle che bussa al vostro campanello, e va bé…. Oppure altrimenti che non esista effettiva scissione, prodotta da eccessivo desiderio, ma il disastro professionale di uno psichiatra negletto che non ha finito gli studi che come medico non ha clienti nè speranze, così triste che per giunta neanche gli amici lo chiamano più e il figlio gli sputa sulla faccia che pur di far qualcosa si inventa pazienti fittizi, capisco che lei mi tacci di fallimento, è una parola che per anni mi ha perseguitato, e non sa quante notti e pomeriggi passo alzato, camminando per casa chiedendomi se quel che facciamo per i nostri pazienti è adeguato o meno se noi li aiutiamo oppure no i nostri malati. Possibile sa vannini che io viaggi nella scia della notte che del resto amo, forse sopra ogni cosa e che nonostante un presunto impianto scientifico teorico nel regno dell’anima io mi muova sempre un po’a tentoni, ma adesso le voglio citare poche righe del grande Jung
“Ciò che importa soprattutto nel trattamento è l’impegno personale, il serio proposito e la dedizione, anzi il sacrificio del terapeuta. Ho visto risultati veramente miracolosi in cui semplici infermieri e profani sono riusciti, con la loro comprensione, il coraggio personale e la paziente dedizione, a ristabilire il rapporto psichico col malato e in tal modo ottenere sorprendenti guarigioni”
“La cura dovrebbe provenire spontaneamente dal malato stesso, la psicoterapia e l’analisi variano tanto quanto gli individui umani”
Ricordava dottore queste belle parole?
E scusi se all’inizio l’ho presa un po’per i piedi.
F.M.C. P.P.
Un uomo qualunque
IL CAMIONISTA DI CAMPOGALLIANO
A proposito di queste frasi di jung mi viene in mente una storia, la moglie di un mio collega,un camionista di fiume, che era stata più di vent’anni in terapia guarì improvvisamente quando un giorno le venne da dire
che suo marito era più basso di lei, era in effetti un po’ più basso di lei ma di pochi centimetri, ma lei una volta che lo disse si sentì guarita e salutò il suo analista per sempre-
Guardi Piediluc, mi costa molto dirlo, specie a quest’ora (dato che sto per andare a cena): io credo che lei sia pazzo.
AHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!AAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma che bravo Vanninini! Piediluc è pazzo!!!!!!!!!!!!! Ci voleva tanto ad accorgersene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Lo sa dà anche i numeri $4444444444444446666666666666666666677777777777777778888888888899999999999
222222222222333333333333444444444444444445555555555555555566666666666666677890
7777777777777777777778888888888888888888889999999999999900000000000004444444444444666666666666666666666666666666666666669999999999999999999999999999999999999900000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000
Firmato MCFPPP il pazzo dunque
Qui c’è una CRISI D’AMBULATORIO, è abbastanza evidente. A chi facciamo riferimento noi? Al Ministero della Sanità? Alla Corporazione dei Camionisti? L’avevo detto io: O SI FA L’AMBULATORIO O SI MUORE, e mi sa che si muore, qui. Potrei invocare il LIMBO MEDICO ma mi pare ormai troppo tardi. Capisce Trasciatti? Lei non ha fatto e non fa il suo dovere. Lei non vigila. Lei non filtra. Lei non si fa nessuno scrupolo di assoldare medici dal comportamento etico incerto, medici che cercano di imporre pazienti immaginari (che oltretutto sono apparentemente ricoverati in altri Istituti). Pazienti che si fingono medici per il solo piacere dell’intrigo. Io non so più come dirglielo, Trasciatti, se continua così non sono più disposto a sacrificarmi per tutti.
Caro Vannini, non si esagiti, lasci che la bile rifluisca nei suoi condotti primari e secondari e vedrà che si sentirà meglio. Non è troppo tardi per il Limbo Medico, solo che lei non ha fiducia, come al solito. Sto operando sotterraneamente, e molto presto potrà rifugiarsi nel Limbo. Stia bene.