la noia infinita dei cuori straziati
Pubblicato il 15 febbraio 2012
ci sono alcune parole che proprio non sopporto. quelle finiscono in -zione o in -ismo. valorizzazione, solipsismo. ma anche quelle che vengono usate coi peli sulla lingua, come la calma consigliata alle persone sconvolte o la sopportazione a chi non ce la fa più. Leggi tutto…
1. un sogno in pullman
Quando ho ripreso conoscenza il pullman era fermo ai margini di una strada sterrata. Cosa avessi sognato non sapevo dire. Intuivo che probabilmente avevo dormito per lo stordimento causato dal pomeriggio, certamente c’era la partecipazione senza discernimento tipica della notte, e in quel buio c’erano un organo e spazi accesi dai ceri;
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Il sangue vivo in corpo dà il sentimento, o la vertigine, del mulinello. Alla prima percezione, che è infantile e di solito a letto riversi su un fianco, il luogo è l’orecchio. La notte è o sembra alta, la stanza è deserta, non sono passi quelli che sento? Di più. Tuoni, giganteschi. Bum bum bum. La stanza è vuota. Mamma, papà: nessuno può svegliarsi o aiutare o capire quello che sta succedendo. E tamburi nel cranio come passi, deve essere un orco. Arriva. Bum bum bum. Leggi tutto…
Anche se era vietato fumare, la vecchia si era accesa una Muratti e aveva gettato il cerino nel fondo della teiera. Per spegnerlo, diceva. Twinings e sigaretta. Col bocchino. I camerieri la lasciavano fare, perché era una cliente storica e dava buone mance. Portava le unghie lunghe e guardava la nipote a occhi socchiusi, attraverso le nuvole di tabacco puzzolente. La ragazza pensava ai fatti suoi, e lo dimostrava sistemandosi garbatamente il reggiseno con gli indici e i pollici di entrambe le mani, quando credeva che nessuno la osservasse. Leggi tutto…