14. Ovvero una ricostruzione degli eventi partendo da piccoli frammenti fissi. Come in un livello avanzato di tetris: tipo il quarto
Luigi mi avrebbe detto È ovvio: dovevi prenotare.
E tutta quest’ovvietà che lui ha, a me manca.
Così, circondato da una nube di intenzioni naif, entro nell’hotel Tardoun con le aspettative di uno che ha passato una giornata difficile e stancante e il cui unico obiettivo è quello di avere un materasso morbido sotto il culo che gli dice Eccoti arrivato, amico, aspettavo solo te.
Invece il tizio con i capelli brizzolati, che sembra Mister No ma con gli occhiali, dopo i saluti di rito, mi chiede con gentilezza le mie generalità e inizia a cercarle sul suo enorme monitor a ventuno pollici.
Io vedo lo schermo lcd riflesso nei suoi occhiali e mi sembra che questo suo aspetto cyber, cozzi con lo stile dell’alberghetto, tre stelle e dieci stanze, dalle rifiniture in legno un po’ ovunque e dall’aspetto rustico e accogliente.
Dissonanze tecnologiche attirano il mio sguardo curioso. Leggi ancora…
Lucca ha, tra le tante caratteristiche, quella di essere una città di approdi. Qui, infatti, approdano figure estranee alla realtà lucchese e, nello stesso tempo, capaci di diventarne parti integranti, di essere, proprio loro – così diverse dagli abitanti della tranquilla e conformista città murata – talmente importanti da caratterizzarne la fisionomia, diventando figure più cittadine di quelle realmente cittadine.
Occhi azzurri – quasi cerulei – e chiome grigie, un’educazione comme il faut e un eloquio raffinato ed elegante, oltre a una cultura non comune e fuori da qualunque gabbia scolastica, accomunano una bella novantenne e uno splendido quarantacinquenne. E vite, per entrambi, avventurose.
Vita alla grande, per la signora, che, dopo un’infanzia dorata a Milano, sposa un nipote di Volpi di Misurata trasferendosi a Roma.
Vita alla grande, tra balli e mondanità. Poi l’incontro fatale con la cultura e la politica, che si incarnano per lei nel giornalista Antonio Calvi, direttore per tre anni de “La voce repubblicana”. Da qui nuove nozze e nuove figlie. E, tutt’intorno, il clima inebriante de “Il mondo” di Pannunzio.
Da qui non più balli e mondanità, ma, invece, ore piccole spese in discussioni e dibattiti. Una nuova vita, dunque, per la nostra novantenne. Leggi ancora…
Gli organi d’informazione ufficiali hanno dato poco rilievo alla scomparsa di Orlando, i blog invece pullulano di notizie e omaggi all’amico professore che ci ha lasciato all’improvviso. Leggiamo, ad esempio, questo blog di Federico Novaro:
http://federiconovaro.wordpress.com/
Un concorso letterario e una nuova collana
23-06-2010 / E ven ti / Luca Fran ce schi ni
LUCCA, 23 giugno – Si chia me rà Li brat ti Ju nior ed è la se con da col la na della casa e di tri ce, che andrà quin di ad af fian ca re la co lon na por tan te I Li brat ti, la prin ci pa le della Tra sciat ti E di to re. Ma Li brat ti Ju nior è anche un pre mio, che mette in palio la pub bli ca zio ne nella col la na o mo ni ma. L’e di to re lan cia quin di con giun ta men te que ste due nuove i ni zia ti ve.
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Without words.
Ritroviamo nel sacco che ci funge da archivio questo articolo del 2007, quando la Provincia di Lucca insignì Manlio Cancogni con la Pantera d’Oro. Riconoscimento ad una carriera lunghissima di scrittore e giornalista. Nella foto, dietro Cancogni e la moglie Rori, si intravede un tipo sospetto.