Variazioni sul noto sentimento, un libro di Domenico Vuoto
Questi nove racconti vogliono esplorare certe avventurose coincidenze, inaspettate germinazioni, capovolgimenti e “disordini” interni al discorso amoroso – una relazione amorosa che si tramuta nel suo opposto e sollecita impulsi omicidi, un amore degradato a pura consuetudine, un sentimento che sboccia nell’ostracismo sociale, un’attrazione per l’amore altrui.
Si tratta di storie dove delusioni, rancori, spietatezze, si alternano a slanci del cuore e alla compassione, e dalle quali traspare l’irreparabile fragilità dei protagonisti. Il tutto reso con un linguaggio intenso e mosso, di volta in volta mimetico ai luoghi, ai tempi e agli attori del sentimento.
Domenico Vuoto è nato in Calabria, ma vive e lavora a Roma da molti anni.
Scrive essenzialmente racconti. Sue brevi narrazioni e prose saggistiche sono comparse su “Paragone” e “Arsenale”, di cui è stato anche redattore, e in varie antologie: Confesso che ho bevuto (Derive Approdi), Bugie (Avagliano), La moneta di Caronte a cura di Giovanna Sicari (Spirali).
Ha pubblicato tre libri di racconti: Storie innaturali (Il labirinto), L’altro sguardo con illustrazioni di Giulia Napoleone (Ed. d’arte Il Bulino), Il libro dei turbamenti (Manni) e una raccolta di aforismi, Pensieri di passo (Il Labirinto).
Domenico Vuoto, Variazioni sul noto sentimento, pagg. 120, Edizioni Palomar, € 13