Dall’Ombra dello Spazio di via dell’Ospizio in Pistoia arrivano queste foto. Per guardare l’album completo della serata dedicata a Gaetano Bevilacqua domenica 12 novembre 2010, cliccare qui
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Dopo Frate Indovino, Il Sesto Caio Baccelli, Il Bignami, Il Borzacchini e il Devoto-Oli, arriva Il Trasciatti. E' un calendario, un almanacco, un inventario di cose vecchie e inutili, un ricettacolo di scarti, di cose e libri dimenticati, di autori che non si leggono più o che non si sono mai letti. Ma è anche una specie di condominio dove sono stati invitati alcuni amici ad abitare, l'uno accanto all'altro, ma in completa indipendenza. Amici miei, voglio dire, fra loro magari neanche si conoscono. Così li posso avere tutti qui, vicini anche se lontanissimi, per fare delle belle chiacchiere inutili. Ognuno ha qualcosa di dimenticato nella testa, qualcosa di cui non parla mai con nessuno perché quasi si vergogna, o perché sa che tanto non lo stanno a sentire. Ebbene, questo è il luogo dove tirare fuori le vergogne. Io, per esempio, ho un mucchio di articoli che i quotidiani e i giornali in genere si sono ben guardati dal pubblicare. Non mi hanno neanche risposto. Potevano almeno dirmi, che so, "Guardi, a noi non ce ne frega niente del suo Francesco Franceschi difensore del Metastasio", che io invece amo tantissimo anche se non so nemmeno chi era. Però non me lo hanno neppure detto, son stati zitti. Hanno chiuso la redazione a chiave, e loro dentro zitti per paura di farsi sentire. Io lo sapevo che erano dentro, origliavo dalla porta e sentivo dei respiri di giornalisti ansiosi. Fumavano anche in silenzio, ma non osavano aprire le finestre per non fare rumore e tradirsi. Così la stanza è diventata una camera a gas e sono tutti morti asfissiati. Per colpa mia e della paura che avevano di Francesco Franceschi.
Alessandro Trasciatti è nato a Lucca nel 1965. Ha pubblicato "Prose per viaggiatori pendolari" (Mobydick, 2002), "La via dell'orco" (Trasciatti 2008) e varie plaquettes di versi e prose. Ha collaborato a "Paragone", "Poesia", "GenteViaggi".
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NON C’E’ ANCORA NESSUN COMMENTO! E allora ce lo metto io il commento. Già andare a Pistoia per un lucchese è difficile per antiche rivalità vicinali, al massimo il lucchese va a Montecatini la domenica. E invece Pistoia è proprio una bella città. Arrivare in via dell’Ospizio non è stato facilissimo, avendo poi parcheggiato la macchina praticamente a caso. Comunque, dopo aver attraversato l’ospedale, la piazza del duomo, il corso principale affollato natalizio, siamo arrivati – il dott. Martini ed io – nello Spazio di via dell’Ospizio, una bella piccola libreria caffetteria con un bello spazio espositivo. La sorpresa non è stata tanto trovarmi di fronte il dott. Bevilacqua Gaetano da Salerno, la cui presenza mi aspettavo, quanto incappare nel poeta Maurizio Marotta (qualcuno si ricorderà dei Quaderni di poesia pubblicati da Guerini & Associati), salernitano pur egli, molto simpatico e probabilmente molto pericoloso. Ma è andato tutto bene, abbiamo ricordato i bei tempi andati del nostro medioevo personale e poi, e poi… continuerò più tardi.
E invece di andare a Montecatini, Herr Direktor e il dott. Martini han fatto benissimo a recarsi a Pistoia, allo Spazio di via dell’Ospizio. Anzi non immaginano, forse, quanto bene possano aver arrecato al dott. Bevilacqua sia con la loro presenza sia con la lettura delle loro pagine, che, mi ha confessato, non aveva mai, in precedenza, potuto ascoltare dalla loro viva voce. Di questo li ringrazia e del percorso emozionale di quelle ore. Come pure del post fotografico.
In merito al poeta Marotta, vi rimando alla lettura di una sua pagina che avrebbe dovuto esser letta il 12 sera ma che, vuoi per un eccesso di discrezione, vuoi per una dimenticanza, non è stato possibile ascoltare in quell’occasione. La troverete su http://gaetanobevilacqua.blogspot.com/
Cari saluti