Ciao Alessandro,
il terremoto ha tagliato la corrente nella vasta zona del Nord Est e ha messo in crisi altre centrali che però potevano andare peggio. Che paese è questo?
Dopo il mio rientro ti mando gli appunti di questi giorni su cosa ho trovato e su cosa penso.
Qui sembra tutto normale, come dicono in Italia, il popolo giapponese non si fa prendere dal panico. Ed infatti la gente va al lavoro, esce di casa per le spese e porta il cane a passeggio, i ragazzi vanno a scuola, giocano fuori e fanno sport. Appena sono uscito dall’aeroporto è sparita subito quell’angoscia che mi opprimeva fino a un minuto prima. Questa è il meccanismo inconscio totalitario della società giapponese. Uno vede e intuisce che tutti sono così e tutti fanno così e questo inghiottisce anche te dentro “tutti”, ti fa diventare semplicemente uno dei tanti e quindi alla fine tu non sarai più te stesso. Uno si sente tranquillo solo quando si sente di stare dentro gli altri e di essere come gli altri. E’ La fine dell’individuo. Punto.
Ma la terra si scuote in continuazione. Sono qui da pochi giorni e già ci sono state diverse scosse di una magnitudo tra 4 o 5. Anche più di una volta al giorno. Ieri a casa mia ne ho sentita una abbastanza forte ma non fino a farmi paura. Tanto al terremoto ci siamo abituati.
Vedo alcuni cambiamenti della vita quotidiana rispetto a prima. Per via del razionamento dell’elettricità le illuminazioni nei negozi sono dimezzate, tutte le scala mobili delle stazioni sono ferme. Sempre per la stessa causa non si trova più lo yogurt, il cui processo di produzione richiede un costante rifornimento d’elettricità. Senza lo yogurt per me una giornata comincia male ma pazienza. Tanto quello giapponese non è buono come quello italiano. Scarseggia l’acqua minerale e puoi prendere solo una o due bottiglie alla volta in un negozio. Le pile non si trovano più. Perché per qualche ora al giorno fermano il rifornimento dell’elettricità. A casa mia stranamente non è mai successo.
Tutto il resto sembra abbastanza normale. Dall’Italia avevo visto una lunga fila per fare la benzina ma ora non c’è più. Ho fatto il pieno per essere sempre pronto a scappare nel caso di emergenza. Ci potrà essere questa emergenza?
Sono abbastanza rassicuranti tutti dati che ci dà il governo o la compagnia o la commissione di sicurezza nucleare governativa. Il livello di radioattività è più alta della norma ma non molto preoccupante e non può fare un danno “immediato”. È un termine comodo questo “immediato”, burocratico e a volte irresponsabile. Perché non dice “dopo”, cioè nei prossi anni. Oltre che nell’aria e nell’acqua sono stati trovati elementi radioattivi nei pesci, nelle verdure e nella carne bovina. Alcuni di questi sono stati messi in divieto di vendita. Prima rifiutavo i prodotti freschi importati dall’estero in particolare dagli USA ma ora no. Sono meglio quelli riempiti di fertilizzanti chimici e di ormoni che quelli radioattivi.
In pochi giorni ho saputo diversi fatti preoccupanti nei comportamenti di alcune autorità. Ma di questo ne parlerò la prossima volta. Qui ti dico una sola cosa. Non ci si può fidare di ciò che dicono loro.
Stanno ancora cercando di raffreddare i reattori ma fino a questo momento non ci sono riusciti e riescono solo contenere la temperatura attuale. Quidi il rischio è rimasto come prima. Ci vorranno dei mesi come il governo ha finalmente ammesso pure non essendo in grado di prevedere i tempi. Per diversi mesi quindi saremo sotto il bombardamento?
Nella mia città il livello della radioattività è poco più altra di Tokyo. Come andranno le cose dipende anche dalle condizioni meteorologiche. Comunque ora cerco:
a) di uscire di meno di casa e quando esco mi metto la mascherina sanitaria;
b) di stare rinchiuso in casa con le finestre chiuse (ora va bene perché non fa caldo ma d’estate?);
3) di non stendere fuori i panni lavati;
4) di non bere l’acqua corrente ma quella minerale, però quando faccio la pasta non posso che usare l’acqua del rubinetto e in questo momento, per bere, va bene anche la Coka Cola;
5) di mangiare dei prodotti freschi importati soprattutto quelli imperialisti;
6) di essere sempre pronto a scappare a Rocca di Papa nel caso di emergenza;
E poi cos’altro posso fare?
Pensando al futuro dobbiamo riflettere sul nostro modello di vita. Anche su questo avrei molto da dire, ma sempre alla prossima.
A presto…Toshi
{ 1 commento… leggilo qui sotto oppure aggiungine uno }
Ciao Toshi,
e’ molto tempo che non ho tue notizie. L’ultima volta che ci siamo scambiati le email, mi arrivavano in linguaggio giapponese, che purtroppo io non potevo leggere. Ti ho cercato tramite facebook, ma nulla. Finalmente ho trovato questa lettera molto toccante e quando ho visto Rocca di Papa ho detto ‘questo deve essere il Toshi che conosco io!’
Come stai? Sei piu’ venuto in Italia? Perche’ non ti sei fatto piu’ sentire?
Noi stiamo bene (si fa per dire), abbiamo una figlia di 10 anni e nel 2008-2010 abbiamo vissuto a Dubai.
Fatti sentire presto! Cari saluti. Claudia