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Viaggi

Randaccio e il vino Ratto

di Trasciatti il 22 giugno 2011 · 8 commenti

Un vino da ascoltare: omaggio a Pino Ratto e al suo dolcetto

di Gianvittorio Randaccio

Qualche dubbio, mentre telefoni a Pino Ratto, ti viene. Hai già provato cinque volte e non ha risposto nessuno, se non un fax che, dopo una decina di squilli a vuoto, ti ha trapanato ogni volta l’orecchio e il cervello. Leggi tutto…

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Qualche riflessione per il 12 giugno

di Trasciatti il 6 giugno 2011 · 0 commenti

I colori della paura nei disegni di Hiroshima
(tratto da “Il Piccolo Segno”, mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli. Aprile 2011)
di Toshimitsu Kameda

Fino a un certo punto tutto andava bene e poi… il mio ritorno è purtroppo coinciso con la tragedia del Giappone. Il terremoto e lo tsunami hanno devastato molte città con oltre 27 mila tra morti e dispersi. Non è finito qui. Leggi tutto…

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Le foto del momento storico 2

di Trasciatti il 4 giugno 2011 · 0 commenti

Riusciamo finalmente a caricare le immagini di Tim Kostin da San Pietroburgo, scattate durante il collegamento con lo Spazio Fisico di Modena per la presentazione del Re Travicello di Maurizio Antonetti. Era il 30 aprile 2011.  In basso si vedono, appunto, l’Antonetti e il Trasciatti e Chiara Messori (con pargola) che in queste puntate allo Spazio Fisico ha sempre offerto gentilmente il suo pc. Non c’è bisogno di altre spiegazioni. Leggi tutto…

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Toshimitsu Kameda: Lettera dal Giappone

di Trasciatti il 12 maggio 2011 · 1 commento

10 aprile 2011

Ciao Alessandro,

il terremoto ha tagliato la corrente nella vasta zona del Nord Est e ha messo in crisi altre centrali che però potevano andare peggio. Che paese è questo?
Dopo il mio rientro ti mando gli appunti di questi giorni su cosa ho trovato e su cosa penso. Leggi tutto…

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Nicola Dal Falco: Le isole ossario

di Trasciatti il 28 febbraio 2011 · 0 commenti

Le isole ossario (Dodecanneso)
Nicola Dal Falco per Luciano Ragozzino

Si asciugarono i golfi e le secche si unirono in arcate da un bordo all’altro della costa che non appariva più tale, ma un dirupo a mezza altezza, tra la cima del monte e la base. Ritiratosi il mare, se ne contarono dodici, dodici terre, dodici isole che guardavano il cielo.
Il fondo emerso avrebbe, per la prima volta, risuonato di suoni non sottomarini.
Sarà questa nascita, questo levarsi, spingendo sui gomiti, dal mare a calamitare certi viaggiatori?
A distrarli per un anno fino all’arrivo? Un mare, aperto e chiuso in un’infinità di stanze, di scorci che sembrano alla fine dettagli dello stesso viso.
Un corpo che asciuga al vento o, forse, un vento che sposta riflessi, che carica l’orizzonte di nubi e di luce, scolpendo il poco e il nulla. Leggi tutto…

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Nicola Dal Falco: Praga, di qualche anno fa

di Trasciatti il 15 dicembre 2010 · 2 commenti

Forse è vero, Praga non cambia. Era già diversa prima e il tempo continua a corteggiarla senza averla; al massimo riesce ad impreziosirne i contorni come per certi visi a cui le rughe donano, fanno un effetto malizioso.
Certo, sono aumentati i negozi per turisti, i poliziotti cambiano divisa e il traffico sbatte la coda come un drago alla porta ma le facciate delle case si leggono ancora senza inciampare nelle insegne al neon e si può camminare indisturbati con la testa nei propri pensieri.
Praga è uno scrigno di storie e avventure. Leggi tutto…

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Fabrizio Antognelli: Bambini e Carbonio

di Trasciatti il 23 gennaio 2010 · 0 commenti

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Bambini e Carbonio

un “pizzino” di Ciccio Antognelli

“Un mondo che è capace di mettere sullo stesso piano un bambino e il carbonio è un mondo che ha perso la sua fede nell’umanità”,  Fran Furedi, sociologo.

Durante il periodo natalizio, ho avuto il piacere di conoscere un australiano che lavora da molti anni in progetti legati alla demografia nei paesi poveri (io non li chiamo da tempo con nomi assurdi come Paesi in via di sviluppo o emergenti). Questa persona mi ha raccontato che c’e’, e forse c’e’ sempre stata nell’aria, la voglia da parte dei paesi ricchi, di condizionare gli aiuti a questi paesi ad un controllo demografico sulle nascite.
La cosa mi ha incuriosito o ho fatto qualche ricerca. Se il Trasciatti mi passa questa mia, magari viene anche a voi la curiosità di capire come pochi vogliono che il mondo giri.

Ci sono sempre più persone, in questo mondo, anzi, nel mondo che più conta, che stanno rispolverando (o forse non hanno mai abbandonato) teorie malthusiane sul controllo demografico della popolazione mondiale:

“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti…pertanto…dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in inganno, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”

( dal “Saggio sui principi della popolazione”di Thomas Maltus).

Cito dichiarazioni di alcune personcine di buon cuore:
“Il diritto di dar la nascita non è un diritto assoluto”, parola d’ordine diAurelio Peccei, presidente del Council of the Club of Roma, un gruppo di chiaro stampo malthusiano, in cui l’odio contro l’uomo non trova più limiti: l’uomo infatti nei loro scritti diventa “un cancro”, “un essere perverso”;
“Nel caso io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale, così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione”, principe Filippo (Mountbatten) Duca di Edimburgo massone d’alto rango e presidente internazionale del WWF;
“5 dollari investiti nel controllo della popolazione, valgono quanto 100 dollari investiti nello sviluppo economico” Dichiarazione nel 1965 del presidente USA, Lyndon Johnson fatta a San Francisco durante il 20° anniversario delle Nazioni Unite:
Il 24 aprile 1974 Henry Kissinger firmò il “National Security Study Memorandum 200” e lo inviò al presidente Gerald Ford. Questo Memorandum  è  “uno studio sull’impatto della crescita della popolazione mondiale sugli interessi strategici americani” mettendo ben in evidenza quali sono “le implicazioni politiche ed economiche internazionali”. Kissinger & C. (creatura dei Rockefeller) raccomanda caldamente il trasferimento della tecnologia contraccettiva, la sterilizzazione, l’aborto, il condizionamento della popolazione e dei leaders politici.
Per arrivare al noto democratico ecologista del Tennessee, Al Gore, insignito del Nobel dell’ipocrisa, sorry, della difesa ambientale: “la prima causa di tutto questo surriscaldamento globale è da imputarsi all’aumento delle popolazioni e alla pressione esercitata dalle nazioni più povere!”…e conclude dicendo che “le risorse naturali sono limitate”.
Questo implica una sola cosa: se una nazione vuole mantenere il proprio standard di benessere, come per esempio gli Stati Uniti, dovrà far di tutto per impedire che queste risorse (appunto limitate) vengano distribuite equamente.
Ecco le guerre, le carestie e i genocidi.
Thomas Malthus è l’ideologo del controllo demografico, e le sue teorie demografiche saranno riprese e studiate da Charles Darwin, applicate sulla popolazione da Adolf Hitler, e, in questo caso, propagandate dal nostro “sempre-verde” Al Gore.

Io credo sia normale chiedersi quanto spazio debba esserci per tutti in un territorio limitato. E’ anche ovvio tentare di capire cosa fare per regolare la densità di popolazione. Qualsiasi individuo, quando ad esempio acquista una casa, la sceglie in funzione del numero dei membri che la abiteranno e dello spazio. Per la terra vale esattamente la stessa cosa.
Cosi come, se in un tavolo ci sono tre panini e non uno di più, al massimo si sfamano tre persone. Se le persone sono sei, ognuno ne mangia metà. Se sono 12 ognuno ne mangia un quarto. Così tutti hanno fame. Allora accade, come è avvenuto fino ad oggi, che in due abbiano mangiato più del necessario e in quattro non abbiano mangiato nulla. Questo è il capitalismo e l’economia è sempre stata così, prima con la schiavitù e poi con la classe operaia sfruttata.

L’inganno non è tanto nell’attuare forme di controllo di massa, quanto nell’affermare che gli uomini sono tutti uguali e hanno tutti gli stessi diritti in quanto uomini. Poiché così non è, e nella storia dell’umanità non è mai stato. In fondo i sistemi economici non sono altro che la trasposizione della legge della giungla in chiave sofisticata. Il capobranco s’impone sul branco. La classe agiata o ricca s’impone sui piccolo borghesi e proletari. Le nazioni ricche s’impongono su quelle povere. Al posto dei ruggiti, degli scontri e delle clave abbiamo sostituito il potere economico dei soldi e delle armi.
I ricchi consumatori possano compensare il loro stile di vita mondano finanziando i programmi di contraccezione nei Paesi più poveri.
Alcuni calcoli mostrano che le 10 tonnellate metriche di anidride carbonica emesse da un volo da Londra a Sydney potrebbero essere compensate da un bambino in meno nato in Paesi come il Kenya.
Il neocolonialismo continua a sopravvivere negli atteggiamenti di alcuni ambientalisti (i già citati Al Gore & C), che non vedono alcun problema nell’esortare le Nazioni in via di sviluppo a ridurre la loro popolazione per consentire ai Paesi ricchi di continuare a emettere gas serra.
I sostenitori del Nuovo Ordine Mondiale, i fautori, i pensatori di questa teoria (che in molti denunciano, ma ufficialmente non esiste – il che non è garanzia dell’effettiva inesistenza) pensano a controllare, gestire, smistare, governare.
Ma siamo realmente sicuri che non si possa uscire dai soliti schemi e che non si possano trovare altre forme di organizzazione che vadano al di là delle nostre capacità di vivere la società e l’economia?
Il controllo demografico annuncia una situazione allarmante e, con i soliti rimedi, la soluzione sarebbe un bel conflitto mondiale. Con quattro miliardi di persone staremo tutti meglio, forse anche con cinque. Ma chi glielo dice agli altri che devono morire?

Chi volesse informarsi di più:http://www.disinformazione.it/algore_controllo_demografico.htm

(Nella foto, da sinistra a destra: Ciccio e Policarpo; da destra a sinistra: Policarpo e Ciccio)

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