I miei sogni a pancia in su
galleggiano grassi, inerti
nel flusso scuro della notte
dal sonno aspettano un tuo segno
ma la prima luce del giorno
avverte che la deriva arriva Leggi tutto…
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I miei sogni a pancia in su
galleggiano grassi, inerti
nel flusso scuro della notte
dal sonno aspettano un tuo segno
ma la prima luce del giorno
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E’ con vero piacere che faccio questo annuncio: Sauro Donati, presente nel volume MAI DIRE: A LUCCA MAI! ha vinto il Primo Premio Assoluto al concorso internazionale A.L.I Penna d’Autore con il libro di storia alternativa Cristoval Colòn (Campanotto editore). Altri due “nostri” autori sono in finale al Premio Italia (il premio assegnato dai fan della fantascienza e del fantasy): Salvatore Proietti, come traduttore e con due articoli, e Dario Tonani, con un romanzo e due racconti, uno dei quali presente appunto nel nostro volume. Leggi l’articolo sul Premio Italia. Ed ecco il racconto di Tonani: Leggi tutto…
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Rileggetevi i raccontini di Aurora Borselli, prima o poi qualcheduno li pubblicherà ammodo: cliccate qui. Nella foto: Borselli su un muro.
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Ora è libero di dedicarsi tutto ai suoi sassi, alla sua costruzione di pietre storte. Mucchi di pietre che raccoglie nei suoi giri solitari tra Altariva e Terzano, pietre fatte strane, a becco, a martello, a balena, a befana, a gallo, a nave, a ippopotamo, a cranio. Lui le ammucchia e poi le impasta col cemento, è già arrivato a farne una caterva alta sei metri, non sa nemmeno lui perché le ammucchia, una piramide come le piramidi d’Egitto anche se non siamo in Egitto e lui non è un faraone ma un assassino predestinato, forse licantropo cannibale. Leggi tutto…
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La signora bionda dice che il tavolo è angolare, lei fa un po’ fatica a spiegarsi, è molto quadrato, dice, e di cristallo, una cosa, guarda, veramente incredibile, elegantissimo, però molto semplice. Leggi tutto…
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la noia infinita dei cuori straziati
Pubblicato il 15 febbraio 2012
ci sono alcune parole che proprio non sopporto. quelle finiscono in -zione o in -ismo. valorizzazione, solipsismo. ma anche quelle che vengono usate coi peli sulla lingua, come la calma consigliata alle persone sconvolte o la sopportazione a chi non ce la fa più. Leggi tutto…
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Atteniamoci ai fatti. Dopo un po’ di anni, Cheval torna dall’Algeria, o dal posto in cui era in quel periodo, a Charmes-sur-l’Herbasse, che tradotto in italiano sarebbe Carmine sull’Erbaccia. Di rimettersi a fare il contadino non ne ha mica voglia. Quindi che potrebbe fare? Sa leggere e scrivere, anche se non benissimo, così si presenta alla posta di Hauterives, che è il comune da cui dipende Carmine sull’Erbaccia. Hauterives – sia detto per inciso – si traduce Altariva. Ha sentito che il vecchio postino sta per andare in pensione. Gli dice così e così, che è uno che lavora, che vuol metter su famiglia, che gli indirizzi sulle buste li sa legger bene. Mica gli dice che ha ammazzato la madre e il padre. Si è cambiato il nome in Federico Cavallo, ha mostrato dei documenti finti dove c’è scritto che il padre era italiano, gli fanno un po’ di problemi perché si sa come sono i francesi, ma poi gli mettono una divisa e il giorno dopo è già a consegnare le lettere. Leggi tutto…
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Puzzo d’uova al burro
e piastrelle da cesso
ogni sera all’ingresso
nella cremeria di Brera Leggi tutto…
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