L’impalcatura che non c’è

di Trasciatti il 7 aprile 2012 · 4 commenti

Brevi dal Nord di Gianfranco Mammi è un libro che mi fa venire voglia di farne uno uguale. Non tanto nei contenuti, ognuno ha la sua vena, le sue fantasie, la sua testa che ragiona più o meno bene. Quanto nella struttura, nell’impalcatura che lo tiene insieme. E questa struttura o impalcatura di Mammi, per dirla con precisione, non esiste. Il libro è come un sacco dove è stato tirato dentro di tutto: brevi raccontini, aforismi, dialoghi, fulminei atti unici, elenchi di cose, frammenti e frattaglie varie. Se c’è un filo che tiene insieme tutta questa roba, è al massimo la vena di assurdità che circola dall’inizio alla fine: assurdità del singolo pezzo e assurdità complessiva, che viene fuori dall’accostamento arbitrario dei pezzi, sfidando ogni visione d’insieme. Sicuramente c’è stato un montaggio dei materiali, un ordinamento. Ma è una questione che riguarda l’autore che – possiamo ipotizzare – sia stato lì a studiare se il brano dal titolo “Zebrate” potesse stare meglio prima o dopo quello intitolato “Libri che non ho comperato per il titolo”. Quello che conta per il lettore è il risultato finale, l’effetto di accozzaglia casuale, il deliberato e micidiale dipaloinfraschismo che si trova sotto gli occhi. Senza andare a scomodare miscellanee monumentali e illustri, come lo Zibaldone di Leopardi o gli Essais di Montaigne, che erano tutt’altra cosa,  dei precedenti ci sono certamente in qualche autore novecentesco, ma non ricordo quale (Michaux? Leiris? Campanile?). E allora, tanto per fare un esempio, riporto due brani consecutivi.

L’uomo senza testa

Aspetta, ti faccio a fette il cane!
Quale cane?
Il tuo.
Ma non ce l’ho mica, io, il cane.
Allora ti faccio a fette la mano.
Quale mano?
La sinistra.
No, che sono mancino.
Allora la destra.
Va bene. Prima però ti stacco la testa.
Quale testa?
La tua.
Ma non ce l’ho mica, io, la testa.
Ostia, è vero.
 

Miliardi

Gli alieni sono tra noi a miliardi e si nascondono nei vasetti di yogurt, quello commerciale. Tutti quei fermenti vivi della pubblicità te lo dico io che cosa sono, sono piccolissimi extraterrestri molto più furbi di noi e nel loro piccolo ci governano dai nostri organi interni.

Prova te ad ammazzarne uno, non ci si riesce.

Leggetelo, Brevi dal Nord di Mammi (QuiEdit 2011, prefazione di Gisela Scerman), anche se non è facile trovarlo. Magari provate qui. Oppure leggete questa intervista all’autore su su Zibaldoni.it

Alessandro Trasciatti

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roberto aprile 7, 2012 alle 20:45

Attraente e interessante…e poi… quel francobollo in copertina!

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tra aprile 8, 2012 alle 12:10

Laszlo Papp!

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roberto maggio 6, 2012 alle 18:24

Colpito dalla tua “recensione” e devo confessare, attirato anche dalla copertina con il francobollo dedicato al pugile ungherese, ho ordinato il libro di Mammi. Avevi ragione, l’ effetto di accozzaglia casuale, diverte e sorprende in molte sue pagine.
Vedi, grazie al tuo sito anche se permeato da una atmosfera di sbrindellamento, posso avere piccoli non ordinari suggerimenti sull’ acquisto di un libro.
Grazie

R

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Direktor maggio 6, 2012 alle 22:14

Mi fa piacere che tu abbia ordinato il Mammi, veramente. Ciao!

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