«Cazzo! Ma perché non si levano dalle balle? ‘ste troie al volante»! Diede l’ennesimo colpo di clacson. Poi si accorse che non era colpa dell’auto guidata da una donna, ma che era un incidente a bloccare il normale scorrimento del traffico. Doveva arrendersi e restare in coda per chissà quanto tempo. «Porcoddio»! Non c’era niente da fare. Non gli restava che aspettare. Si accese l’ennesima sigaretta. Leggi tutto…
Non ricordo se questo racconto l’avevo già messo on line sul vecchio sito, ma forse no. Uscì in tempo lontanucci (era il ‘97) in una plaquette dal titolo L’asino blu (Flussi edizioni d’arte).
Vista dal basso sembrava bella e i suoi movimenti facili, compiuti senza sforzo. Ora rapito dalla sua grazia, ora invidioso del suo dominio di sé, non applaudivo – unico tra tutto il pubblico – ai suoi numeri.
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Forse la dolceamara sensazione del circo un po’ dipende dall’ostentazione delle divise, lucide, anacronistiche, perdute come i balli a corte. Divise che difficilmente saranno sporcate e messe per così dire alla prova. Restano i numeri con i leoni e le tigri, i trapezi e le meraviglie di certi esercizi a cui comanda una schietta vena di sadismo … Leggi tutto…
1. un sogno in pullman
Quando ho ripreso conoscenza il pullman era fermo ai margini di una strada sterrata. Cosa avessi sognato non sapevo dire. Intuivo che probabilmente avevo dormito per lo stordimento causato dal pomeriggio, certamente c’era la partecipazione senza discernimento tipica della notte, e in quel buio c’erano un organo e spazi accesi dai ceri;
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Linda è una che mi regala i tovaglioli ricamati, io non so che farmene ma lei insiste che ci tiene tanto.
Linda c’è, finché ci sono io, che sono l’ultima in vita tra chi l’ha conosciuta.
Non è che Linda sia nata morta.
E non è nemmeno nata che aveva trentasei anni, o quarantotto.
Quando è nata era appena nata, e ogni giorno ha aggiunto un giorno fino ad arrivare a ottantasette anni, ma non è che avesse smesso di averne venti. Leggi tutto…
Scriverò una storia allegra adesso, devo ricordare le emozioni di un tempo. Ne provavo, sono certo. In un attimo stavo bene. Anche quando guardavo i granchi arrancare sulla spiaggia incontro alle onde. Con poco stavo bene. Era come una leggerezza, mi sembra.
Lo scrittore pensa questo. Ha appena finito di correggere le bozze del suo ultimo libro. Un romanzo sulla vecchiaia. Insudiciato per giorni e giorni dalla vita senza speranza di vecchi ricoverati in un ospizio, deve pulirsi. E’ un uomo di mezz’età, ha gli occhi scuri tagliati come gli arabi, l’unica cosa bella che ha. Ma molto bella. Leggi tutto…
3. gabbiano
L’anno scorso siamo andati in un gruppo di gente sulla spiaggia a festeggiare il compleanno di Bernardo. Ci eravamo sistemati su un lato di una caletta molto bella che ci aveva insegnato Alessandra, una mia amica; gli adulti stavano sotto gli ombrelloni e i ragazzi facevano il bagno. Leggi tutto…
Quando scendevo dal letto era già lì da un paio d’ore
con l’orologio da taschino ed il berretto intonato col completo.
Sembrava un signorino tra i filari ma la zappa pesava perlomeno
cento volte il mio piccolo rastrello. Leggi tutto…