Non era tenero quest’uomo con i nostri poeti.
I
Ungaretti
uomo di penna
ti basta un’Accademia
per farti coraggio.
II
Sali in su, Montale
sali in su:
sale
l’ultima tua bolla in su:
sali in su
anche tu.
*
… C’eran critici e vatini,
Ma Gobetti e Benedetti,
Generosi cherubini
Di rivolte e di rispetti.
Piero mondi concepiva
Di ribelli senatori,
E i meccanici finiva
Con le lime dei dottori;
Giacomino in braccio a Saba,
E in disparte, stava là,
Trasognato in una fiaba
Dell’ebraica libertà.
Pur sia dolce la memoria
A quei due dei miei vent’anni:
Come fu non facil gloria
Consumarsi in quegli inganni! …
**
O scatole notturne parigine,
Dove innocenti gazze beccan l’oro
Nostro, e di civiltà meno divine,
Fra le rinunce al lascivo decoro
Anche da voi ci gridano la fine
Satiri e servi, e nel selvaggio coro
Americano, che dirige il ballo,
Avidi gnomi, dipinti di giallo.
***
Mangio e bevo un po’ troppo, lo so:
Tre volte
A ogni gong.
La prima volta, da solo, coi poveri:
La seconda, da solo, coi ricchi:
La terza con tutti gli amici,
Ricchi e poveri.
E’ un po’ troppo: ma come sfamarmi,
Come volete che possa sfamarsi,
E dissetarsi, un poeta,
Da solo?
Ah, se i poveri fossero uomini! …
Se i ricchi fossero uomini! …
(1959)
Venerdì 9 settembre, ore 17, Agorà, Piazza dei Servi, Lucca: presentazione del libro di Daniela Marcheschi Nessuno è poeta. Scritti su Giacomo Noventa.